Prologo

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POV HARRY

"Sei mesi.. sono già trascorsi 6 mesi" pensai mentre Ade - o meglio, il mio caro e dolce Louis - mi baciava dolcemente la tempia. A lui non dispiaceva che lo chiamassi Louis, sapeva che quello era il suo nome e che non l'avrei mai cambiato, del resto mi ero innamorato di Louis e non di Ade.

In pochi mesi la mia vita era cambiata, ora stavo con un Dio immortale, e come ciliegina sulla torta lui mi amava. La cosa più stramba? Lui era Ade, il signore degli Inferi, colui che tutti temevano. Il suo potere non aveva limiti, aveva il controllo su ogni essere e nessuno poteva sfuggirgli, nemmeno io. Veniva dipinto come un mostro, proprio lui che aveva costretto Persefone a diventare sua moglie, costretta a rimanere sei mesi nell'Ade e sei mesi nella Terra, dove l'attendeva sua madre Demetra.

La storia si era ripetuta, ma stavolta quello ad essere stato ingannato ero  io e chi l'avrebbe mai detto che Louis si sarebbe innamorato di un essere come me? Dopotutto non avevo nessuna dote speciale, quindi perché mai tra tutti aveva scelto me? A questa domanda non avevo risposta e sicuramente non avrei mai capito la sua scelta.

<< Piccolo, non pensare troppo >> mi sussurrò all'orecchio Louis, mentre con una leggera spinta entrava dentro di me, essendo sempre pronto a colmare i nostri desideri e le nostre passioni. Essendo un dio, non si stancava facilmente e non aveva bisogno di riprendersi dopo un rapporto, come noi esseri umani, e ciò portava ad unirci più volte durante la giornata.

Andava a un ritmo lento e provocatorio, facendomi sospirare dal piacere quando entrava dentro di me e ansimare dal piacere ad ogni suo affondo. Potevo percepire ogni centimetro della sua lunghezza scivolare all'interno di me, causandomi diversi brividi di piacere che si spargevano in tutto il mio corpo. Il suo petto si scontrava ripetutamente contro il mio e il suo corpo era così caldo che a volte sembrava proprio bruciare. Ciò non era dovuto al fatto che dentro di lui c'era il fuoco degli Inferi, questo era diverso: era il fuoco della nostra passione. 

Nel mentre facevamo l'amore, pensavo a quanto fosse difficile dimenticare le nostre litigate. A volte mentre riposavo, stanco per le troppe lacrime versate, lui si accovacciava vicino a me, stringendomi forte a lui e non mi lasciava neanche lo spazio per respirare.

Il suo corpo mi faceva bollire il sangue e come il suo profumo, che era una dolce aroma che ormai non potevo farne a meno di sentire sul mio corpo, lo cercavo durante quelle notti fredde. Senza di lui mi sentivo nudo, era diventato una parte essenziale di me e ogni volta dormiva con me anche se non aveva il bisogno, dato che essendo un Dio non aveva bisogno di dormire o di recuperare le forze.

Mi accorsi che stavo arrivando al limite, ma Louis andava piano dando colpi precisi e controllati che mi facevano urlare dal piacere. 

<< Lou, ti prego >> mugolai sotto le sue poderose spinta che facevano vibrare il mio corpo portandomi ad un forte orgasmo senza neanche avere il bisogno di toccarmi. Lui continuava a spingersi sempre più forte dentro di me venendo abbondantemente mentre dava le sue ultime spinte decisive.

Con lui, il sesso poteva diventare anche un'arma a suo vantaggio: mi torturava come voleva solo perché sapeva che era l'unico a darmi il piacere, o meglio era stato l'unico ad avermi. Secondo lui nessuno poteva soddisfarmi come faceva lui, anche perché, sempre citando le sue parole, era il migliore a letto. A volte pensavo che avesse ragione perché mi sentivo inappropriato nella mia vita sulla Terra, era come se mi mancasse qualcosa che ora avevo ritrovato, ma queste erano solo pensieri e lui se ne approfittava per avermi tutto per sé.

<< Piccolo va bene? Ti ho fatto male? >> mi sussurrò lui, accarezzandomi le guance e lasciando una scia di piccoli baci dalla fronte al collo, dove a volte mi marchiava con dei succhiotti, segni di orgoglio ed amore e appartenenza. Io respiravo faticosamente e non riuscivo a parlare dovuto al rapporto appena avuto, mentre lui tranquillo e rilassato mi avvolse tra le sue braccia trascinandomi sopra il suo corpo per le coccole. Noi eravamo questi: due corpi e un'anima. Avevo imparato a conoscerlo e soprattutto a capire come era fatto e onestamente Louis era sempre stato dolce con me, ma a volte ripensavo al quel giorno, quell'orribile giorno che non avrei mai potuto dimenticare, un ricordo che non mi avrebbe mai lasciato.

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