Capitolo 5

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POV di HARRY

" Dove sei? ... ti sto aspettando " sentii una voce che mi chiamava, ma non capivo di chi fosse e da dove provenisse. " Cosa aspetti? Affrettati, non possiamo stare lontano per molto " ancora quella voce, chi era? Io non riuscivo neanche a parlare, ero così stanco che non mi reggevano le gambe, stavo lentamente crollando nel buio.

Fuoco? No! Era calore.. sentivo che qualcuno mi stava stringendo a sé, potevo sentire il suo calore che mi avvolgeva, che mi legava a lui, senza poterlo nascondere o allontanarlo.

Sentivo il suo richiamo, era qualcosa dal quale non potevo sfuggire, il suo richiamo era troppo forte, più forte di me..  Sembrava quasi che fossimo legati da qualcosa o da qualcuno, cosa che non capivo, ma percepivo che il mio destino era intrecciato col suo,  o almeno avevo questa netta impressione.

Di colpo mi svegliai e notai che ero sudato e soprattutto non ricordavo assolutamente cosa avessi sognato. Di questi sogni, ricordavo solo qualche piccolo frammento e non riuscivo a comprenderli, erano immagini confuse e ricordavo solo una voce che mi chiamava, solo quello.

Se io non riuscivo a decifrare questi sogni, qualcuno poteva aiutarmi. Mi ricordai di un dio greco, che a volte mandava presagi attraverso i sogni, si diceva che tra tutti, era quello che proteggeva le persone, chiudendoli nei loro sogni. Morfeo era il suo nome, tra tutti era l'unico che poteva aiutarmi, a trovare un senso a tutti questi sogni, se potevo chiamarli così.

Tentai di muoversi, mentre cominciavo a sentire i muscoli indolenziti, e mi ricordai che mi ero addormentato tra le braccia di Louis e ancora eravamo messi in quella posizione. Avevo un suo braccio, che mi stringeva a sé, neanche quando dormiva si voleva allontanare da me.

Sentivo il suo membro già duro e pulsante tra le mie gambe - come sempre era una macchina insaziabile -, voleva sempre il mio corpo ed ero l'unico con il quale avesse approfondito un rapporto che andasse oltre il sesso. Ero felice di questo, già sapere che aveva avuto molti amanti non mi piaceva, pensare che fossi solo un numero, non aiutava molto a colmare i miei dubbi e le mie insicurezze.

Ci eravamo addormentati così, come una coppia felice, dopo aver fatto l'amore - o almeno così volevo credere -, ma in realtà, era stata solo una scopata per punirmi e nient'altro.

Tentai di allontanarmi da lui, ma continuava a stringermi più a sé. Era testardo e io sentivo caldo, avevo la necessità di liberarmi e cercare qualcosa di freddo che colmasse questa sensazione di andare a fuoco e in aggiunta, avere il suo pene che si strusciava su di me, non era d'aiuto. Dopotutto ero sempre un ragazzo in piena fase ormonale e il mio Louis non aiutava molto a placare questo forte desiderio, - come se a lui desse fastidio il mio continuo desiderio-.

<< Qualcuno non vuole dormire, mi sa >> esclamò la voce di Louis vicino al mio orecchio, sicuramente era sveglio da molto e stava aspettando che facessi qualcosa o che prendessi l'iniziativa, anche se non ero certo dato che non era affatto prevedibile.

<< Sentivo caldo, non pensavo che eri ancora attaccato a me >> gli risposi, mentre cercavo di aprire gli occhi e ammirare i suoi occhi azzurro cielo. Di notte, sembravano brillare ancor di più, diventavano chiari e sembravano due piccoli diamanti.

<< Mmm, che ne dici di un secondo round? Qualcuno è già sveglio e duro >> esclamò lui, girandomi verso di lui per potermi guardare. Ancora una volta, non potevo che ammirare il suo fisico, era qualcosa di incredibile e per un ragazzino avere un dio nel suo letto, era difficile non saltargli addosso ogni 5 secondi.

<< Scordatelo, non ho dimenticato che ti sei comportato da stronzo e mi fa male >> ancora sentivo il mio culo che urlava dal dolore e chiedeva pietà, ci era andato parecchio pesante e ancora ci soffrivo per il suo comportamento duro e scostante, anche se l'amavo.

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