Capitolo 10

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POV di Louis

Eravamo seduti nella loro classe aspettando che arrivasse il professore della prima ora. Purtroppo appena sarebbe giunto, me ne dovevo andare lasciando Harry in classe, pur non volendolo mollare più di un minuto. Quindi rimasi fino all'ultimo sperando che sarebbe ritardato o che avrebbe avuto un incidente lasciando un'ora buca.

Tenevo Harry tra le mie braccia solleticando la sua dolce pelle che tanto amavo, mentre gli altri parlavano di qualcosa che nemmeno stavo ascoltando. I miei pensieri e le mie attenzioni erano rivolti solo al mio ragazzo steso sopra di me in modo che potessi coccolarlo tranquillamente.

Stamattina l'avevo svegliato dolcemente, non volevo che pensasse che lo cercassi solo per scopare, il nostro rapporto era ben'altro che solamente il sesso. Anche se non mi potevo lamentare, Harry mi faceva impazzire e ogni volta era bellissimo fare l'amore con lui.

Tutti sapevano che solo io potevo toccare il suo bel corpo, che tanto bramavo, e di conseguenza mi apparteneva sia anima che corpo. Onestamente mi piaceva così; non amavo condividere, soprattutto se parlavamo di Harry. Già odiavo che gli altri tentassero a fissarlo, se qualcuno ci avesse provato, lo avrei ucciso con le mie mani.

Potevo apparire assillante, un po' odioso e soprattutto troppo geloso, ma avevo paura che me lo portassero via e lui era la mia unica salvezza da quel abisso oscuro che ero dentro,  avrei lottato pur di non perderlo.

Vedere quella ragazzina corrergli addosso, come se fosse il suo ragazzo, mi aveva parecchio infastidito. Harry non mi aveva detto che avesse qualche amico speciale e nemmeno che avesse un ragazzo,- al di fuori di me - quindi mi posi delle domande: chi cazzo era questa mocciosa? E soprattutto che cosa volava dal mio ragazzo?

La fissai cercando di scovare qualche informazione, ma non trovai nulla di oscuro. Sembrava che avesse buone intenzioni e i suoi pensieri erano rivolti solamente a Harry, ma capii che non era qualcosa che dovevo eliminare, era una sua amica probabilmente. Lo strinsi a me e la fissai indicandogli che Harry fosse mio, mentre gli altri ci fissavano com stupore e la preoccupazione per chi fosse questa ragazzina apparsa dal nulla.

La ragazzina era carina, non male per i miei gusti, ma non batteva la sensualità e la bellezza di Harry. Lui era unico e mi piaceva così. Era alta e abbastanza atletica, aveva i muscoli della braccia allenati ma non esagerati, i suoi capelli rossi sciolti, che le cadevano dalle spalle, la rendevano graziosa e leggiadra e i suoi occhi color oro, mi ricordavano qualcosa che non riuscivo a ricordare.

Rimasi a fissarla per un bel po' senza che nessuno parlasse, sembrava che si fossero zittiti di colpo e anche il tempo sembrava essersi bloccato d'un tratto. Mi chiesi se questa ragazzina fosse qualcosa di più che una semplice umana, ma non riuscivo a capire cosa fosse. Poteva essere solo una mia sensazione ma Harry sembrava essere circondato fin da sempre da dei, che siano greci o egizi o qualunque altra religione. Era così a suo agio quando gli raccontavo storia sulle divinità greche che mi destabilizzava. Chiunque sarebbe scappato dinnanzi a cose che non poteva comprendere, lui non l'aveva mai fatto, anzi n'era sempre più curioso.

A volte era troppo curioso su certe faccende e me ne uscivo dicendogli che: " la conoscenza porta un grande peso e per un immortale era lecito stare attento a raccontare la verità. La verità poteva portare alla pazzia un essere che non sapesse ascoltare, le parole erano armi molto potenti usate in modo giusto. ". 

A volte sapere era un peso che una conoscenza, non volevo aggravare la sua situazione, quindi mi limitavo a raccontare storielle che potessero aiutarlo nel suo cammino. Anche se non volevo inoltrarlo in questo tipo di cammino e neanche volevo tenerlo lontano da me, sarebbe stato stupido da parte mia, non raccontargli queste storie dato che stava con me negli Inferi. Ma lui era tranquillo, ­­- userei la parola al suo agio -, e poi come aveva detto l'oracolo: " lui camminava tra i due mondi, - se non di più -, come se nulla fosse, senza costargli la vita."

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