Capitolo 9

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POV di Louis

Da quando eravamo entrati in casa, Harry non mi degnava neanche di un misero sguardo. Sembrava che mi odiasse e ancora non avevo fatto nulla di male, o almeno non intenzionalmente. Sembrava distante a qualsiasi cosa che facessi, ero preoccupato per lui e volevo accettarmi che stesse bene o almeno che non avesse qualche ferita fatta da quel coso che ci ha attaccato.

Sicuramente qualcosa l'aveva scosso parecchio durante l'incontro con Morfeo e non capivo perché non mi volesse dire nulla. Ogni volta che mi avvicinavo, si allontanava come se fossi un mostro o qualcosa di simile. Sembrava che volesse scappare da me o che ogni scusa era buona per ignorarmi.

Questo suo modo di fare, così distaccato, mi ricordava quel periodo dove avevo commesso un orribile errore e lui non voleva neanche che lo guardassi. Non riusciva neanche a stare nello stesso posto dove c'ero io e questo portava solo ad allontanarci. Mi faceva molto male ricordare il primo mese trascorso negli Inferi, quando l'avevo visto insieme a Orfeo. La rabbia e la delusione che avevo provato in quel momento mi fece capire quanto fossi vulnerabile e quanto Harry fosse diventato importante nella mia vita.

Il gesto che avevo compiuto,- inutile dire che stavo morendo di gelosia - era stato troppo esagerato. Avevo sempre affermato che Harry fosse mio e solo mio e nessuno doveva osare toccarlo nemmeno con un dito, ma questo non poteva giustificare il mio comportamento o il mio gesto. Solo ora riuscivo a capire quanto fossi stato esagerato.

Quando lo avevo visto baciare il mio ragazzo, era stato un incubo, volevo ucciderlo e incatenarlo da qualche parte dove non avrebbe più visto né la sua amata Euridice, né il sole. Inoltre, avrebbe patito la fame e la sete e in più sarebbe stato torturato ogni giorno fino a quando non l'avessi congedato.

Il fatto che poi l'avevo scopato, anzi violentato, non aveva aiutato. Ero così arrabbiato che ce l'avevo con la persona che più amavo al mondo. Non era da me essere così sdolcinato, ma Harry mi aveva cambiato, aveva riacceso dentro di me sensazioni e sentimenti che non provavo da millenni. E ora vedendolo così distante, mi faceva male. Volevo sapere cosa gli aveva fatto quello lurido stronzo di Morfeo.. sapevo che aveva usato qualcuno dei suoi giochetti.

" Lurido Infame " pensai e mi morsi le labbra per non perdere il controllo e far esplodere qualcosa.

Vidi che la congrega si era riunita, essendo curiosa di sapere cosa avesse affrontato il mio piccolo eroe. Tutti noi sapevamo che per giungere da Morfeo, si dovevano superare delle prove che richiedevano una grande forza di volontà e capacità per non lasciarsi abbattere o farsi sottomettere dalle sue illusioni.

Inizialmente pensavamo che Harry non ce l'avrebbe mai fatta, ma ripensandoci lo sottovalutavo sempre. Onestamente non ero molto fiducioso nell'aver intrapreso questa missione, anche perché non mi fidavo di quello, anzi ero sicuro che avrebbe fatto di tutto per non dare una chiara risposta solo per far in modo che Harry ritornasse da lui. Inoltre, non volevo che andasse perché sicuramente avrebbe tentato di usare qualche suo stratagemma per farmi perdere il mio prezioso ragazzo, o meglio per perdere la sua fiducia. Per questo motivo gli avevo chiesto più volte di non andare, perché avevo paura di perderlo, ma se i miei nipoti e i suoi amici avevano fiducia in lui, io non sarei stato da meno.

Vidi come Ermes lo esortasse a parlare e a raccontare ogni misero dettaglio su quello che aveva visto e lui rispondeva come meglio poteva, ma qualcosa mi diceva che si stava trattenendo a non dire tutto. Se fosse stata un'altra occasione, avrebbe già detto tutto quello che gli era successo, perché lui era così, mentre ora parlava a stento.

Infatti, appena gli chiesero che prove aveva dovuto affrontare, lui cambiò espressione e qualcosa mi diceva che c'ero di mezzo anch'io e questo spiegava perché fosse così distante nei miei confronti.

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