Capitolo 8

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In questo capitolo ci saranno scene rosse che potrebbero destabilizzare la vostra sensibilità. Se pensate che possa creare disturbi alla vostra persona, non leggete!

Pov di Harry

Da quanto avevo perso Zayn, girovagavo senza meta, sperando che prima o poi riuscissi a trovare qualcosa che mi desse un segno che mancava poco per uscire da questo labirinto. Sembravo un cucciolo smarrito che girovagava in un mondo che non gli appartiene e onestamente mi sentivo così. Non sapevo neanche dove stessi andando, camminavo sperando di trovare l'uscita da questo specie di labirinto sapendo già che mi ero perso. Se qualcuno avesse osato dirmi che bastava andare sempre dritto, lo avrei preso a pugni. Qui niente aveva senso, sembrava che girassi in tondo e forse era così dato che tutto era uguale a prima.

La cosa più brutta?  Il giardino non c'era più e nemmeno la luce che prima ci riscaldava. Sembrava che insieme al contatto che avevo perso con Zayn, avevo perso anche la strada, come se fossi andato a finire in un altro luogo remoto. Ero stato trasportato in un posto che non centrava nulla rispetto a dov'ero prima. Era troppo cupo e silenzioso per essere il mondo dei sogni.

Non c'era ombra di anima viva e mi sentivo da solo. Avevo visto Zayn essere risucchiato da una voragine e scomparire nel nulla in un nanosecondo. Tutto davanti ai miei occhi era successo e non ero riuscito a fare nulla, solo potevo assistere alla scena - come sempre dal resto-.

E da quel momento che gironzolavo sempre in questa foresta oscura che sembrava non avere una fine. La solitudine era una delle mie grandi paure, avevo vissuto così tanto tempo da solo, che quando avevo conosciuto i ragazzi, era stato tutto così nuovo e bello, che non potevo crederci. Stavo bene con loro e non ero più da solo. 

A volte mi chiedevo perché i miei genitori non mi avessero portato con loro, perché loro erano morti e io ero sopravvissuto? Perché dovevo affrontare tutto questo da solo? Il mio più grande desiderio era potergli parlare, poterli abbracciare e vedere i loro volti per un'ultima volta. Mi mancavano troppo e senza di loro, mi sentivo perso. A volte sognavo di incontrarli e iniziavo a raccontargli quello che mi succedeva durante la giornata, gli parlavo di Louis, di Niall, di Zayn, di tutto loro, e mia madre ogni volta mi preparava una cioccolata calda dicendomi che tutto sarebbe andato bene e che mi volevano molto bene e che erano fieri di me.  Però, quando mi svegliavo, capivo che era stato solo un sogno e tutto diveniva difficile e pesante. La realtà era sempre diversa da quella del sogno e quel poco di felicità che avevo provato si tramutava in tristezza che giorno dopo giorno iniziava sempre di più a logorarmi. 

Louis tentava di colmare questo dolore che provavo, ma nulla poteva eliminare quel giorno. Era un giorno che non avrei mai potuto dimenticare, sarebbe rimasto per sempre nella mia testa e quel dolore sarebbe rimasto per sempre nel mio cuore. Nessuno poteva colmare quel vuoto che provavo, neanche l'amore che provavo per Louis.

Ritornai a guardarmi in torno e disperato, cominciai a correre volendo uscire da questo bosco, ma ogni volta mi ritrovavo sempre nello stesso punto. Avevo letto qualcosa su come non perdersi nei boschi, avevo segnato gli alberi sulla loro corteccia un segno che avrei riconosciuto, in modo da capire se stavo camminando in tondo. Ma tutto era uguale e quindi mi stavo rassegnando sempre di più. Sembrava impossibile uscire da quel posto e ogni volta trovavo un passaggio nuovo che prima non c'era. Forse stavo vivendo in una illusione, ma essendo rimasto da solo non sapevo come sarei riuscito a uscirne e a compiere la mia missione. Tutti facevano affidamento su di me, ma in realtà ero solo uno stupido ragazzino che giocava a fare l'eroe, non potevo salvare nessuno, anche perché non riuscivo a salvare neanche me stesso. Lasciai che lo sconforto prendesse il sopravvento su di me, ormai mi stavo lentamente arrendendo, dato che non avevo nessun motivo per continuare e tutte le mie speranze erano state spezzate in un solo colpo. Perché dovevo continuare a lottare? Per chi poi? Non avevo nessuno e prima o poi sarei rimasto da solo di nuovo, perché niente durava per sempre e l'avevo capito a mie spese. Sapevo che prima o poi Ade si sarebbe stancato di me e forse era meglio accettarlo al più presto e prepararmi  mentalmente al colpo, sapendo che avrebbe fatto ugualmente male. Ormai mi ero rassegnato e arreso e lasciai che una nebbia oscura mi avvolgesse e mi portasse in quel lato oscuro e buio da cui tentavo di scappare.

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