Minsung - Not My Crush

12.

"Buona." si lecca le labbra, guardandomi con un sorrisetto tutt'altro che ingenuo.

Io sono paralizzato, e non riesco ne a dire, ne a fare niente che non sia arrossire.

Tutto sembra essersi fermato, persino il mio cervello, che non riesce o non vuole elaborare ciò che è appena successo.

Tutti attorno a noi sono rimasti a bocca aperta, e scommetto ogni cosa che Changbin e Seungmin sono rimasti di sasso tanto quanto me, o se la stanno ridendo.

Non capisco quanto tempo io sia rimasto ammutolito, immobile con la ciambella morsa ferma a mezz'aria.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua, scoiattolino?" mi fa un occhiolino, ed io sbatto un paio di volte le palpebre per riprendermi, o almeno riuscire a reagire in qualche modo.

"T-tu..." ma dalla mia bocca non escono altro che balbettii e parole disconnesse.

Un momento dopo mi guardo attorno e noto che c'è un sacco di gente che guarda solo noi. Non riesco a reggere tutta quella pressione, quell'ansia...non riesco a muovermi. Sento il respiro mancarmi e la testa girare.

Lascio la presa sulla ciambella, spaventandomi quando questa cade a terra.

Vedo Minho mordersi le labbra, e un attimo dopo afferrarmi il polso, sussurrando un "vieni con me" per portarmi fuori da quella sala.

Lascio che mi conduca attraverso i corridoi meno affollati, su per due rampe di scale ed infine sul tetto della scuola, dove finalmente riesco a respirare a pieni polmoni.

"Va meglio?" la voce di Minho mi ricorda della sua presenza, facendo scattare la mia testa nella sua direzione.

"Cosa?" lo guardo, non capendo cosa mi stesse chiedendo.

"Ti ho visto un po'...a disagio, sembrava che stessi per collassare." quindi l'aveva notato.

"Ah...no, sì- sto bene. C'era solo...troppa gente." dico, respirando l'aria pulita, rilassandomi con la tranquillità che c'è adesso.

"Capisco..." annuisce, sedendosi per terra, appoggiando le spalle al muro dietro di lui, ed invitandomi a fare lo stesso picchiettando a terra accanto a lui.

Titubante, mi faccio avanti. Non posso mica rimanere in piedi come un palo?

Restiamo per qualche secondo in silenzio, lui con lo sguardo tra le nuvole, io un po' a disagio guardando il paesaggio visto dal tetto della scuola.

Carino, si vedono le case sparire dietro gli alberi, persone che passeggiano, le strade, le auto-

"Mi stavi evitando?" chiede d'un tratto, facendomi sobbalzare.

"C-che? Io? P-perchè?" cerco di essere il più chiaro possibile e di non balbettare, ma il suo sguardo fisso su di me mi impediva anche la più semplice delle azioni, tipo respirare-

"Sembrava che tu mi stessi evitando, al buffet."

"Ma no...cioè, neanche ci conosciamo, perché dovrei evitarti?" e dalle mie labbra uscì una risatina nervosa che mi fece dare uno schiaffo mentale. Ridicolo.

"Oh, io ti conosco." spalanco gli occhi. Ecco, la discussione che non volevo affrontare.

"C-come fai a conoscermi?" deglutisco a vuoto, sperando di non sentire quelle parole uscire dalle sue labbra.

"Sei il ragazzo della festa. Pensavi non ti avrei riconosciuto?" cazz-

"Io- no! Certo che no!" sposto lo sguardo, guardando ovunque tranne che il suo volto, ora troppo vucino al mio.