Capitolo 17.

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Alyssa POV

Sbatto le palpebre velocemente per adattare gli occhi alla vista del sole che sta filtrando dalla finestra ai miei piedi, mentre mi giro nel letto ancora caldo e non trovo nessuno al mio fianco.
Il cuscino stropicciato nella parte opposta, però, e le lenzuola sgualcite mi fanno credere che Blake sia stato qui fino a poco fa, che sia rimasto proprio come avevo chiesto.
Sorrido a questo pensiero e mi alzo in piedi, trascinando dietro di me anche la coperta che mi sta avvolgendo prima di arrivare di fronte lo specchio del bagno e osservare il mio aspetto diverso.
Un livido violaceo alla base del collo attira la mia attenzione, lo sfioro con i polpastrelli e posso percepire ancora la sua bocca addosso mentre mi pare di poter vedere di nuovo il suo corpo materializzarsi dietro la mia schiena, nella stessa posizione di qualche ora fa. Le immagini di stanotte mi attraversano i pensieri come flashback e un leggero bruciore all'altezza del ventre mi fa sentire la sua presenza dentro me. Lascio cadere la coperta alla mie spalle e scruto il mio corpo nudo marchiato dai segni del passaggio di Blake, prima di infilarmi nella doccia e mandare via il suo profumo dalla mia pelle.

Mi sono sempre chiesta, per tutto questo tempo, cosa spingano due persone totalmente estranee ad entrare in contatto tra loro e trovare l'esatta metà dall'altro lato. E non parlo di attrazione fisica, quella non c'entra, è una cosa che va ben oltre.
Mi sono sempre domanda come sia possibile, in una qualsiasi giornata identica alle altre, incontrare un paio d'occhi che non conosci e trovarsi a ricordarli prima di dormire. Scrutare un'infinità di volti che ti circondando ma in un preciso momento di un determinato giorno, uno da cui non riesci più a liberartene. È difficile capire cosa di preciso ti fa alzare lo sguardo in quella direzione, nel bel mezzo del mondo che scorre alle tue spalle, ed incontrare un perfetto sconosciuto che non sapevi desiderare fino a qualche istante prima.
Come se, fino a quel momento, sapevi di appartenere unicamente a te stessa e poi sentirsi un po' meno così.
Però accade e succede di vivere cose che non hanno una spiegazione razionale.
Come lo è stato per me, il giorno in cui mentre sopravvivevo in una vita circondata da me stessa, mi sono scontrata nel caos di un estraneo così distante da non vederne nulla in comune. E mi sono invece ritrovata ad osservarne le stesse lesioni interiori, mascherate da cicatrici differenti.

Allora ho iniziato a pensare per quale motivo abbia scelto proprio lui senza saperlo, così opposti ma così simili. Senza trovare una risposta mi sono detta che forse, la sensazione di sentirsi appartenere un po' a qualcuno non sia una cosa che deve far paura, non sia una percezione casuale.
È successo infatti che ho intravisto dei lati di me che non conoscevo, mi sono scoperta sotto una nuova luce che in tutti questi anni non avevo mai conosciuto. Tutto da un semplice momento in cui i pianeti si sono allineati e le lancette hanno segnato lo scoccare di un secondo, nello stesso attimo in cui i nostri occhi si sono incrociati all'unisono.
Non mi riferisco all'amore, credo si tratti più d'incontrare la propria persona. Quelle cose che accadono una sola volta nella vita, e devi per forza riuscirle ad afferrare.
Esistono quel genere di persone che ti stravolgono i piani, inaspettate come un lampo in pieno giorno e così rare da volerle custodire. Da volerle amare proprio come sono, con tutti i difetti che non vedi poi così sbagliati, e lasciargli fare lo stesso nel modo in cui sono disposti a farlo, in quello che possono offrirti.
Esiste quel tipo di sensazione che va oltre l'amore, più forte dei sentimenti. La percezione di aver trovato il proprio posto nel mondo di qualsiasi forma esso sia, di qualsiasi colore siano le sue mura. Quel momento in cui, svegliandoti di mattina ad osservarne il cielo, sai dove ti trovi ed è proprio dove vorresti essere.
Proprio come gli attimi, ci sono quelle persone che incrocerai una volta soltanto.
Quella persona che diventa la tua unica occasione, la tua sola volta.

Come lo è Blake che, seppur circondato dal caos, non riesco ad osservare senza intravederne solo l'universo incompreso che si porta dentro. Un modo fatto di silenzi e di sguardi nascosti, corazze visibili e parole ponderate, una vita fatta per pochi. L'unica persona che sento davvero provenire dal mio stesso posto, e che senza domandare ha iniziato a vivere anche dentro me.
Ho capito stanotte di non chiedere ma di accettare quello che i suoi occhi possono darmi e lo spazio che i suoi pensieri mi riservano.
Ho deciso di non pretendere l'amore ma ho scelto la sua vicinanza, ho deciso di esserci senza compromessi.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora