•CAPITOLO 19

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Harry
Manhattan, New York 23 dicembre 2018

<<Tu cosa ne pensi?>>

La linea dall'altra parte del telefono era silenziosa.

Non un movimento.

Non un respiro.

Non una parola.

<<Sii onesto, nonno, dimmi chiaramente cosa ne pensi. Senza filtri>>

<<Oh figlio mio, non ho mai usato filtri, fidati di me quando ti dico che non ho nessuna intenzione di usarli con te, adesso>>ridacchiò la voce secca e rauca dell'uomo.

Harry sentì qualche movimento.

Poteva sentire chiaramente il suono della grande porta di legno massiccio dello studio che si apriva e cigolava leggermente mentre erano richiusa.

Ascoltò l'uomo sedersi sulla grande poltrona di pelle prima di aprire di nuovo bocca.

<<Lo devo lasciare?>>

<<Harry>>rise l'uomo<<Non devo decidere io se tu devi o non devi lasciare il tuo uomo>>continuò Gilbert.

<<Ma nonno non so che fare>>piagnucolò Harry girandosi nel letto.

<<Edward>>sospirò Gilbert<<Se devo essere onesto, mi dà fastidio sapere che ti ha urlato contro e, in una certa misura, ha sminuito le tue abilità e le tue capacità davanti al corpo di chirurghi migliore del mondo, anzi, mi sta proprio sulle palle>>

Harry alzò gli occhi al cielo per la sua schiettezza mentre un piccolo sorriso adornava il suo viso.

<<Ma allo stesso tempo comprendendo anche i suoi comportamenti. Immaginati se da un momento all'altro Gemma stesse male e nessuno, e dico nessuno, riuscisse a capire che cos'ha, deve essere stressante. Poi, Edward, i ricchi hanno strani comportamenti, ricordati questo>>

<<Nonno, noi siamo ricchi>>lo riprese Harry sorridendo leggermente quando sentì l'uomo bofonchiare qualcosa.

<<Si ma Edward sono ricchezze differenti le nostre. Noi siamo ricchi simpatici, loro sono ricchi ricchi>>

<<Nonno, non ti seguo>>

<<È meglio così, Edward. Resta innocente>>sospirò Gilbert facendo ridere Harry per la confusione.

<<Tu sei davvero un adolescente, lo sai?>>

<<Tua nonna la chiama crisi di mezza età>>

<<Non puoi essere in crisi di mezza età se hai settanta e passa anni>>corrugò la fronte Harry.

<<Edward, qui non siamo tutti laureati in medicina come te>>

<<Sorvolerò sulla domanda>>alzò le spalle Harry<<Come sta nonna?>>

<<Oh Harold. sta benissimo>>

Harry quasi percepiva il sorriso dell'uomo solo dal tono di voce.

Amava l'amore che c'era tra quei due.

Aveva sempre sognato una storia come la loro.

Fin da quando era piccolo.

<<Ogni giorno che passa è sempre più incantevole. L'altro giorno l'ho portata a cena, figliolo, la dovevi vedere, la dovevi proprio vedere>>

<<Era bella?>>

<<Non esistono aggettivi, Edward, proprio non esistono>>scosse la testa.

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