16. Cercheró di migliorare

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Clark

"Ti porto direttamente alla confraternita?" Domanda Owen salendo in auto.
"No, devo prima passare a casa tua. Ho scordato il telefono a caricare nella tua stanza." Gli ricordo.
Owen annuisce e gira la chiave nella toppa avviando il motore dell'auto.
"Sono stata bene stasera" gli confesso stringendomi nel mio giubbetto.
"Anche io. Eri preoccupata di risultare un peso e invece la mia famiglia ti adora" sorride guardando me per poi posare nuovamente gli occhi sulla strada.
"Sono delle persone eccezionali. Lo si percepisce"
Ammetto.
Se non fosse stato per Owen a quest'ora starei guardando un film completamente da sola nella mia stanza mangiando pizza e patatine.
Mi ha aiutata a dimenticare Adrian per una serata e per questo glie ne sono grata.
"Posso farti una domanda?" Chiede.
Mi volto verso di lui corrugando la fronte.
"Spara" rispondo.
Owen stringe il volante con più forza e il suo pomo di Adamo si alza e si abbassa.
"Perché non hai detto ai miei che sei fidanzata? Hanno passato l'intera serata ad alludere ad una relazione segreta tra noi due e tu non hai mai battuto ciglio"
Trasalisco per un attimo.
Non so darmi una risposta chiara nemmeno io. Ho pensato che non volessi parlare di Adrian in quel momento. Il rancore avrebbe ingannato i miei veri sentimenti. La mia relazione con Adrian non merita di essere sminuita a causa di una discussione.
"Questa sera non mi andava di parlare di lui" sposto lo sguardo fuori dal finestrino.
"E poi non volevo deludere le loro aspettative"
"Clark i miei genitori non hanno alcuna aspettativa" ribatte.
"Sì bè, chissà cosa avrebbero pensato di me o di Adrian se avessero saputo che sono stata con te tutta la serata piuttosto che con lui"
Non per mia scelta, comunque.
"Sai Clark, è la seconda volta che Adrian ti delude e io accorro a prestarti aiuto, per non parlare del vostro litigio alla festa di Halloween. Lui ti influenza, e non poco. Non lasciare che abbia il potere di cambiare il tuo umore" dice.
"Sei triste quando ti da' buca, e questo non è poi molto raro, incazzata quando è lontano, irascibile quando è nei paraggi. Non vorrei dirtelo, ma quando sei lontana da lui sembri un'altra persona. Una persona migliore"
Le sue parole mi colpiscono.
Non voglio nemmeno domandarmi se ció che dice sia vero oppure no.
Non metterei mai in dubbio ciò che provo per Adrian.
È indiscutibile. Palpabile, indistruttibile e totalizzante.
Non mi sento affatto diversa. Mi sento, invece, completa quando sono con lui.

"Sei mai stato innamorato Owen?" Domando.
"No, non credo."
"Bene, allora ne riparleremo quando saprai cosa vuol dire amare qualcuno in maniera pura e totalizzante anche se quel qualcuno spesso è uno stronzo e commette degli errori di tanto in tanto" asserisco.
Non sono infastidita dalla sua domanda, ma non voglio che per nessun motivo al mondo i miei sentimenti per Adrian o i suoi per me vengano messi in dubbio.
Owen rimane in silenzio contemplando le mie parole.
L'ho forse ferito?

"Siamo arrivati..." farfuglia parcheggiando sotto il palazzo dove si trova il loro appartamento.
Slaccio la cintura e mi volto verso di lui prima che apra lo sportello.
"Sai Owen, più ti conosco e più credo che stronzo Owen non ti si addica più come nome!" Torno a sfoggiare un sorriso a trentadue denti alleggerendo l'atmosfera.
Il biondo alza lo sguardo e mostra un sorriso sghembo.
"Adesso andiamo a recuperare questo telefono così che possa riportarti a casa" mi dice poco prima di scendere.

•••

"Oh mio Dio, Nora non la smetteva di fissarmi!" Dico tra una risata e l'altra.
"Credo che tu le piaccia da impazzire, anche se non lo ammetterebbe mai" risponde Owen facendosi strada per il corridoio.
"Per non parlare di quando tuo padre mi ha chiesto di passargli il pane e continuavo a non capire" la mia risata si fa sempre più fragorosa.
"Ho cercato di non ridere, ma era più forte di me" mi segue a raffica senza controllare il tono delle nostre risate.
"Santo Cielo, era da un po' che non ridevo così tanto" cerco di riprendere fiato.
"E tu che non volevi venire" mi riprende infilando la chiave nella toppa della porta.
"Ora so che avrei fatto un'enorme cazzata a non venire" continuo a ridere entrando nell'appartamento.
Non credo di riuscire a smettere.

Cinnamon Junks 2 (Beginningless story) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora