9. Tequila

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_JacquelineSparks_

Clark

Il mio stomaco prende a brontolare dalla fame e capisco di essere giunta all'apice del sonno, ma non voglio proprio alzarmi.
Continuo a convincermi di avere ancora sonno per non sprecare nemmeno un minuto, del tempo che di solito tanto sogno, tra queste lenzuola.
Sospiro girandomi su un fianco, ma le mie gambe urtano qualcosa.
Apro gli occhi confusa e il mio cuore ha un sussulto.
Deve essere un sogno...
Seduto accanto a me, proprio su questo letto, c'è Adrian, con un lieve sorriso sulle labbra e un'espressione spensierata.
"Buongiorno" sussurra.
Il tono grave della sua voce mi fa rabbrividire.
"È un sogno?"
Non capisco.
Non può essere realmente qui.
Lui è a New York...
"No Clark, non lo è" si china per avvicinarsi al mio volto e rimanere a guardarmi con lo stesso sorriso accennato.
"Che... Com'è possibile che tu sia qui?" Borbotto ancora confusa.
"Ho preso il volo di questa notte. Sono arrivato giusto un'ora fa"
Mi sento ancora scombussolata dal vino di ieri.
A ripensarci i ricordi della scorsa serata in compagnia di Owen cominciano a fare capolino nella mia testa.
"Non sembri contenta..." l'espressione di Adrian si fa seria e confusa attirando nuovamente la mia attenzione.
"Oh..." borbotto.
"Certo che sono contenta! Vieni qui..." afferro il suo volto tra le mani e lo avvicino a me per poterlo baciare.
"Perdonami, sono ancora confusa e probabilmente il fatto che mia sia appena svegliata non aiuta" ridacchio.
Adrian scuote la testa tornando a sorridere e si fa spazio accanto a me per potersi sdraiare.
Mi stringe tra le sue braccia insinuando il volto tra i miei capelli.
"Mi sei mancata" sussurra alle mie spalle.
Un fremito mi percorre la schiena e sorrido piena di entusiasmo.
Adrian è tornato.
Ha preso un volo questa notte, per me.
"Anche tu, moltissimo" piagnucolo portandomi le sue mani alle labbra per poterci lasciare un bacio.
"Da quanto eri seduto lì?"
Possibile che non mi sia accorta?
"Una ventina di minuti" risponde lui.
Una ventina di minuti?
"E non mi hai svegliata?"
"Dormivi così beatamente che non mi sembrava il caso svegliarti" spiega stringendomi più a sè.
Questo letto è piccolo, ma pur di stare abbracciati a cucchiaio ce lo facciamo andar bene.
"E per farmi perdonare della serata a cui sono dovuto mancare, ho pensato di portarti a fare colazione"
Con uno scatto mi libero dalla sua presa e mi alzo a sedere.
"Colazione?"
Adrian prende a ridacchiare sedendosi anche lui accanto a me.
"Sì, colazione. Paul&muffin?"
In questo momento potrei davvero saltargli addosso, ma cerco di contenermi.
"Mi preparo" asserisco alzandomi dal letto senza indugiare.
Lo sguardo di Adrian è soddisfatto.
Sa decisamente come farsi perdonare.
Presa dalla situazione non mi ero nemmeno accorta che Phoebe e Jackie non sono in camera.
Adrian deve aver captato il mio sguardo confuso diretto verso i loro letti.
"Sono uscite poco fa. Mi hanno detto di salutarti" dice infatti.
"Bene..." borbotto diretta in bagno.
"Com'è andata a New York?" Gli chiedo alzando la voce per farmi sentire.
Nel frattempo afferro lo spazzolino e il dentifricio, propensa a lavarmi i denti.
"Bene. Non è successo niente di eclatante" risponde.
Ogni volta che gli chiedo di New York tende a rispondere sviando quasi il discorso.
"Novità?" Continuo.
"No"
Rettifico: sviando il discorso e a monosillabi.
"Nessuna partita a poker? Strip? Gala?"
"Niente di niente" conferma.
Sembra strano.
"Come sta la tua famiglia?" Chiedo allora.
Nel frattempo prendo a lavarmi i denti.
"Bene, anche loro non hanno combinato niente di interessante"
Perchè continua a sviare le domande?
Sputo il dentifricio nel lavandino e mi affaccio dalla porta a guardarlo con la fronte aggrottata.
"Che hai?"
È ovvio che ci sia qualcosa che lo turba.
"Niente. Sono solo stanco per il volo"
Facciamo finta che io me la sia bevuta...
Forse mi sto preoccupando per un problema che non esiste.
"Se non te la senti di uscire possiamo rimanere qui e dormire ancora un po'"
Adrian si rigira il telefono tra le mani.
"No, no. Ti ho promesso una colazione e l'avrai. E poi tra un'ora e mezza hai una lezione"
Mi avvicino a lui chinandomi per lasciargli un bacio.
"Qualsiasi cosa ti turbi, non è niente che una cioccolata calda di Paul&muffin non potrà sistemare." Gli sorrido cercando di rassicurarlo.
"Cioccolata e te. Due dei miei ingredienti preferiti per cominciare bene la giornata" ricambia il sorriso baciandomi nuovamente.

Cinnamon Junks 2 (Beginningless story) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora