18. Buon compleanno Clark

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6 dicembre

"Tanti auguri a te..."
Sospiro rigirandomi nel letto.
"Tanti auguri a te..."
Affondo la testa nel cuscino tappandomi le orecchie.
"Tanti auguri a Clark..."
Il mio letto sprofonda facendomi aprire appena gli occhi.
"Tanti auguri a teee!"
Stropiccio gli occhi ancora assonnati cercando di mettere a fuoco la stanza.
La prima cosa che vedo sono i sorrisoni di Phoebe e Jackie sedute al bordo del mio letto.
Poi identifico un cupcake con una candelina.
Ecco arrivato il fatidico giorno.
Il mio compleanno.
"Buongiorno raggio di sole!" Esclama Jackie quando mi metto a sedere con la schiena appoggiata alla testata del letto.
"Buon compleanno!" La segue entusiasta Phoebe.
"Esprimi un desiderio e spegni la candelina!" Mi incita poi.
Le guardo cercando di nascondere un sorriso.
Questo non è il mio giorno preferito dell'anno, ma con loro mi sento davvero fortunata.
Chiudo gli occhi cercando qualcosa da desiderare.

Fa che questo giorno non faccia troppo schifo.

Soffio la candelina seguita dalle mie amiche che prendono a battere le mani rumorosamente.
Accidenti, mi sono appena svegliata!

"Quali sono i tuoi programmi per oggi?" Phoebe si alza in piedi pronta a prepararsi per la giornata.
Arriccio il naso e sprofondo nel letto.
"Non ho nessun programma. Lezione, lavoro, nanna. Come qualsiasi altro giorno" dico con la voce ancora assonnata.
"Non ti piace proprio il tuo compleanno eh?" Interviene Jackie mentre si sfila la maglia del pigiama.
"Non è che non mi piace, semplicemente non credo sia un giorno speciale"
Trovo la forza di mettere i piedi fuori dal letto e tirarmi su.
"Come non è un giorno speciale?!" Ribatte allora Phoebe raggiungendomi.
"Diciannove anni fa è nata la persona più speciale che potesse capitarmi. Dovrebbe essere festa nazionale!" Dice stritolandomi in un abbraccio.
Sorrido solleticata dai suoi capelli e contagiata dal tuo entusiasmo.
"Diciannove anni di sbuffi e malumore!" Aggiunge poi.
Alzo gli occhi al cielo ridacchiando.
"Sul serio, a chi non piace il giorno del suo compleanno? Voglio dire, è l'unico giorno dell'anno in cui sei la protagonista assoluta!" Dice Jackie raggiungendo il bagno per truccarsi.
Io afferro il cupcake e lo addento.
"Io e le manie di protagonismo siamo su due pianeti differenti" borbotto con la bocca piena.
"Ecco perchè non riposti mai le mie storie su Instagram..." Ribatte Phoebe.
"Non voglio che la gente mi faccia gli auguri solo perché si è ricordata guardando le tue storie!"
Le persone che ci tengono davvero a me si ricordano il giorno del mio compleanno anche senza promemoria.
"Su questo hai la mia approvazione" dice Jackie.
Finito il cupcake afferro le mie cose e faccio per andare a farmi una doccia.
"La tua prima doccia da diciannovenne" esulta Phoebe.
Come fa ad entusiasmarsi per qualsiasi cosa?

Finita la doccia sono tornata in camera e mi sono preparata per le lezioni.
Non mi sono truccata, nè vestita decentemente, nè sistemata i capelli.
Naturale, come Joyce mi ha fatta.

Poco prima di uscire dalla stanza il mio telefono prende a squillare.
Lo sfilo dalla tasca dei jeans e sorrido.
Numero sconosciuto
Prima o poi lo salverò in rubrica, lo giuro.
"Buongiorno" dico con euforia.
"Buongiorno, è lei per caso la festeggiata?" Scherza Adrian dall'altra parte.
"Mmm no, mi sa che ha sbagliato numero"
"Oh allora mi sa che sono davanti alla confraternita sbagliata. Va bene, la cercherò altrove allora" dice.
"Sei qua fuori?!" Domando in preda all'entusiasmo.
"Scendi e lo scoprirai" ridacchia.
Senza perdere un minuto in più chiudo la chiamata, afferro le chiavi della stanza e mi fiondo al piano inferiore.
Ringrazio qualche consorella che si è ricordata del mio compleanno, o ha visto le storie di Phoebe, ed esco velocemente.
Giunta dinnanzi al porticato lo vedo proprio lì, in piedi di fronte a me con un fiore in mano.
Scendo i gradini di corsa e mi catapulto tra le sue braccia.
"Che ci fai tu qui?" Farfuglio con il volto nascosto nell'incavo del suo collo.
Mi inebrio del suo profumo e del suo calore.
"Volevo farti gli auguri di persona, vederti, accompagnarti a lezione e darti questo" dice porgendomi il fiore che aveva tra le mani.
"So che non sei il tipo da mazzo di rose, ho visto questo fiore e mi sei venuta in mente" sorride guardandomi.
Io prendo il fiore accarezzandolo con le dita.
È di un giallo sgargiante e delicato.
È bellissimo.
"Grazie, è meraviglioso" sussurro senza staccare gli occhi da quel giallo così caldo e coinvolgente.
Poi alzo lo sguardo e mi apro in un sorriso di fronte agli occhi premurosi di Adrian.
Mi alzo sulle punte e cerco le sue labbra calde.
Adrian mi afferra i fianchi e mi attira a se quando, senza sottrarsi al bacio, mi accarezza il volto scostandomi una ciocca di capelli.
"Hai programmi per stasera?" Domanda poi allontanandosi appena dalle mie labbra.
Scuoto la testa.
"Ti va di venire a casa mia?" Chiede allora.
"Mi va eccome!" Torno a baciarlo con irruenza.
Lascio che le sue labbra mi trascinino via e mi vizino.
Comincio poi a lasciargli dei piccoli baci su tutto il volto.
"Bene, allora dopo il turno in caffetteria ti passo a prendere" dice.
"Non c'è bisogno..."
"Non accetto obiezioni"
"D'accordo" ridacchio.
"Ora andiamo a lezione" mi afferra la borsa portandosela in spalla e intreccia le nostre dita.
Prendiamo così a camminare per il campus diretti all'edificio principale.
Se il mio compleanno dovesse essere così ogni anno, potrei quasi valutare l'idea di farmelo piacere.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 04, 2022 ⏰

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