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Camminavo per una strada secondaria del centro con le cuffie e lo sguardo fisso sui miei piedi. Era una delle giornate in cui anche il grigio diventava invisibile e i mondo si faceva piatto; insomma, una giornata no, possiamo dire. Il marciapiede era scuro sotto i miei piedi e le rare persone che incontravo erano probabilmente appena uscite da un qualche locale e si dirigevano spedite verso il prossimo tavolo su cui ubriacarsi fino a vomitare. Odiavo la notte e tutte quelle sensazioni di insicurezza che mi provocava, ma era solo di notte che potevo camminare sotto le luci dei lampioni senza nessun rumore che disturbasse la mia musica.

Rimasi immerso dei miei pensieri fino a quando non svoltai l'angolo per andare su una strada principale dove, da dietro una colonna, sentii una lieve voce che si faceva strada tra le luci bianche della città. Non era inopportuna, tanto meno fastidiosa: si infilò perfettamente tra le mie orecchie e le note che fino a pochi attimi prima ero intento ad ascoltare e mi costrinse ad abbassare un auricolare per capire meglio di che si trattasse.
Avanzai a passi lenti, come per paura che chiunque ci fosse dietro la colonna potesse scappare da un momento all'altro o peggio, che la mia vista lo spaventasse. Era accompagnata da una chitarra che scandiva una melodia mai ascoltata prima, ma assolutamente coinvolgente, tanto che con un rapido e brusco movimento mi decisi a girare la colonna.

Ad aspettarmi dall'altro lato c'era un ragazzo dai capelli abbastanza lunghi e scuri, ma con alcune ciocche grigio luna intorno al volto. Non sembrò spaventato dalla mia comparsa, anzi per un momento credetti che aspettasse quel nostro incontro da tutta la vita. Mi sorrise, continuando a cantare e poi mi guardò negli occhi.

Improvvisamente dei brividi mi percorsero tutto il corpo e dei giramenti di testa mi colpirono violentemente, poi il buio più totale. Mi paralizzai all'istante e il mio respiro diventò affannoso quando mi resi conto che non riuscivo più a distinguere il ragazzo dal resto della città e che la mia vista sembrava completamente andata. Anche se le mie orecchie fischiavano riuscii a percepire la musica fermarsi e una voce avvicinarsi chiedendomi se stavo bene. Alzai la testa verso la direzione della voce e, con uno sguardo pieno di ansia in volto, scossi la testa prima di collassare completamente a terra.

Quando provai a riaprire gli occhi l'unica cosa che vidi fu una maglietta solo che, a differenza di tutto ciò che mi circondava, quella non era grigia: aveva un colore.

Grigio chiaro di lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora