Così mi ritrovai su un treno della metro diretto chissà dove mangiando del kimbap comprato al negozio della stazione, con di fianco Beomgyu che lottava per non addormentarsi. Ogni tanto la sua testa sembrava cadergli di lato e con uno scatto la ritirava su guardando fuori dal finestrino. Poi si toccava le medagliette che aveva appese al collo cedendo alla stanchezza il minuto dopo, tornando punto a capo. La mia visuale era davvero qualcosa di adorabile.
Mi avvicinai al suo sedile e, con un po' di esitazione, gli toccai il braccio per attirare la sua attenzione. Con un piccolo scatto aprì gli occhi e mi guardò confuso, io gli sorriso.
-Puoi dormire se vuoi, ti sveglio io quando arriviamo. È il capolinea, giusto?
-Sì... ma non voglio lasciarti solo.
-Tranquillo, me la cavo.
-Ok.Si appoggiò al finestrino con le mani unite appoggiate sulle gambe. Non appena chiuse gli occhi la mia vista iniziò a sfumare gradualmente, facendomi di nuovo piombare nel buio del grigio. I miei battiti in quel momento si fecero più pesanti e lasciai andare un sospiro. Quindi è questo che intendeva.
Ahh, mi sto annoiando. Quanto è passato? Solo dieci minuti, non è impossibile. Mancano ancora tre fermate e non capisco dove siamo, stando sotto terra. Non è salita molta gente, saremo quasi in periferia... in effetti questa linea arriva fino a fuori città. Se fosse sveglio potrei chiedergli perché stiamo andando fuori città, lui lo sa... sa un sacco di cose in effetti. Lui sa dove stiamo andando, lui sa perché ci stiamo andando, lui sa come appare quel luogo, lui sa i colori che ci sono.
Io no.
Io non so niente. Anche se sapessi dove andiamo non conoscerei il vero aspetto di quel posto, mentre lui sì. Perché lui sì e io no? Se fosse tutto al contrario sarebbe meglio. Se io potessi... aspetta, cosa? Ma che razza di ragionamento sarebbe?Quando la voce metallica dell'altoparlante annunciò che la fermata successiva sarebbe stata l'ultima, uscii dai miei pensieri come da un incubo.
Mi sentivo scossò e il mio respiro si era fatto più veloce, mentre il mio sguardo vagava rapidamente da una parte all'altra finendo sul viso rilassato di Beomgyu. Feci un respiro profondo riuscendo a rilassarmi anche io e, cercando di mantenere un'espressione contenuta, mossi leggermente il braccio del ragazzo davanti a me.-Beomgyu, siamo quasi arrivati.
Sentendo la mia voce, quasi un sussurro, si stirò sul sedile per quanto gli fosse possibile. Poi mi guardò sorridendo e la sfumatura calda dei suoi occhi mi fece dimenticare la preoccupazione. La voce metallica annunciò l'arrivo alla stazione.
-Andiamo, hyung.
Dalla metto scendemmo noi è un paio di altre persone. Non eravamo solo fuori città, ma direttamente sperduti in una campagna che neanche pensavo potesse esistere così vicino a Seoul; a quanto pare mi sbagliavo. Dopo aver superato qualche casa, arrivammo in una distesa verde (Beomgyu l'ha chiamata così, io mi fido) con un grande albero al centro, poteva benissimo essere una quercia secolare o qualcosa del genere. In lontananza riuscivo a vedere quelle che sembravano montagne russe, insieme ad una ruota panoramica.-Come hai trovato questo posto?
-Lunga storia.
-Dai, racconta.
Pina piano Beomgyu si avvicinò all'altro e mentre iniziò a raccontarmi di questa "lunga storia", si arrampicò su uno dei rami più accessibili.
-Non mi prendere per uno stalker, però- aggiunse puntando in basso il dito verso il mio viso.
-Te lo prometto con mignolino se proprio vuoi.- mi avvicinai anche io all'albero e appoggiai il mio peso al tronco mentre gli porgevo il mignolo destro.In un primo momento mi guardò con una faccia scherzosamente diffidente, ma poi agganciò il suo mignolo al mio.
-Allora, una volta stavo suonando in stazione, credo fosse l'anno scorso. Non so neanche perché, mi sentivo di dover essere lì in quel momento, fatto sta che mentre suonavo ho visto la schiena di una persona che conoscevo. L'ho seguita sul treno, ma mentre pensavo a come cominciare una conversazione mi sono addormentato e mi sono ritrovato al capolinea.Annuii alle sue parole e decisi di sedermi anche io sul ramo, di fianco a lui. Da lì si poteva vedere bene tutta la campagna della zona è ancora meglio la ruota bianca in lontananza. Il sole stava iniziando a scendere e il cielo era tinto di colori caldi che mi regalavano emozioni mai provate prima.
-Quindi chi era quella persona? Non hai ancora detto niente che ti faccia sembrare uno stalker.
-Tu.
-Io?- chiesi cercando di nascondere il mio stato d'animo il più possibile. Non sapevo se sentirmi imbarazzato o felice o se fosse il caso di buttarla su una battuta, quindi mi limitai a girare lo sguardo verso l'orizzonte concentrandomi sui colori del cielo.-Sì, ma non montarti la testa. Avevo fatto bene a non parlarti, è meglio questo posto a te.
-Ah, ah. Simpatico- commentai con un tono permaloso guardandolo di nuovo. Lui era già girato verso di me e mi fece una smorfia per poi mettersi a ridere.
Questa cosa non va per niente bene. Sentii le orecchie andarmi a fuoco, seguite dal viso intero che tentai di nascondere invano con la mano. Notando questo, Beomgyu rise ancora di più.
-Che hai da ridere, eh?- tentai di salvarmi in estremis tirandogli una leggera pacca sulla spalla, senza ottenere nessun risultato. Lui continuò a ridere per un po' lasciandomi lì, con il fiato quasi trattenuto, a guardarlo, ad assimilare ogni singolo dettaglio del suo viso con le sue sfumature caratteristiche.-Andiamo a fare un giro sulla ruota!
-Ma non è neanche attiva.
-Mentre andiamo là accenderanno di sicuro le luci, le accendono sempre durante la blue hour.
-Blue hour? Che sarebbe?- chiesi scendendo dal ramo e seguendolo sul prato.
-È un preciso momento della sera, subito dopo il tramonto. Il sole, prima di sparire completamente, illumina con gli ultimi raggi il cielo tingendolo con sfumature di blu.
-Allora oggi per la prima volta potrò vederla anche io.Mentre ci avvicinavamo alla ruota, come Beomgyu aveva detto, il solo iniziò a calare cambiando radicalmente i colori del cielo sopra di noi. In un primo momento tutto era luminoso e caldo e, anche se era inverno, pensai quasi che anche la temperatura si stesse scaldando. Poi il sole sparì, oltre alcuni alberi spogli, e come un filtro tutto cambiò, assumendo un aspetto diverso, con le sfumature del blu. Improvvisamente la ruota, ormai vicina, si accese regalando uno spettacolo magico a chiunque stesse guardando. Rimasi incantato, ammaliato da quella vista nuova e riuscii a riconcentrarmi sul resto quando Beomgyu mi prese per mano e mi trascinò verso l'entrata di quel piccolo luna park.

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Grigio chiaro di luna
Fanfiction[Yeongyu] Color Rush AU. ~Appena se ne fu andato la stanza si fece buia, quasi come se il grigio che già prima vedevo fosse diventato ancora più cupo e pesante. Il respiro per un istante mi tremò e io riappoggiai la testa lentamente sul cuscino. Per...