La degustazione

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Sono arrivato da pochi giorni in questa splendida struttura sulla costa livornese in occasione della vendemmia e per tenere dei corsi di degustazione. La vista è davvero mozzafiato e mi ha già spianato la strada con un'ospite. Non che io abbia bisogno del panorama per conquistare una donna. Il mio fascino carismatico ed il mio savoir faire da gentiluomo hanno sempre fatto capitolare tutte. Nessuna riesce a resistermi. Come ogni mattina scendo a farmi una nuotata prima di cominciare a lavorare. La scalinata, scavata nell'insenatura naturale, porta ad una piccola caletta, dove il mare si placa limpido e profumato. A quest'ora ci sono solo io a godermi il sole che sorge tra la terra ed il cielo. L'acqua salata e fresca risveglia i miei sensi. Mi è stato comunicato che oggi arriverà una nuova ospite ed ha chiesto di assistere privatamente ad uno dei miei corsi di degustazione,quindi saremo soltanto noi due. Sorrido sornione, cercando d'immaginare com'è. Ormai sono lontano dalla riva e mi tolgo il costume. Mi piace nuotare nudo. Amo il mio corpo. Sembra scolpito nell'insenatura naturale della scogliera. Dopo una lunga nuotata rigenerante torno a riva. Rientro nella mia stanza. C'è ancora il letto sfatto dopo il sesso selvaggio di ieri sera. Spero di replicare stasera con la nuova ospite. Sotto l'acqua fresca della doccia cerco d'immaginare come possa essere e cosa le vorrei fare. Nessuna resiste al mio fascino mediterraneo. Mi guardo allo specchio. Nonostante io non sia più un ragazzino, ho ancora un fisico prestante e tonico. Alla mia estetica si unisce un'importante e vasta cultura, che sfodero con le più esigenti. È arrivata l'ora di andare a conoscere la vittima numero 107. O forse è la 108? Mi dò un'ultima occhiata allo specchio, mentre mi sistemo il colletto della camicia. Sono sicuro che neanche lei saprà resistermi. Vado alla reception e lei è già lì. Sta chiacchierando con Maurizio, il proprietario della struttura. Lui mi vede e ci presenta :"Beatrice ti presento Tancredi, il sommelier migliore della zona. Ti spiegherà tutto". Lei si gira verso di me e mi osserva. Per la prima volta nella mia vita resto senza parole. Sono totalmente incapace d'intendere e di volere. Beatrice è di una bellezza disarmante. I suoi capelli lunghi, mossi e mori mi ricordano i tralci delle viti. Il suo sguardo scuro è profondo ha un qualcosa di enigmatico, che ti rapisce dal primo istante. Vorrei annegarci dentro. Lei mi tende la mano. Cerco di tornare in me stesso. Stavolta niente baciamano. Le darebbe fastidio. Lei è diversa. Non è banale e scontata come tutte le altre. Le stringo la mano e le sorrido. La osservo meglio. Ha dei pantaloncini bianchi ed una camicetta a fiori. Sneakers colorate. Un abbigliamento semplice e casual che però non la rende meno sensuale. Riesco finalmente a proferire parola, anche se ho la gola secca. Cosa diavolo mi succede?! Le dico di seguirmi giù nelle cantine. Inizio a spiegarle tutta la storia dei vini prodotti nei vigneti di Maurizio. Lei mi ascolta attentamente, sembra davvero interessata a quello che dico. La cosa mi lascia piacevolmente stupito perché di solito non frega nulla a nessuno e le persone vengono qui solo per assaggiare i vini. Ci avviciniamo alle botti. Ne accarezza una e mi chiede di che legno sono fatte. Mi manca il respiro. La sua voce dolce e sensuale mi provoca un brivido lungo la schiena. Invidio quella botte di legno che è stata toccata. Sono eccitato in una maniera indescrivibile, ma non è un eccitazione solo fisica. Mi sento rapito da questa donna misteriosa. Lei mi fissa perplessa in attesa della mia risposta. Riprendo a parlare e cerco di essere il più professionale possibile, anche se la mia mente è da tutt'altra parte. Le spiego come si svolge l'analisi sensoriale di un vino e lei mi ascolta sempre con molta attenzione, come se stesse sorseggiando ogni mia parola. Continuo a parlare e le faccio una dimostrazione di come si svolge passo per passo l'analisi sensoriale. Guardo il tavolo e capisco subito che Maurizio le ha preparato qualcosa di speciale. Io sono altrettanto predisposto a stupire questa splendida creatura con gli effetti speciali. Parto da uno spumante classico rosè da Pinot Noir, gliene descrivo le caratteristiche e lei lo assaggia, cercando d'imitare i miei gesti; glielo abbino ad un delizioso crostino con burro bretone e salmone selvaggio d'Alaska. Lei chiude gli occhi, mentre morde il crostino e sorride. Il suo sorriso spontaneo illumina la stanza e non solo quella. Ho il cuore che mi sta uscendo fuori dal petto. Non mi riconosco più. Cerco di mantenere il controllo. Passo ad un bianco maturo e corposo con note vegetali di peperone, foglia di pomodoro e sentori animali, accostandolo a scaglie di un formaggio chiamato Monte 27,raro e speciale come lei, che ascolta rapita ogni mia parola e movimento. La osservo sorseggiare e vorrei essere al posto di quel bicchiere. Il segno del suo rossetto resta sul bordo. Vorrei poggiare le labbra proprio in quel punto ed immaginare come sarebbe baciarla. Neanche a farlo a posta, arrivo al cosiddetto Nirvana:un fico di Carmignano, farcito con una fettina di Cabrales delle Asturie, spalmata di crema dealcolizzata di zibibbo allo zafferano; glielo faccio degustare assieme ad un Picolit, caratterizzato da note di albicocche sotto spirito ed arancia candita. Lei sembra piacevolmente colpita ed alla fine esclama :"Wow!". Di solito a questo punto, se non prima, l'ospite di turno mi salta addosso e facciamo sesso selvaggio. Stavolta invece mi ritrovo totalmente imbambolato ad ascoltare Beatrice, che mi fa altre domande. Ho la gola secca. Mi schiarisco la voce e le chiedo per quanto tempo si fermerà da noi. :-"Non ho ancora deciso, se mi fermerò solamente una settimana o più a lungo. Prima stavo giusto dicendo a Maurizio, che mi piacerebbe assistere alla vendemmia". La sua voce è calda come il miele e nei suoi occhi intravedo un velo di tristezza e malinconia. :-"Come mai vorresti assistere? Sembri avere un grande interesse per il vino, effettivamente". :-"Mio nonno aveva un piccolo vigneto e mi ha insegnato tante cose, che ancora ricordo. Mi piacerebbe diventare una sommelier e magari un giorno avere un bel vigneto e produrre un mio vino. Poi ho proprio bisogno di rilassarmi e questo posto è davvero stupendo ". Non mi perdo neanche una parola. Di solito non m'interessa quello che hanno da dire le donne perché voglio solo portarle a letto. Con lei è tutto completamente diverso. La sento stranamente simile a me. Non ho paura di mettere a nudo la mia anima davanti a lei. Sono consapevole di essermi costruito una corazza negli anni e lei piano piano la sta smontando. Ho voglia di conoscerla meglio. Ho voglia di farla ridere. Ho voglia di fare una passeggiata sulla spiaggia al tramonto mano nella mano con lei. Ho voglia di fare con lei tutte quelle cose, che mi sono precluso di fare negli ultimi anni. :-"Ti va di fare una passeggiata in collina dopo pranzo?". Mi sorride e mi risponde di sì. Le sorrido non solo con la bocca. Anche il mio cuore sorride. L'iceberg dentro di me si è sciolto. A pranzo oggi il cuoco ha preparato un cacciucco strepitoso. Salgo sulla terrazza e vedo Beatrice seduta da sola ad un tavolo. La sua elegante bellezza mi lascia nuovamente senza fiato. Sembra uscita da un film degli anni cinquanta. Mi sono sempre piaciute le donne molto magre e toniche, invece mi vorrei sciogliere come neve sulle sue curve burrose. Vorrei schiantarmici contro. Mi avvicino. :-"Posso farti compagnia o preferisci che ti lasci stare?". Per un attimo ho la sensazione che lei si senta a disagio. Arriva il cameriere con il suo piatto. :-"Scusami Tancredi, non voglio risultare scortese, ma sento la necessità di restare da sola in questo momento". La saluto e mi allontano mesto. Avevo voglia di pranzare con lei. Perché mi ha allontanato? Eppure io sono riuscito a leggere il dolore nei suoi occhi, nonostante indossasse degli occhiali da soli impenetrabili. La conosco bene quella sensazione. Sentirsi sempre sbagliati e non bastarsi mai. Ho bisogno di distrarmi. Maurizio mi chiama e mi presenta un gruppo di turiste svedesi. É proprio quello che ci voleva. Ci sediamo a tavola tutti insieme. Sono una più bella dell'altra e mi fanno tutte gli occhi dolci. Nessuna di loro mi suscita interesse. Me ne porterei a letto una al giorno, ma finita lì. Per un attimo mi vergogno del mio pensiero da maschio stronzo. In fondo, nessuna è mai stata costretta a fare sesso con me, quindi dove starebbe il problema? Ci si diverte, si gode e dopo ognuno per la sua strada. Forse è meglio vivere alla giornata che incasinarsi la vita con i sentimenti. Finito il pranzo, chiedo ad una di loro, se vuole fare un giro panoramico, che ovviamente si svolge nella mia camera. Ha un fisico da urlo però non provo alcuna attrazione. Ho Beatrice in testa e non ne vuole sapere di uscire. Chiudo gli occhi, provando ad immaginare che ci sia lei al posto suo, ma non funziona. Non si alza. Non mi era mai successo prima d'ora. La svedese ha l'aria contrariata. Mi scuso ed incolpo il vino, che ho bevuto a pranzo. Lei va via. La porta si chiude ed io resto da solo. Mi rivesto e scendo giù nelle cantine. È rimasto ancora tutto intatto. Il bicchiere con il segno del suo rossetto e l'impronta delle sue labbra carnose è sul tavolo. Lo prendo e lo porto nella mia stanza. Lo annuso. Appoggio la mia bocca sui segni lasciati dalla sua e sogno di baciarla. Un bacio di quelli travolgenti e sconvolgenti che si vedono solo nei film. Mi spoglio e vado sotto la doccia. Vorrei che lei fosse qui con me per poterla stringere tra le mie mani e farle sentire tutto il fuoco, che solo lei sa farmi provare. Un fuoco che parte dalla testa. Dalla mente. Voglio fondermi con lei come metallo fuso. Non posso rinunciare a lei. Non voglio rinunciare a lei. Vado a bussare alla sua porta. Quando mi vede, resta perplessa. - "Allora sei pronta per il giro sulla collina?". Non ha un'aria molto allegra. :-"Sì , ho proprio bisogno di prendere aria". Saliamo sul mio fuoristrada. Parcheggio proprio all'inizio della collina. Davanti a noi il paesaggio è mozzafiato. Le fattezze morbide e scoscese del terreno sono ugualmente al suo corpo. Conosco a memoria questi sentieri e non so cosa darei per esplorare i suoi. C'incamminiamo lungo la strada ed io ogni tanto le racconto le caratteristiche del paesaggio per rompere il silenzio. Non so cosa le sia successo, non so da cosa stia cercando di scappare, ma percepisco forte la sua sofferenza lancinante. Adesso vorrei abbracciarla e farla piangere sulla mia spalla. Arriviamo su una splendida terrazza panoramica che si trova a metà della collina e ci sediamo su una panchina. Mi fa stare male vederla così. Dal nulla mi esce fuori una battuta in livornese. Lei scoppia a ridere. Ridiamo insieme di gusto. :-"Grazie di avermi portata qui, stare in mezzo al verde mi fa stare bene, mi trasmette serenità". Si toglie gli occhiali scuri. Noto che non è truccata. Ha un livido scuro sull'occhio. Rabbrividisco al pensiero che qualcuno possa averle fatto del male. Le sorrido e faccio finta di nulla. Proseguiamo la nostra passeggiata. La vedo più rilassata. Ne sono felice. Il panorama che si staglia sotto di noi è meraviglioso però quello di fianco a me è da mozzare il fiato. La fisso, sperando che non se ne accorga. Adesso vorrei fare l'amore con lei, distesi su questo prato. Vorrei sorseggiare il suo piacere, come se fosse il vino più pregiato al mondo. Se si potesse, vorrei imbottigliare il suo sapore e tenerlo solo per me. Dopo la faticosa passeggiata lungo la collina siamo entrambi affaticati ed affamati. Le propongo un aperitivo nel centro. Bea accetta subito. Chiacchieriamo a lungo, soprattutto io. Le racconto tanto di me. Seduto al tavolino del bar scorgo l'insegna di una libreria e mi viene un'"idea. :-" Torno subito, aspettami qui ". Mi guarda tra il perplesso ed il divertito. Torno con in mano un pacchetto ed un bigliettino, glieli porgo. Mi osserva sconcertata. Scarta il pacchetto e sorride. Legge il biglietto, in cui ho scritto :-" Un piccolo regalo per aiutarti a realizzare il tuo sogno". Cambia espressione. Cerca di trattenersi. :-"Grazie, non dovevi". Una lacrima le riga il viso. Le stringo la mano. Torniamo in hotel ognuno nella sua stanza. Io la sogno tutta la notte. Tutte le notti. I giorni scorrono veloci tra chiacchierate, bicchieri con il rossetto da collezionare, risate, lei che tenta di imparare il livornese, passeggiate, domande, incertezze, paure. Andiamo a vedere dei terreni. Uno è davvero perfetto. Quella notte sogno noi due, il nostro vino, la nostra casa ed un pancione. La mattina mi sveglio presto come sempre e scendo in spiaggia. La trovo lì, avvolta in un costume intero che fa risaltare le sue forme. Entra in acqua come una sirena ammaliante. La seguo. Mi viene vicino. Pericolosamente vicino. Mi è già dentro. Facciamo l'amore, mentre il sole che sorge ci sbircia timidamente. Non sento più il mio corpo, non ne sono più padrone. Mi sono perso nella sua anima dolce e speziata e mi basta lei per non sentire più sete. :-"Lo realizziamo insieme questo sogno?". Mi sorride ed io in quella luce vedo il mio futuro con lei. L'unica donna che voglio al mio fianco.

EDS8 LOVE'n'WINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora