Nonna Renata diceva che tutte le persone hanno un profumo. Non è il profumo di Chanel o quello di certi dopobarba invadenti. E neppure l’odore di terra che i contadini si portano addosso, o quello di farina calda del fornaio che tutte le mattine ci consegna il pane fumante prima di gustare le sue due dita di Arneis.
La nonna lo chiamava “profumo”. Ma col tempo ho capito che è qualcosa di diverso. È un’aura che accompagna ogni persona.
Qualcosa di personale e unico. Che non si sente con il naso, e che è visibile solo agli occhi dell’anima.Racconto vincitore e incluso nella raccolta di EDS