- Un brindisi all'amore! E a noi!
I quattro bicchieri tintinnano in aria, prima di dirigersi verso labbra avide.
Il dolce profumo del vino inebria il mio olfatto, e sale ad accarezzare la mia testa, già piacevolmente leggera dopo l'aperitivo.
Il gusto di questo ottimo rosso si scatena sulla mia lingua, prima di percorrere la mia gola fino in fondo, giù, ed esplodere in una sensazione di calore.
Sarà il vino, sarà l'atmosfera, saranno i tuoi occhi, ma la mia scollatura urla per essere allargata ancora di più di quello che è.
Ho scelto apposta questo vestito, nero, lungo, aperto sulla schiena fin sopra il mio sedere, e con una profonda apertura sul davanti.
Voglio che tu mi guardi, voglio che tu mi desideri, voglio che dopo questo vino tu beva il mio piacere, leccandolo direttamente dal mio sesso.
Sì, niente balloon, niente decanter, io voglio che tu beva avidamente da me, affondando la tua lingua fino in fondo, a sentire le dolci note fruttate della mia femminilità.
La seguo ora, la tua lingua, mentre percorre le tue labbra leggermente bordeaux. Il vino ha lasciato la sua traccia, e dio quanto desidererei percorrerla in tutta la sua lunghezza.
Bevo un altro sorso, ti guardo, guardo lui, poi lei.
Entrambi sanno del mio debole per te.
E non è solo un debole, è dipendenza, è natura, è chimica.
Ogni volta che ti avvicini a me, durante le nostre cene a quattro, il mio corpo reagisce.
Scomposto, osceno, impertinente, ma godo nel lasciarlo reagire.
I miei capezzoli faticano a nascondersi sotto il vestito, dove vivono liberi in attesa di un tuo morso. E là, tra le cosce, dove attendo la tua mano, il calore si fa sempre più intenso.
Anche ora, mentre ti guardo, mentre ti voglio, sento un liquido desiderio partire dal mio centro e invadere l'aria con la potenza del suo profumo.
È vinaccia impura che attende di essere lavorata, è mosto dall'odore violento che attende paziente di trasformarsi in pregiato vino, che delizierà il tuo palato.
Le chiacchiere riempiono l'aria, mentre la mia testa galleggia leggera su questa tavola. I bicchieri si susseguono, la testa si fa sempre più libera da ogni costrizione, da ogni giudizio, da ogni "non si fa, non si deve".
Antipasto, primo, secondo.
La gola trova soddisfazione in sapori sempre nuovi. Ma là, in fondo, la mia saliva vuole solo incontrare il tuo, di sapore. Sapore di vino, sapore della tua lingua, sapore del tuo sesso, sapore del tuo orgasmo dolce, appiccicoso, pieno, mio.
- Io non ce la faccio più, voglio scoparti, ora.
Il silenzio cala nella sala.
Le mie orecchie fischiano, un ronzio che si amplifica nella mia testa, cassa di risonanza alimentata dall'alcol.
Sono brilla - forse un po' di più - e ho appena urlato in faccia al migliore amico del mio fidanzato che lo vorrei tra le mie cosce.
Silenzio.
La sedia si sposta.
Ti alzi.
Mi tendi la mano.
Lui mi sorride.
Lei annuisce.
- Andiamo
Le mie dita trovano le tue, affusolate, quasi effeminate. Ma quanto le vorrei dentro me, qui, ora, davanti a tutti.
Usciamo nel parcheggio di questo bel ristorante immerso tra le vigne. Il buio è assordante, ma sono felice di questa notte senza luna che permette ai nostri corpi di godersi, alle nostre bocche di amarsi.
La mia schiena nuda è colpita dalla fredda carrozzeria della tua auto, mentre tra le gambe sento la tua erezione farsi sempre più prepotente.
Non resisto, devo vederti, devo averti.
Ti cerco sotto la stoffa, infilando le dita nella cerniera. Reagisci, pulsi tra le mie dita che iniziano piano a scorrere lungo il tuo sesso.
Le vene pompano sangue dal cuore eccitato, mentre la mia di eccitazione si fa sempre più incontrollata. Scendo a baciarti, a leccarti, ad accoglierti nella mia bocca.
Ma vuoi condurre tu il gioco, e mi sollevi tirando i per i capelli. Dolore, tortura, piacere, eccitazione. Le tue dita esplorano il mio sesso, mentre i movimenti incontrollati del mio bacino scopano la tua mano.
Eccolo, devastante, intenso. Mi fa stringere le gambe attorno al tuo polso, mentre la tua dolce tortura continua.
Ti bacio. Desideravo quel sapore. Vino rosso e uomo.
Mi volto sollevando il vestito, mentre gli slip ormai fradici scendono nell'erba bagnata.
Un movimento, forte, profondo, da togliere il fiato.
Eccoti, mio, finalmente.
Le mani che stringono i fianchi mi trattengono, i colpi sempre più feroci mi sollevano, mi contorcono, devastano il mio bacino che ti brama. Affonda, così, fammi sentire, voglio sentire.
Non capisco più nulla, la testa danza, accompagnata da Eros e Bacco in una giravolta fatta di carne e istinto, il tuo respiro sempre più affannato mi avvolge, in un abbraccio che sa di possesso.
Ti voglio, più forte, sempre di più, mentre il mio piacere monta, incontrollato.
Eccolo.
Ti sento colare dentro me, il tuo seme caldo a invadere le mie viscere, il tuo respiro selvatico a fare l'amore col mio collo.
- Dentro ci staranno aspettando
- Anche io ti aspettavo, dentro me.