Stasera abbiamo deciso così.
Cena come due amici.
Si mangia, si ride e si chiacchiera.
In realtà lo facciamo sempre però il pensiero e i corpi si ritrovano sempre a fare l'amore, prima, durante e dopo ogni incontro. Quasi affamati, in balia di un desiderio inevitabile che deve essere appagato. Ma stasera no, amici.
Devo fare il bravo, ma i pensieri vagano al nostro ultimo incontro.
Imbarazzo, sorrisi e poi pelle, sesso, graffi.
Penso a quel reggiseno di pizzo nero quello che ti ho sfilato via quasi immediatamente l'ultima volta.
Sento le tue mani sulla mia schiena la mia pelle reagisce al solo pensiero.
No, amici, cena, chiacchiere e vino magari bianco e intenso.
Immagino i tuoi occhi che scrutano le mie labbra mentre lo bevo, appoggiate al bicchiere, umide, che assaporano lente come faccio mentre bevo il tuo sapore,
quando sento solo il tuo ventre che urla il tuo piacere.
Continuo a immaginare i tuoi occhi sulla mia gola.
Immagino mentre la baci, la lecchi, la scorri e assapori il vino dalle mie labbra.
Le microscopiche bollicine hanno un sapore diverso e si mischiano al tuo.
Diamine no. A-mi-ci.
Avevi messo un vestito nero, mi guardo allo specchio abbottonando la camicia, aveva la scollatura profonda e la mia bocca ne ha esplorato ogni spazio, fino a scoprire il tuo capezzolo che già mi aspettava eccitato.
Penso e sento la stessa sensazione mentre scorro con il dito l'orlo del colletto.
Sorrido perché ho indossato la stessa camicia, quella con le righe azzurre, sottili e quasi impercettibili che fanno risaltare i miei occhi quasi dello stesso colore, tu ti ci perdi dentro e io adoro quella sensazione di voglia che trasmettono i tuoi.
Percepisco sulla pelle la sensazione mentre mi baci il collo e slacci uno a uno, piano tutti i bottoni.
Cazzo se voglio la tua pelle e lei ha sempre più fame di me e mi eccita il modo in cui non riesci a nasconderlo e muori dalla voglia di toccarmi.
Un brivido scende tra le mie cosce, chiudo gli occhi e tiro un respiro profondo.
No, non saremo mai semplici amici.
È la nostra pelle che non riesce a dimenticare, le emozioni, i brividi, i piaceri mescolati. Forse è questa quella strana cosa che definiscono chimica. Una reazione intensa, inevitabile, che si espande e ci attraversa ad ogni tocco che sia con le mani, con le bocche affamate o con i corpi che accolgono e spingono per potersi unire ed esplodere insieme, caldi e pieni.
Smettila, mi ripeto. Amici e cena.
Devo impegnarmi.
Indosso le scarpe e mi scruto allo specchio un'ultima volta.
Amici. Amanti. Stessi pensieri. Stesse emozioni. Si, siamo tutto questo.
Ma ormai è troppo tardi, la mia testa sta già facendo l'amore con le sensazioni indelebili che mi hai lasciato sulla pelle.
Amici. Apro la porta, esco.
Amici con la voglia di scoparsi le anime, affamate, sconce, vere. Amici, fino alla prossima volta.
Scendo le scale e il mio telefono trilla, leggo l'anteprima del messaggio, sei tu "ti aspetto al bar del ristorante".
Il petto aumenta il battito e il respiro affanna un po'. Amici.
Un passo deciso mi avvicina sempre più a quel corpo che mai riuscirò a pensare come innocente, i passo battono ad un ritmo costante e cerco di calmare i pensieri.
Il ristorantino è qui dietro l'angolo.
Entro e sei lì con l'abito nero, mi avvicino e mi sorridi. Un abbraccio stretto e i nostri profumi si mischiano inebriando i sensi e lasciando spazio ad ogni possibile resa.
Mi fai accomodare indicandomi il bicchiere appena poggiato dal cameriere al banco. "Ho ordinato un Franciacorta saten come l'ultima volta che siamo stati insieme..". I tuoi occhi mi guardano spietati e vogliosi. Assaporo il vino e ti bacio.
Un bacio caldo, profondo, labbra umide che si schiudono e la lingua che accarezza.
Esplodono i sensi e i buoi propositi, le mani, toccano, rubano le emozioni.
" Ottima scelta il vino.. Ma avrei voglia di bere te.." ti prendo la mano e la stringo forte. Lo sai, lo so. Siamo come un buon vino che solletica, appaga, disseta ogni volta fino alla prossima volta. Andiamo.
