Domenica 15 Dicembre

Samir

Fisso lo schermo spento della mia tv.
Il silenzio assordante della casa mi sta facendo diventare pazzo.
È strano stare qui da solo. Non ci rimanevo a lungo da tempo, ma adesso che mia madre è di nuovo in qualche clinica, fingendo di curarsi, posso ritrovare il piacere di vivere da solo.

Chiudo gli occhi e metto il braccio sotto la testa.
Il ticchettio regolare della pioggia contro le finestre va allo stesso ritmo del mio cuore. Un cuore che pesa il doppio nel petto, opprimendomi.

Tyler mi manca da morire, ma stare lontani ci farà bene. Questa mattina sono letteralmente fuggito prima che si svegliasse. Ormai è pomeriggio inoltrato, fuori è buio e lui non mi ha ancora cercato.
Suppongo abbia capito il mio desiderio di stare solo.

Non lo odio, chiaramente, non potrei mai. Anzi, lo amo più della mia stessa vita, ma ciò che è accaduto ieri sera non posso dimenticarlo in uno schiocco di dita, anche se gli ho mentito dicendogli che era tutto okay.

Sono consapevole che non era in sé, non pensava realmente ciò che ha detto e tutto il resto, ma ormai le parole ci sono e non posso cancellarle.
Non faccio altro che pensarci. Le sue urla mi rimbombano in testa come un disco rotto.

Però rivivo anche i momenti belli di ieri mattina, quando abbiamo scopato come pazzi.
Mi mordo il labbro e appoggio la mano sul petto nudo.
La mia metà dei soldi è stata utile per pagare un paio di bollette e qualche mese di anticipo dell'affitto, perciò posso permettermi di accendere il riscaldamento.
Il resto voglio tenerlo da parte per me... E Tyler.

Prendo il cellulare dal pavimento, lo controllo, quasi certo di trovarci un messaggio, ma lo schermo è vuoto.
"Fanculo" borbotto.
Lancio il telefono in fondo al divano e sbuffo.
Okay, voglio rimanere solo, ma un suo messaggio non guasterebbe. Voglio sapere se sta bene.
Credo che gli scriverò io, magari lui aspetta solo questo...

Il campanello suona, facendomi sobbalzare.
Mi siedo di scatto, con la mano già in cerca del coltello nel calzino. Lo porto sempre con me, non ho intenzione di farmi trovare impreparato.

Non c'è nessuno che mi farebbe visita, a parte Tyler, ma lui mi avvisa sempre prima di venire da me.
Quindi deduco sia qualcuno che non conosco.
Mi avvicino alla porta, stringendo il manico del coltellino.

Lascio il gancetto inserito e apro la porta quel tanto che basta per controllare chi è venuto a disturbarmi.
Sono sorpreso di vedere Sarah, la tipa del nightclub.

Ripongo il coltello in tasca senza farmi vedere e sollevo il sopracciglio.
"Che ci fai qui? Ma soprattutto, come hai avuto il mio indirizzo?" Domando.
Tolgo la catenina dalla serratura e spalanco del tutto la porta.

Gli occhi di lei si soffermano sul mio dorso nudo e sembrano apprezzare quello che vedono. Incrocio le braccia al petto.
"Fino a ora nessuno mi ha mai detto di no e poi Jared venderebbe persino la madre per qualche dollaro, ho chiesto dove abitassi" risponde, scrollando le spalle.

Sembra un ragazza completamente diversa da quella conosciuta ieri sera.
Indossa dei jeans neri, molto aderenti, e una felpa firmata del medesimo colore.
Appare semplice adesso, non più la bomba sexy, ma è ugualmente bella.

Scuoto la testa, appoggiandomi alla cornice della porta.
"Forse non mi sono spiegato. Non scopo in cambio di soldi" dico in maniera asciutta.
Beh, lei la scoperei gratis, se solo non ci fosse Tyler.

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