Venerdì 20 Dicembre
Samir
Lasciare Tyler per venire in palestra, è stata un'impresa davvero difficile. Ha tentato in tutti i modi di corrompermi, rendendomi le cose complicate. Mai come oggi mi è servito un autocontrollo simile.
Rimedierò quando ci rivedremo stasera.Però ci tenevo davvero a venire qui, anche solo per approfittare dell'abbonamento gratis.
Entro dalle porte automatiche.
All'interno fa molto caldo. Lo sbalzo di temperatura mi fa girare la testa per qualche secondo.
Fortuna che ho indossato una canottiera sotto il giubotto, qui dentro si muore.Alla reception non trovo l'uomo che ieri ci ha provato, ma una ragazzina, probabilmente sarà sua figlia.
Sarà stata informata del mio arrivo, perché mi porge una tessera, senza dire nulla e mantenendo la testa bassa.
Sono così terribile?Metto la tessera dell'abbonamento nello zaino e poi vado verso gli spogliatoi.
Tutto in questa struttura è ben curato, dalle pareti verde acceso perfettamente dipinte, al parquet in legno chiaro, senza escludere poi le luci, che quasi accecano per quanto sono forti.Lascio lo zaino e il giubotto in uno degli armadietti liberi, poi lo chiudo con il lucchetto personale che ho portato. Mi sembra stranissimo allenarmi in una palestra vera, anziché nel solito campetto, al freddo e con gli attrezzi dalla pulizia discutibile.
Metto il mio asciugamano sulle spalle, poi esco dallo spogliatoio.
Mi passa accanto un ragazzo molto somigliante a Tyler. Avrei voluto che fosse qui, ma lui e lo sport vanno d'accordo come la Corea del Sud e quella nel Nord.Il ragazzo si gira e mi lancia uno sguardo interessato. Adesso che lo guardo bene, mi sembra un po' piccolo. Ridacchio e scuoto la testa. Continuo a camminare senza prestargli attenzione.
Lui mi affianca, reggendo il mio passo veloce molto bene.
"Ehi tu. Sei nuovo? Non ti ho mai visto da queste parti" dice. Ha la voce acuta, ma in modo carino, tipica dei ragazzini. Mi convinco sempre di più che non supererà di certo i tredici anni.È divertente vedere come i ragazzetti di adesso siano così sfrontati e spudorati quando si tratta di provarci con qualcuno.
"Si, incomincio oggi" rispondo giusto per non essere scortese.
Mi guardo intorno, nella vasta stanza che contiene decine di attrezzi. A quanto pare il tardo pomeriggio sembra un orario piuttosto ricercato per venire qui.Mi dirigo verso il sacco da boxe. Non ho portato i guantoni, ma posso dare pugni anche a mani nude se sto abbastanza attento.
"Tu sei l'amico di Tyler Smith, non è vero?" Domanda il ragazzino, lasciandomi spiazzato.
Lo conosce?
Beh, ovvio, se è di queste parte ci conosce per forza. Siamo molto "popolari".Non specifico che adesso sono il ragazzo di Tyler e mi limito ad annuire.
"Forte. Lui è carino" dice, sussurrando l'ultima parola.
In un attimo capisco tutto.
Non è con me che ci vuole provare.Scoppio a ridere e scompiglio i capelli del ragazzino.
"Lo penso anch'io, piccoletto. Ma lui sta con me" specifico.
Posso essere geloso di un quasi bambino?
Certo che si.
Tyler è mio, e anche se questo qui mi intenerisce, devo comunque fargli presente che il mio fidanzato non è libero.Lui spalanca gli occhi e arrossisce di colpo.
"Cavolo, mi dispiace. Non intendevo... Cioè, io..."
Inizia a impappinarsi.
Sorrido.
Mi ricorda davvero Tyler quando era più piccolo.
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Unstable In My Body
RomanceDisturbo Mentale: stato di alterazione patologica che colpisce in vario modo le funzioni cognitive Tyler è l'esatta rappresentazione di questa definizione. L'unico ragazzino bianco in una scuola di gente nera, nel Bronx. Mentalmente instabile e di...