Mercoledì Sera 18 Dicembre

Tyler

"Lo sai che non vale se mi distrai?" Domando a Samir mentre chiudo gli occhi e mi godo i suoi baci sul collo.
Lui ride sulla mia pelle, procurandomi un brivido lungo la schiena.

"Si che vale. Tutto pur di farti restare ancora un po' su di me" sussurra con la voce più sexy che riesce a fare.
Mi mordo il labbro e sospiro.
Gli accarezzo il collo, ricevendo un mugolio in risposta.

"Dai, Samir. La porta non è chiusa a chiave" dico.
Appoggia le mani sulle mie cosce nude, affonda le dita nella pelle a tal punto da farmi sentire un lieve dolore.
"Ti ci sbatto su quella porta, piccolo".
Sgrano gli occhi e lo schiafeggio sulla spalla.

"Mio Dio, sei davvero maleducato!"
Cerco di alzarmi. Il contatto tra i nostri corpi completamente nudi mi fa venire nuovamente voglia di scopare, ma abbiamo finito qualche minuto fa e mio padre tornerà a momenti.
Gli ho promesso che avremmo visto insieme una di quelle stupide commedie natalizie, così, tanto per passare del tempo.

Anziché lasciarmi andare, Samir mi spinge sotto di lui e con prepotenza si insinua tra le mie gambe. Per fortuna che ci sono le coperte a separarci, visto che io sono arrotolato tra di esse, quindi l'intensità del contatto è controllata.

"Credi che dovremmo dirlo a tuo padre? Di noi, intendo".
Si mantiene sulle braccia e mi fissa.
Stendo le braccia ai lati della mia testa, godendomi la vista del mio ragazzo sopra di me.
Oddio, è così strano definirlo in questo modo, ma è bello. Finalmente abbiamo un legame più solido della scopamiciza.

"Io non penso, almeno per ora. Non dico che dobbiamo nasconderci, se lo scoprirà prima che glielo diremo, beh, pazienza. Però per adesso preferirei che fossimo cauti".
La verità è che non voglio costruirmi false speranze, facendo illudere anche mio padre. Sicuramente sarà felicissimo di sapere che io e Samir finalmente stiamo insieme, dato che nel corso degli anni ha fatto parecchio allusioni su noi due. Però, se uscissimo allo scoperto e poi la cosa finisse troppo presto, lo deluderei. Meglio attendere che il tutto sia più solido.

"E il fatto che potrebbe coglierci entrambi nudi se rientra da un momento all'altro non aiuterebbe, no?" Chiede con un sorrisetto beffardo sulle labbra.
Ridacchio, ma faccio cenno di no con la testa.
"Proprio per questo devi spostarti. Voglio farmi una doccia veloce prima che arrivi e anche tu dovresti. Puzzi" scherzo.

Lo spintono con una mano sul petto e lui rotola via sul materasso.
"Ehi, non è colpa mia! Sei tu che mi fai sudare troppo!" Urla a sua discolpa.
Sorrido ma non replico.
Libero il mio corpo dal groviglio di coperte in cui ero intrappolato e mi metto seduto, con i piedi fuori dal letto.
Tento di alzarmi, ma il forte tremore alle gambe mi impedisce di essere stabile.

Samir se ne accorge e ride.
"Ancora? Cazzo piccolo, deve esserti piaciuto tanto".
Afferro il cuscino e glielo lancio in pieno viso.
"Fossi in te non prenderei tanto in giro, la prossima volta potrei vendicarmi" borbotto.
Fa un sorriso malizioso.
Si siede e stringe il cuscino che gli ho lanciato tra le braccia. La sua pelle scura risalta contro il bianco delle lenzuola.

"Non vedo l'ora".
Alzo gli occhi al cielo. Mi decido ad alzarmi una volta per tutte, ignorando i dolori ai muscoli.
In compenso però, mi sento appagato e tranquillo. Per il momento, zero ansia.

Unstable In My BodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora