Sabato notte 21 Dicembre

Samir

Sentire quelle due parole da Tyler, così fuori contesto e improvvise, mi ha destabilizzato. Chiaramente mi ha fatto piacere, ma non sono riuscito a ricambiare. Non so il perché non l'abbia fatto, eppure sento lo stesso per lui, ma c'è stato qualcosa che mi ha bloccato. Forse la paura, o magari la sorpresa...

Sbadiglio e mi giro su un fianco.
Tyler sta dormendo tranquillo accanto a me, però persino nel sonno mantiene la distanza.
Non voglio tentare di toccarlo, potrebbe spaventarsi.
So che ci è rimasto male per il fatto che io non abbia ricambiato il suo "ti amo", ma non ce l'ho davvero fatta.

Non riesco a prendere sonno e non so perché. Forse il senso di colpa, oppure averlo qui accanto mi rende irrequieto. Non è ancora andata via la voglia di scopare, ma devo contenermi.

Sbuffo, mettendomi seduto. Inizio a pensare che una doccia ghiacciata sia l'unica soluzione.
Mi passo le dita tra i capelli e chiudo gli occhi.
"Perché sei così agitato?"
La voce di Tyler è troppo lucida per appartenere a qualcuno che si è appena svegliato, quindi suppongo stesse facendo finta di dormire.

"Non vuoi saperlo, credimi" bisbiglio, pentendomene un secondo dopo. Fargli sapere che ho voglia di scoparlo mentre passa un brutto momento è l'ultima cosa che deve accadere.
"Lo so già, credimi" risponde.
E allora perché me l'ha chiesto?
Forse voleva sincerarsi che gli dicessi la verità.

Si avvicina lentamente e mi stampa un leggero bacio sulla spalla.
"Mi dispiace" si scusa, ma io scuoto la testa.
Non è colpa sua, sono io lo stronzo che pensa solo a quello.
Sento le sue labbra bruciarmi sul punto dove mi ha baciato, anche se non mi sta più toccando e vorrei che lo facesse ancora, ma non posso chiederglielo.

Nonostante sia buio quasi pesto, riesco a vedere il suo viso e il modo in cui si morde nervosamente le labbra.
Chiudo gli occhi, serrandoli per cercare un po' di autocontrollo.

Sento il suo solito profumo e capisco che si è avvicinato di nuovo.
Apro gli occhi per guardarlo e lo trovo più vicino di quanto mi aspettassi, sembra quasi stia trattenendo il fiato.
"Voglio baciarti" ammetto senza potermi trattenere.
Sto già compiendo un enorme sforzo per non sbatterlo sul letto e scoparlo.

"Lascia fare a me. T-tu cerca di fare il bravo".
Nonostante abbia balbettato per il nervosismo, ha un tono leggermente divertito.
Faccio cenno di sì, ma sappiamo entrambi che sto mentendo.
Come faccio a fare il bravo?

Mi preme una mano sul petto, spingendomi contro la testata del letto.
Solo a questo gesto mi viene voglia di prenderlo per i capelli e farlo piegare.
Seppellisco le mani tra le coperte, stringendole con forza mentre si siede su di me, anche se con una cautela non necessaria.

"Come cazzo faccio a fare il bravo così, Tyler?"
Mi guarda realmente dispiaciuto e capisco che non mi sta provocando intenzionalmente.
"Scusa, se vuoi..."
Lo interrompo, facendo cenno di no.
"Scusa tu. Tranquillo, continua con calma".

Il trillo improvviso del campanello fa sobbalzare entrambi, ma Tyler di più. Per un secondo nessuno dei due si muove e lui mi guarda, gli occhi appena sbarrati.
"Vado io, tu rimani qui" dico mentre appoggio delicatamente le mani sui suoi fianchi per farlo spostare. Lo sento irrigidirsi e rotola immediatamente lontano da me, dall'altra parte del letto.
Sospiro, ma non dico nulla. Ha solo bisogno di tempo.
Mi sistemo i pantaloni, facendo in modo che il piccolo problemino causato da Tyler non sia visibile.

Unstable In My BodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora