Lunedì 16 Dicembre

Tyler

Rimanere concentrato oggi è un'impresa.
Mi scoppia la testa a causa del mancato sonno e sono facilmente irritabile.

Le due lunghe ed estenuanti ore di matematica non hanno chiaramente contribuito a migliorarmi l'umore.
Solo Samir, che oggi è nella mia stessa classe per le lezioni in comune che abbiamo, mi impedisce di sgozzare l'insegnante.

"Ti ho preso questo" dice Samir, appoggiando sul mio banco un muffin confezionato, proveniente direttamente dalla mensa.
Gli sorrido, ringraziandolo silenziosamente.
Ho saltato il pranzo e lui è stato così premuroso da pensarmi.

Scarto la merendina, iniziando a mangiarla silenziosamente.
Ripenso alla notte scorsa.
Ho aspettato con ansia che Samir tornasse, sul divano di casa sua con un plaid e la vecchia televisione a tenermi compagnia.

Alla fine è rincasato all'alba, senza Jared e neanche senza pistole.
In compenso oggi, dopo la scuola, andremo a riscuotere la sua ricompensa.
Un'auto nuova di zecca.

L'aula è quasi vuota, eccezion fatta per un paio di nostri compagni, che dialogano in fondo alla stanza.
Mi alzo, andando a sedermi sul davanzale della finestra. Guardo giù, in strada.
C'è un gran traffico e un notevole numero di taxi.

Sospiro, mandando a fatica giù il boccone del muffin.
"Che hai, piccolo?" Domanda Samir.
Mi raggiunge e si siede al mio fianco.
Allunga la mano per accarezzarmi il viso. Lo lascio fare. Mi godo il suo tocco caldo e premuroso.

Scuoto la testa.
Non faccio altro che pensare a ciò che Jared ha fatto ieri sera.
Non so se sia o no il caso di dirlo a Samir. Probabilmente darebbe di matto e andrebbe a cercarlo, ma chiaramente Jared è più potente e forte...
Samir non avrebbe speranza.

Non posso parlargliene.

"È tutto okay".
Gli sorrido in maniera sincera.
Allungo il muffin verso di lui, che però rifiuta.
Quindi lo appallottolo tra le mani, sbriciolandolo.

L'atmosfera è strana, non tesa o pesante, ma strana.
Lui percepisce che gli sto nascondendo qualcosa, ma non insiste. Mi sento terribilmente in colpa, però per adesso è meglio tacere.

Si avvicina e senza dire nulla mi bacia.
Mi prende il viso tra le mani, sfiorando appena le mie labbra con le sue.
È molto diverso dai soliti baci. Non credo che sia mai stato così delicato, neanche durante la nostra prima volta.

Appoggio le mani sulle sue mentre chiudo gli occhi.
Di solito non ci piace baciarci a scuola o cose simili, ma adesso è l'ultima cosa a cui sto pensando.
Gli mordo il labbro, facendo appena pressione con i denti.
Lui mugola, ma si trattiene subito dopo.

Sorrido, divertito dal suo tentativo di controllare quanto davvero gli piaccia.
Accarezzo il dorso della sua mano e premo la fronte contro la sua.

"Qualsiasi cosa sia... Va meglio?" Domanda.
Apro gli occhi e vedo che mi sta già guardando.
Annuisco in maniera sincera.
È vero, mi sento già più sollevato.

Forse la questione di Jared non merita così tanto peso. Dopotutto non lo vedrò spesso, non sarò di certo costretto a lavorarci come invece fa Samir.
Meglio chiudere la faccenda in un cassetto.

Unstable In My BodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora