Capitolo Nove

3K 170 142
                                    

Louis sta parlando con Niall e Liam del loro lavoro e di come, ad aver osservato i professori e dopo aver letto il giudizio, sembra l'elaborato migliore del corso, quando sente una piccola pressione sulla vita e una voce all'orecchio che gli dice:

''Ehi, ho seguito tutto. Sei stato fantastico.''

Louis si volta di scatto ed Harry lo stringe con entrambe le braccia, sorridendo appena nel vedere la sua probabile espressione stupita nel dire: ''Sei venuto.''

Harry pieghetta le labbra prima di baciarlo appena, ridacchiando sulle sue labbra schiuse prima di mormorare: ''Certo che sono venuto. Me l'hai chiesto.''

''Anche io ho presentato, sai?'' si intromette Niall, e Louis volta la testa e ridacchia mentre sente un naso sfregare contro la sua guancia ed Harry rispondere:

''Mmm, sì, a un certo punto devo aver prestato attenzione anche a te.''

Louis continua a parlare con i suoi amici e i suoi compagni di corso come se niente fosse, con Harry attaccato alla schiena che chiude le braccia sul suo stomaco, la guancia poggiata alla sua tempia. Ogni tanto dondola o gli lascia un bacio poco più sopra l'attaccatura dei capelli, mentre Louis tiene le dita appoggiate sui suoi polsi scoperti. Harry guarda sempre con una fredda diffidenza chi non conosce, che fa mezzo passo indietro di riflesso, salvo per poi addolcire gli occhi quando Louis inizia a parlare e il maggiore non vuole notarlo, va bene? Però è così.

Trascorrono in questo esatto modo le prime settimane di dicembre, o meglio, alcuni giorni. Ci sono pomeriggi in cui Harry deve studiare e Jude sta con loro, e adesso Louis sta contro il suo petto a riposare mentre l'altro ripete concetti ad alta voce al nulla e Louis risponde con un mugolio ad ogni paragrafo giusto; ci sono pomeriggi in cui si mette a curiosare tra tutte le cose strane che ci sono nel suo studio, fingendo di non conoscerne alcune e sinceramente ignorando la natura della maggior parte. Sono principalmente piccole scatole di legno con ampolle colorate, a cui Harry non presta molta attenzione, nemmeno quando Louis ci mette le mani, cosa che l'aveva portato a credere che fossero totalmente innocue, fino a quando non aveva sollevato un'ampolla e aveva detto:

''Questa cos'è?''

Harry, impegnato a consultare un libro abbastanza spesso mentre teneva d'occhio un pentolino sulla fiamma, aveva dedicato una sola occhiata al liquido rosato prima di dire:

''Scioglie i bulbi oculari.''

Okay, guardare ma non toccare. Chiaro. Se Louis si era rifugiato tra le sue braccia per il resto del pomeriggio solo per lo shock emotivo, nessuno può provarlo.

Harry era impegnato in qualcosa, lo sapeva. Ogni volta che entrava nel suo studio, e ne aveva libero accesso, a un certo punto, anche senza volerlo, il suo occhio cadeva sul pentolino: il liquido era sempre lo stesso, anche le cose attorno, aperte o chiuse che fossero, solo i libri sparsi erano diversi. Una volta Harry l'aveva notato e si era avvicinato, baciandogli piano la mascella prima di mormorare:

''Non è niente, piccolo. Non ci pensare.''

Louis aveva annuito appena, guardando il coperchio sollevarsi a mezz'aria e chiudere il pentolino, prima che tutti i libri seguissero l'esempio e la fiamma si spegnesse con uno sfrigolio leggero. ''Thé?'' aveva domandato Harry, e Louis aveva risposto con un cenno e un piccolo bacio, fingendo di non guardarsi indietro mentre lasciavano la stanza.

Non è che Harry gli nasconde le cose, alla fine. Anzi. Da quando hanno parlato, vede come provi a non mascherargli i giorni pessimi, quando arrivano, come nemmeno quelli buoni. Perché ci sono volte in cui Harry gli apre la porta e lascia passare Liam e Jude (ormai vanno lì per studiare e per non tenere Jude da solo a non fare nulla, anche se, a giudicare da come stesse parlando di Spiderman con Niall, sembra avere parecchio da fare, a Coby Manor) per tenerlo contro di lui e baciarlo ovunque, facendolo ridacchiare mentre sente dolci sbuffi e:

Don't Cast a Spell On Me ||L.S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora