Capitolo Tre

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Harry ha quasi vent'anni e sta studiando per il suo secondo anno di antropologia quando sente sua madre e sua sorella urlare.

Non è abituato alle urla, insomma, le ultime che ha sentito sono quelle che si sono scambiati i suoi genitori (lei strega, lui mortale) quando Harry aveva quattro anni e suo padre aveva scoperto un paio di cose sulla famiglia di Anne, decidendo di andarsene. Non una grande perdita, Harry non sa nemmeno come avercela con lui, dato che avrebbe la stessa reazione, nel sapere che la donna che ha sposato è una strega. Che poi l'ha scoperto perché Harry ha fatto esplodere una torta di mele ancora calda è un'altra storia. E gli manda biglietti di compleanno con dentro cinquanta sterline, quindi. Ad Harry bastano Gemma ed Anne.

Gemma ed Anne che, da quando ha memoria, rappresentano il miglior rapporto madre-figlia che lui abbia mai visto, e non è di parte. Assolutamente. Insomma, scherzano e litigano giocosamente ma sempre sorridendo e parlano insieme sul portico come due vecchie amiche finché Harry, come piccolo di casa, non le raggiunge e si accoccola a una delle due ascoltando le ultime novità con occhi socchiusi, ispirando un profumo che condividono ma che ha la declinazione di una o dell'altra, fatto sta che ha la stessa base, e sa di casa. Si perde sempre in quell'odore e dormicchia mentre viene coccolato, finché non smettono di parlare di cose che non capirebbe e lo coinvolgono nella conversazione, chiedendogli questo o quello e facendolo parlare. Harry ha una bella vita, non si lamenta, i suoi migliori amici hanno una confidenza tale da essere considerati figli adottati, la domenica mangiano tutti insieme e parlano di incantesimi e Niall si autoinvita a cena e anche Harry lo fa, e Maura lo accoglie con un sorriso puntando un dito nella sua fossetta quando le sorride e ridendo di gusto, prima di prendersi dieci minuti e parlare con Maya di lei e la sua sorellina, Grace. Davvero, tranne per il fatto che sono esseri sovrannaturali, sembra la classica vita di un villaggio di periferia.

Quindi, le urla sono un'anomalia, soprattutto in una casa già guardata male da chiunque non sia Maya o Niall e famiglia, e cosa sta succedendo? Gemma non è mai arrabbiata, Anne ha sempre insegnato che alzare la voce è sbagliato, e loro due sono persone civili. Cosa rende questa discussione così diversa?

E' il tramonto e loro credono che Harry sia ancora da Niall, quando invece si stringe alla coperta chiudendo il libro universitario ed esitando sul portico mentre sente sua sorella incollerita dire:

''E che cazzo, mamma, so come ci hai cresciuti, ma è il momento di aprire gli occhi! Si stanno muovendo contro di noi e tu fai ancora andare Harry dall'altra parte del fiume!''

La schiena del ragazzo si tende: chi si sta muovendo contro di loro? Gli umani? Perché, di nuovo? No, loro non- Loro sono cambiati ed Harry lo sa, lo sa, che sanno essere meglio di così, meglio di qualsiasi cosa Gemma pensa stiano architettando adesso, che poi da dove l'ha sentito? Lì, a Second Lake? Un villaggio come il loro non può essere una fonte attendibile di informazioni su questo argomento. Persino una macchina che passa il fiume è una minaccia.

''Non usare parolacce con me, Gemma. E no, loro non stanno facendo nulla. Non rifaranno nulla. La Caccia è stata un grande errore, e un tradimento, ma sono cambiati, non sono gli stessi, lo sai. Te l'ho insegnato.''

''Sì, mamma, ma quello che dicono alla congrega-'' la voce di Gemma cede, Harry si poggia alla finestra ''Dicono che stavolta non vogliono sopravvissuti, mamma. Ci vogliono tutti morti, e la pace di Nairobi non li fermerà. Non voglio essere bruciata viva, non voglio che tu, o Harry-''

Sua sorella singhiozza, Anne fa un verso e probabilmente la stringe. ''Amore mio, devi fidarti di loro. Devi fidarti di me. La congrega dice un sacco di cose perché ha paura, ma i mortali non stanno insorgendo contro di noi. Non lo faranno più, promesso. Sei al sicuro. Siamo al sicuro'' promette in un sussurro, ed Harry si allontana mentre le voci si spengono. Gli gira la testa: quanto è durata quella conversazione, quanto si è perso e quanto sa sua sorella? E' vero quello che dice lei, quello che dice sua madre, nessuna delle due, entrambe? Scioglie il groppo in gola e raccatta il libro, lasciando la coperta a ripiegarsi da sola con un cenno delle dita. Ha voglia di andare a First Lake, di sparire, ma sta venendo il tramonto e deve sembrare tranquillo. Harry è tranquillo, sottolinea mentre piega la coperta solo guardandola, e quella segue i suoi comandi diligentemente. Sono solo paranoie di Gemma, o della congrega, zeppa dei figli conservatori di Second Lake. Domani Harry attraverserà il fiume e starà un paio d'ore tra i mortali, sentendosi meglio. Respira di sollievo alla prospettiva.

Don't Cast a Spell On Me ||L.S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora