Il festival sportivo (parte 1)

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(T/N) pov

E' arrivato il fatidico giorno. Tra poche ore entrerò nell'arena per combattere.

Il festival sportivo della UA è guardato a livello globale. La nostra scuola è così importante e famosa da essere conosciuta in tutto il mondo e oggi ne farò parte.

"Calmati per l'amor del cielo." mi disse Shota.

Lo guardai male e continuai a fare il giro della casa saltellando per la centesima volta.

Presa dall'ansia non sono riuscita a stare ferma da staattina alle quattro.

"Non riesco a stare calma." dissi a Shota.

"Allora va a fare un giro, strozzati... non so! Però placati"

Appena mi disse quelle parole corsi su dalle scale. Avevo ben capito che avrei dovuto sfogarmi un pò.

Iniziai a vestirmi con la divisa della UA e scesi velocemente le scale legandomi i capelli in una coda.

"Papà io esco, vado a scuola." gli dissi già sull'uscita di casa.

Non fece in tempo a rispondere che sbattei la porta ed iniziai a correre. Camminavo per la solita strada, quando passai accanto ad un parco.

Non un parco qualsiasi, il parco della mia infanzia.

Venivo spesso con zio Hizashi e grazie alla sua voce, ci divertivamo a fami fluttuare in aria, con tanto di tappi all'orecchio.

E' sempre stato deserto questo parco, ma mi piaceva proprio per questo.

Guardai l'orologio.

8.00, ho ancora un'ora di tempo.

Siccome avevo tempo decisi di camminare attraverso il parco.

La ghiaia sotto i miei piedi faceva il solito rumore fastidioso e sorrisi al ricordo di quando caddi, sbucciandomi in ginocchio. Papà non perdonò zio Hizashi per una settimana con la scusa che doveva stare più attento.

Non  mi ero messa a piangere o niente del genere, ma era divertente vedere lo zio piagnucolare perchè Shota non accettava le sue scuse.

Continuai a passeggiare, arrivando finalmente alle altalene.

Sorrisi e iniziai a dondolarmi avanti e indietro sempre più veloce.

Cominciai a ridere. La velocità mi è sempre piaciuta.

I ricordi della mia infanzia raffiorarono nella mia mente. Dopo quell'incidente dieci anni fa la mia vita è diventata spensierata. Felice.

I miei capelli svolazzavano nel vento e continuai a ridere.

Bakugou's pov

Mi stavo allenando in un parco qualsiasi.

Fortunatamente era deserto, mi avrebbe infastidito avere bambini che ridevano intorno a me.

Non che io li odia... anzi vorei avere una famiglia da grande. Dei bambini, una moglie, un cano o forse un gatto.

Ma non era niente che mi riguardasse in questo momento.

1... 2... 3...

Iniziai a contare le flessioni.

54...

72...

Dovevo raggiungere le cento flessioni quotidiane.

All'improvviso sentii una persona ridere.

99... 100!

Continuavo ad allenarmi alternando esercizi, ma quella cazzo di persona non smetteva di ridere.

The storm inside you (Katsuki Bakugou x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora