T/N pov
Ero cosciente, ma i miei occhi non si aprivano.
Il freddo della stanza mi fece rabbrividire, avevo freddo.
Lentamente aprii gli occhi, ma la mia vista appannata non mi permetteva di mettere a fuoco.
Passarono vari minuti prima che una figura alta e scura entrò nella stanza.
Alzai lo sguardo e incontrai due iridi turchesi che mi scrutavano dall'alto.
Dabi.
"Vedo che ti sei svegliata" disse con un ghigno che si faceva largo sul suo volto.
Non risposi. Mi limitai a guardarlo senza aprire bocca, non che ne avessi la forza.
Mi prese il mento con le sue dita calde e fu un sollievo percepire un po' di calore.
Girai la testa nella direzione opposta, facendo in modo che la sua mano non fosse più a contatto con la mia pelle.
"Non mi toccare." dissi fredda e distaccata.
Quelle parole gli fecero allargare il sorriso e mi irritava. Mi irritava parecchio.
"Con la luna storta appena sveglia?" scherzò.
Non risposi e non lo degnai neanche di uno sguardo.
La sua espressione si fece seria.
"Sto cercando di aiutarti" quelle parole mi fecero voltare di scatto e rincontrai il suo sguardo.
"Scusami, ridimmi quele è il significato di aiutare, non mi ricordo... Sarebbe rapire una persona e rinchiuderla in una cella in cui potrebbero vivere dei pinguini? Farle male e riportarla dalla persona che più l'ha ferita in passato? No, ti prego spiegami, non ti sto seguendo." risposi sarcastica, sfidandolo con lo sguardo.
La sua espressione si fece più dura.
"Se non fossi io la persona che ti controlla tutti i giorni" prese in mano dei tubi collegati al mio braccio "A ignettare cibo nel tuo corpo e a controllare che tu non stia congelando, saresti già morta".
Lasciò la presa della flebo.
"E fidati che se non fossi io ad entrare in questa stanza, sarebbe un'altra pazza che ti avrebbe già dissanguato per provare il tuo sangue. O vorresti che fosse papino?"
Rimasi zitta e continuai a scrutare quegli occhi tremendamente familiari.
"T/N io ti conosco e non voglio che tu muoia" sussurrò.
Abbassai lo sguardo, ma sgranai gli occhi appena vidi il braccialetto che portava al polso.
Ricordai.
Stavo correndo per il parco cercando le margherite con lo stelo più lungo per poter fare una collana.
Mi aveva insegnato mia madre qualche anno prima a intrecciarle ed era nostra tradizione farlo ogni primavera.
Guardai il palmo della mia mano dove posavano i fuori, non erano abbastanza.
Continuai a raccoglierle, ma non ero soddisfatta da quelle li presenti.
Alzai lo sguardo e vidi una distesa di margherite poco più avanti vicino al confine tra il parco e la foresta.
Rimasi, però, incuriosita da ciò che mi si presentò davanti.
Un bambino dai capelli bianchi e gli occhi turchesi stava cercando freneticamente a terra qualcosa.
Sembrava disperato.
Mi avvicinai a lui e sorrisi.
"Serve aiuto?" gli chiesi.
Lui alzò lo sguardo e appena vidi le lacrime che gli solcavano il viso, la mia espressione si fece preoccupata.
Tornò a guardare nell'erba e io mi chiesi cosa stesse cercando.
Guardai ai miei piedi e trovai un braccialetto di cuoio intrecciato.
Lo raccolsi e lo guardai incuriosita.
Estesi il braccio in direzione del bambino e gli feci vedere il contenuto nel mio palmo.
"Stavi cercando questo?"
Lui sorrise sollevato e lo prese tra le piccole mani.
Si alzò in piedi e mi abbracciò con il sorriso nuovamente sul suo viso.
"Grazie" sussurrò e io sorrisi.
Guardò la mia atra mano e vide che era colma di margherite.
Mi scrutò incuriosito, probabilmente chiedendosi cosa stessi facendo con dei fiori.
Notai la curiosità nei suoi occhi e sorrisi, sollevando la mano.
"Creo braccialetti di margherite ogni anno, vuoi che ti faccia vedere?"
Non proferì parola, il bambino dai bellissimi capelli bianchi si limitò a sorridere e fare cenno di si con il capo.
Raccolsi la prima margherita dallo stelo lungo che si presentò nel mio raggio di vista e iniziai ad intrecciare le altre ad esso.
Il bambino si chinò a terra, accovacciandosi e imitò i miei gesti, seppur con qualche difficoltà.
Mi volta verso di lui e sorrisi.
"Mi chiamo T/N" dissi raggiante.
Il ragazzo mi scrutò ancora per poco e poi sorrise e pronunciò delle parole.
"Il mio nome è..."
Il mio viso scattò all'insù e incontrai nuovamente le iridi tanto turchesi.
Il mio cuore prese a battere più velocemente tantochè lo sentii pulsare nelle orecchie.
I miei occhi si fecero lucidi al ricordo del bambino che tanti anni fa era scoparso.
"Pensavo che non ti avrei più rivisto... Touya"
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The storm inside you (Katsuki Bakugou x reader)
Fanfic(T/N) è una ragazza molto riservata a causa di un passato difficile che ancora la perseguita, ma grazie al Pro-hero Eraser Head, che l'ha presa sotto la sua ala protettiva, lei ha iniziato a rivivere una vita normale. Tra felicità, tristezza, paura...