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06. Annuncio al Coraline
Parole: 1001

Il campanello sopra la porta trillò più volte quando le due ragazze entrarono dentro, oltrepassandola

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Il campanello sopra la porta trillò più volte quando le due ragazze entrarono dentro, oltrepassandola. Risero, continuando a parlare tra di loro. "Salve signorine" le salutò la donna all'entrata, attendendo che parlassero.

Ricambiarono il sorriso, mentre la rossa si faceva avanti. "Tavolo havertz" parlò piano, cercando di non farsi sentire dal resto della sala. Erano soliti andare lì, e gli riservavano sempre lo stesso tavolo, nascosto dagli occhi di tutti.

"Oh bene" sussultò per un attimo la cameriera, era nuova, pensò Theresa, che in tutti quei mesi non l'aveva mai vista. "Siete le prima ad arrivare, vi faccio accompagnare da qualcuno" si girò imbarazzata, pronta a chiamare una delle sue college. La rossa la fermò sorridendole mentre scuoteva la mano. "Non si preoccupi, andiamo da sole"

Si incamminarono, o meglio lei lo fece, mentre Clare dietro la seguiva piuttosto spaesata. Sembrava un ristorante molto semplice, eppure ai tavoli sedevano principalmente donne e uomini in abiti formali, nonostante fosse solo mezzogiorno. Le due si sedettero l'una di fronte all'altra nel tavolo, che Clare guardò un po' confusa.

"Non è un po' grande per essere solo in quattro?" Indagò, mentre l'altra scuoteva le spalle, scrivendo un messaggio al fidanzato. "Avrà invitato anche il resto della squadra" sorrise, indifferente, per lei non era niente di che, li conosceva tutti piuttosto bene.

Annuì, un po' incerta. Ordinarono una bottiglia di vino, iniziando a berlo, mentre Clare la riempiva di domande sul lavoro. Sorseggiarono il liquido rosso, ridendo amabilmente mentre aspettavano l'arrivo dei calciatori.

"Ciao, cenerentola" la testa della castana scattò indietro di cento ottanta gradi, ritrovandosi dietro il biondo, in tutta la sua bellezza. Sentì le ginocchia tremare sotto il tavolo, mentre un groppo le si formava in gola. Sapeva che se avesse parlato, avrebbe iniziato a balbettare. Buttò giù l'accumulo di saliva, inspirando. "Che sorpresa, frello" gli sorrise, sicura e ammiccante. Il calciatore spostò la sedia, sedendosi al suo fianco e guardandola.

Si sentiva apprezzata quando lui la guardava, come se quegli occhi cercassero di mangiarla senza toccarla. "Dovrei dirlo io questo, cenerentola"
Ridacchiò, indicando tutta la squadra. Effettivamente, quella di troppo, quella che non sarebbe dovuta essere lì, era lei. Sentì il sangue salirle al volto, pronta ad arrossire imbarazzata. "Ma sono molto felice tu sia qui" le sussurrò piano in un orecchio, versandosi poi il vino nel bicchiere. La guardò trasalire, mentre sorseggiava piano il suo drink, trattenendosi dal ridere.

Per lui era buffa e impacciata, ma allo stesso tempo sicura e sensuale. Era una confusione, quella ragazza, eppure lo intrigava da impazzire. "Jorge" gli posò le mani sulle spalle Mason, sorridendogli falsamente. Voleva che il biondo si alzasse, facendogli spazio al suo posto, vicino alla sua amica. "Mason, siediti qui" lo guardò in cagnesco lei, indicandogli con il capo l'altra sedia libera al suo fianco.

Sbuffò, lasciandosi andare alla sua destra, mentre la castana gli baciava la guancia, riempiendo il suo bicchiere. "Sono molto fiero di te, nana" le sorrise dolce, riferendosi al suo nuovo impiego. "Grazie Micky Mouse, domani mattina allora mi accompagni te allo stadio?" Lui annuì, assaporando l'alcolico color sangue. Lo ringraziò, per poi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli piano. "Ora non rompere più, guasta feste" con voce minacciosa, e sensuale, che fece riempire di brividi il collo le suo amico.

Si girò soddisfatta, riportando tutta la sua attenzione sul biondo, che li guardava divertito. Jorginho posò il suo gomito sulla sedia della castana, sovrastandola con la sua altezza. "Vorrei congratularmi anch'io con te, posso sapere perché?" Soffiò sul suo viso, così incredibilmente vicino, da bloccarle il respiro.

"Sono un nuovo medico del Chelsea football club medical division" sorrise, fiera, allontanando piano il volto così da riempirsi nuovamente il calice e berlo, allentando la tensione. Nonostante non la conoscesse molto bene, la abbracciò di slancio, sorprendendola. Dopo un primo momento di indecisione, ricambiò piano, sentendosi svenire.

Quando si staccarono, il cameriere arrivò a prendere le ordinazioni, così che i tuoi distogliessero la loro attenzione l'uno dall'altra. Ordinò un semplice piatto di ravioli alla panna, mentre i membri della squadra si lasciavano andare, riempiendo i loro stomachi, vuoti per l'allenamento.

Thiago silva la guardò, seduto poco distante da lei. "Ho saputo del lavoro, complimenti" le sorrise un po' imbarazzato, forse per la sera prima. Lei ringraziò educatamente, sorridendo a sua volta.

Kai, seduto al fianco di Theresa con un braccio intorno al suo collo, la guardò divertito. "Ora dovremo stare ancora più attenti a non farci male" le prese in giro entrambe, mentre le due mettevano il broncio, offese. Rise tutto il tavolo, mentre Jorge passava un braccio dietro di lei, appoggiandolo sullo schienale della sedia. Non la stava abbracciando, eppure il suo avambraccio le sfiorava la stoffa della maglia, essendosi tolta la giacca per il caldo. Quell'improvviso contatto, la fece rabbrividire, sentendo le guance arrossarsi.

Mason al suo fianco, si alzò in piedi, sbattendo la forchetta sul vetro del suo calice, ancora pieno di liquido. Con quel gesto, richiamò l'attenzione di tutta la squadra, che zittì il mormorio formatosi fra di loro. "La qui presente Clare Wyatt, mia migliore amica, fa da oggi parte dello staff medico" la indicò, mentre lei si nascondeva, girando il volto verso il biondo, imbarazzata. Lui la guardò sorridendo sornione, piuttosto divertito dalla scenetta che si stava creando.

"Vi consiglio vivamente di non farvi male, mai" proclamò ridacchiando, per poi risedersi sulla sedia, guardandola furbo. Lei gli lasciò un pugno piano sulla spalla, imbronciandosi. Il tavolo fu scosso da una risata collettiva, accompagnata da un applauso.

Per fortuna, i camerieri iniziarono a portare le loro portate, distogliendo l'attenzione su di lei. Lei sospirò, sollevata, mentre per la tensione beveva nuovamente tutto il contenuto del suo bicchiere. Si spostò, per permettere alla ragazza dietro di lei di posarle il piatto davanti.

Si gettò sul cibo, cercando di eliminare l'imbarazzo che alleggiava sopra di lei, mentre tutti si divertivano. Ma Jorginho non glielo permise, avvicinandosi al suo orecchio e sussurrando "da domani, potrei, casualmente, farmi male ogni giorno"

Midnight | Jorginho frello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora