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05. Colloquio all' MI6
Parole: 1394

La mattina dopo il suono insistente del campanello le svegliò malamente

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La mattina dopo il suono insistente del campanello le svegliò malamente. Si guardarono scocciate, facendo a gara con gli occhi su chi dov'esse andare ad aprire. Entrambe sapevano bene chi era alla porta, e che non avrebbe smesso di suonare fin quando non gli avessero aperto. Sbuffando, Clare si alzò, infilando le pantofole di pelo rosa.

Spalancò la porta, non sorprendendosi quando trovò Mount davanti ai suoi occhi "Sono le..." sospirò, guardando l'orologio vicino all' ingresso. "Sette del mattino, Mason, che vuoi" si appoggiò con la spalla allo stipite della porta, guardando il castano sorridere contento. La spinse, entrando nella casa, iniziando a camminare spedito verso il corridoio.

Nel silenzio risuonava lo scroscio dell'acqua calda, segno che Alexis ne aveva approfittato per scappare nella sua stanza e lavarsi. Per fortuna, le due avevano un bagno a testa, requisito fondamentale che avevano richiesto per il loro appartamento.

Il castano la trascinò nella sua stanza, iniziando subito a frugare tra i suoi vestiti. "Fa pure come fossi a casa tua" sbuffò lei, mentre il calciatore borbottava qualcosa tra se e se. "Vatti a lavare, puzzi" la riprese, non staccando gli occhi dall ammasso di panni in disordine.

La ragazza spalancò gli occhi, era sempre così sincero. Ridacchiando, si chiuse in bagno, buttandosi sotto il getto caldo della doccia. Il calore dell'acqua le riscaldava le ossa, congelate da quel clima freddo a cui ancora non era abituata. Si lavò bene ogni parte del corpo, profumando i suoi capelli con quell'amato shampoo al cocco che faceva sempre colpa su tutti.

"Ora vuoi dirmi che stai cercando?" Rientrò nella stanza con l'asciugamano intorno al corpo e i capelli già asciugati e lisciati. Sospirò, vedendo che ancora non aveva trovato niente che gli andasse bene. "I tuoi fottutissimi completi, wyatt, dove sono" la guardò in cagnesco, cosa che la fece molto ridere. Mason non era bravo a fare il duro, e non riusciva proprio ad arrabbiarsi con lei.

"Sono lì" gli indicò l'anta dell'armadio, che lui stupidamente non aveva controllato. Emise un urlo di gioia, stridulo come quelli dell'altra ragazza, quando tirò fuori dalla cabina alcuni pezzi di stoffa. Glieli lanciò addosso, alzandosi finalmente da quella strana posizione.

"Mettili, indossa dei tacchi non scomodi e truccati" lo guardò confusa, con un sopracciglio addosso, afferrando al volo ciò che le aveva passato. "Alle nove hai un colloquio di lavoro, nana." Le sorrise dolcemente, mentre lei scattava, entrando nel bagno di fretta.

Dopo poco, la castana uscì, vestita e truccata, infilandosi un paio di tacchi neri. Si osservò allo specchio, Mason era sempre stato bravo a sceglierle cosa mettere. Stava indossando un semplice tailleur marrone scuro, con la giacca corta, e sotto una semplice maglia abbinata alle scarpe.

Midnight | Jorginho frello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora