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13. Bolla di sapone
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"Buongiorno" sussurrò dolcemente Clare, tenne gli occhi socchiusi in due fessure per la luce che penetrava tra gli spiragli delle serrande

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"Buongiorno" sussurrò dolcemente Clare, tenne gli occhi socchiusi in due fessure per la luce che penetrava tra gli spiragli delle serrande. Nessuna risposta, così pensò che Jorge fosse ancora addormentato. Tornò a sdraiarsi sul cuscino, cercando di ritrovare il sonno. Ma al contatto il letto era vuoto, il biondo non stava dormendo, non era neanche nel letto. Il panico che pervase la sua mente, intanto questa cercava di farla ragionare. 'Sei a casa sua' pensava 'dove vuoi che sia andato? Sarà in bagno' si prendeva in giro da sola, per la sua stupidità. A calmarla ci pensò il diretto interessato, che qualche secondo dopo sbucò fuori dalla porta. Un asciugamano bianco legato in vita, le gocce d'acqua che ancora scendevano dai suoi capelli e scivolavano lungo il petto scolpito. La trovò in piedi che vagava per la stanza, quando lo vide un sospiro di conforto lasciò le sue labbra.

"Tutto bene? Ti ho svegliata con la doccia?" Si avvicinò con dolcezza, era così premuroso che a Clare sembrò essere un sogno tutto ciò. Scosse la testa mentre lui le girava le braccia intorno ai fianchi. Si ritrovò a maledire quell'unico pezzo di stoffa che copriva il corpo che la sera prima aveva finalmente assaporato, dopo settimane di pensieri poco pudici. "Mi sono spaventata perché non c'eri" confessò, il tono basso e gli occhi incollati al pavimento per la vergogna. Jorge non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, con due dita sollevò il suo mento lentamente, incatenò i loro sguardi. "Avevo promesso che non me ne sarei andato" le soffiò sul volto, facendole scappare un sorrisetto. In breve le labbra si ritrovarono incollate, bisognose. Restarono in quella posizione per minuti interi. I respiri che si intrecciavano, le mani di lei tra i ciuffi tinti di lui, che le accarezzava con delicatezza la pelle della schiena. "Ti va di fare colazione?" Propose con il fiatone, quando si dovettero staccare da quel contatto che entrambi desideravano. Annuì, giocando ad arricciare le dita intorno ai capelli. "Prima dovresti vestirti, frello" lo prese in giro, con il palmo gli schiaffeggiò il petto nudo. "E io avrei bisogno di una doccia, disperatamente" lo fece ridere, mentre i loro corpi scioglievano il nodo che avevano formato.

Dal cassetto Jorge tirò fuori un paio di boxer e una tuta per poi passarli a Clare. Questa afferrò il telefono e fuggì via, si ritrovò in corridoio a vagare cercando il bagno. Dentro, si lasciò andare ad un sospiro contento. Sullo schermo notò mille chiamate perse da Mason e Alexis. Si schiaffeggiò la fronte, rimproverandosi, e si affrettò a scrivere un messaggio ad entrambi. 'Scusa se non ti ho risposto, sono viva. Siete stati bravissimi ieri ❤️' compose ed inviò al suo migliore amico, nella consapevolezza che il giorno stesso avrebbe subito una ramanzina con i fiocchi, neanche fosse suo padre. 'Sono da Jorge, poi ti spiego' fu invece quello che inviò alla sua amica, conscia che a lei non avrebbe mai potuto nascondere che avesse dormito fuori casa. Nessuno dei due rispose, probabilmente perché erano solamente le dieci del mattino e quello era il loro giorno libero. Immaginò che la sera prima Mason avesse festeggiato con i compagni la vittoria, e che probabilmente non si sarebbe svegliato prima di mezzogiorno.

Dopo la doccia, infilò i vestiti che le aveva imprestato. Era un semplice pantaloncino da allenamento, che la arrivava circa a metà ginocchio, immaginò quindi che a lui non andasse più, essendo più alto di lei di circa quindici centimetri (*). Sopra invece una maglia a maniche lunghe che probabilmente sarebbe dovuta essere più attillata di quanto risultava su di lei. (*) Fuori dal bagno il buon odore di cibo giungeva dalla cucina in tutta la casa. Le sue narici se ne bearono finché non arrivò a destinazione, lì fu il turno degli occhi di godere. Sul tavolo la attendevano due piatti pieni di pancake, con la frutta Jorge aveva disegnato delle faccine sorridenti sopra di essi. "Non sapevo fossi un cuoco" lo prese in giro, prendendo posto di fronte a lui. "Lieto di averti sorpresa" stette al gioco, allora.

@clare.wyatt

Postò, stando attenta che il biondo non rientrasse nell'inquadratura

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Postò, stando attenta che il biondo non rientrasse nell'inquadratura. "Sono buonissimi" mugugnò dando un morso al cibo. "Hai già chiamato mason?" La interrogò mentre iniziava anche lui a gustarsi la tanto attesa colazione. Aggrottò le sopracciglia verso di lui, confusa. "No, gli ho solo mandato un messaggio. Perché?" Tirò fuori il telefono dalla tasca della tuta per poi passarglielo. "Mi ha lasciato un milione di messaggi e trecento chiamate" le spiegò, mentre lei scorreva tra la chat. L'aveva davvero fatto preoccupare, anche se come poteva leggere, immaginava fosse con Jorge. Sbuffò e girò gli occhi al cielo. "Dopo lo chiamo" si lamentò, mentre l'altro rideva. "Vi volete proprio bene, eh" ipotizzò, un pizzico di ironia nella voce. Mentre lo disse, tagliò con violenza un pezzo del suo pancake. Clare non riuscì a non ridere. "Non sarai mica geloso, frello?" Lo provocò, andando a posare il piatto ormai vuoto nel lavandino. Ci si appoggiò mentre lo guardava con malizia. "Dovrei?" Ribattè arrogantemente. Decise allora di rispondere sinceramente, non volendo sfociare in un litigio, come era successo con il suo ex. "No, io e mason siamo come fratello e sorella, non potrebbe mai esserci niente fra di noi" spiegò lentamente, mentre gli si avvicinava. "Voglio te, altrimenti sarei a fare colazione nella sua di cucina, non qui" continuò con ovvietà. Essendo ormai giunta al suo cospetto, si chinò su di lui e lasciò un bacio delicato sulle sue labbra.

"Ti va un film?" Propose lui, dopo aver posato a sua volta le stoviglie sporche. "Dipende quale" si posizionarono sul divano. Lei sdraiata, lui fra le sue gambe, capo sul suo seno morbido. "Scegli tu" mugugnò svogliatamente, già pronto ad addormentarsi sul suo petto. "Poi non lamentarti però" ghignò, facendo partire uno sdolcinato film d'amore. In realtà non era mai stata una fan delle commedie romantiche, era solo interessata a analizzare la sua reazione. "Non mi importa del film, mi basta stare così" sussurrò lui. Il cuore di Clare si sciolse, in quel momento Jorge le ricordò un bambino. Non rispose, prese solo ad accarezzargli il capo, mentre in silenzio si godevano quel momento. Restarono in quella posizione tutta la durata del film, di tanto in tanto si scambiavano un bacio, che durava più del previsto. Era come se fossero dentro una bolla di sapone, una bolla fatta di desiderio è amore. Ignari di ciò che stava per accadere restarono a coccolarsi per ore, non sapendo la tempesta che si stava per scagliare su di loro.

E quella bolla, per quanto bella fosse, era anche tanto fragile.

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Non uccidetemi! So di essere sparita per quasi un mese, ma ora mi faccio perdonare promesso.
(*) nella realtà Jorge è circa 1,80 mentre Lily collins 1,65 quindi più o meno sono 15 cm
(*) più o meno così:

 (*) nella realtà Jorge è circa 1,80 mentre Lily collins 1,65 quindi più o meno sono 15 cm(*) più o meno così:

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Midnight | Jorginho frello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora