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07. Scherzi presi sul serio
Parole: 1538

"Ora mi racconti ogni cosa" proclamò Theresa, non appena Clare entrò nel loro spogliatoio, poco distante da quello della squadra

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"Ora mi racconti ogni cosa" proclamò Theresa, non appena Clare entrò nel loro spogliatoio, poco distante da quello della squadra. Mason l'aveva accompagnata, come promesso, facendola arrivare con ben quindici minuti di anticipo. La castana la guardò confusa, inarcando un sopracciglio nella sua direzione.

"Jorginho" ammiccò verso di lei provocandola "vi ho visti a tavola ieri" continuò a spiegare, mentre si infilava le scarpe date dalla squadra. Rise, iniziando a raccontarle velocemente gli avvenimenti della sera del gala e quelli del giorno prima, a pranzo.

Ogni parola, Theresa diventava più contenta. Continuò saltellare sul pavimento, eccitata, già pronta, mentre l'altra si infilava il nuovo camice, scoprendo che le stava meravigliosamente.

"Siamo proprio belle" ammiccarono verso lo specchio. Entrambe erano vestite comode, diversamente dal giorno prima, come aveva ordinato Terrence.

"Siete bellissime ma non potete mica correre a salvare i nostri ragazzi con una minigonna" aveva scherzato, ricevendo una risata tra le due.

Allora, Clare si era infilata un pantalone della tuta rosa chiaro, e sopra una maglia a maniche lunghe bianca, in cotone leggero. Uscirono ridendo dalla stanza, sfoggiando i loro camici.

Il loro compito, semplicemente, era quello di stare lì a guardare la sguarda allenarsi. Stavano pronte, in caso qualcuno di loro si ferisse e dovessero intervenire. O più semplicemente, eseguivano massaggi ai loro muscoli doloranti, gli portavano l'acqua, gli asciugamani. Si sentivano le manager di inazuma eleven, mancava solamente gli portassero il pranzo.

"Sveglia! Correte!" Urlò Thomas Tuchel, l'allenatore, battendo le mani a tempo. Cercò di spronare i suoi ragazzi, che ancora mezzi addormentati, correvano da una parte all'altra durante una partitella.

L'allenamento procedeva bene, Clare aveva aiutato un paio di ragazzi con i crampi, mentre la sua amica restava seduta a guardarla, mentre passava loro l'acqua e gli asciugamani.

"Kantè! Qualcuno ha detto di fermarti?" Richiamò il Francese, fermo in mezzo al campo. Si accasciò sul prato, indicando il polpaccio sinistro. L'allenatore sbuffò, facendo segno a due suoi compagni di portarlo verso di noi.

"Eddai there, vado sempre io!" Si lamentò Clare, quando la rossa le indicò di andare per l'ennesima volta. Questa rise, scuotendo le spalle. "Sei un apprendista, devi imparare" la prese in giro, spingendola verso il calciatore, sdraiato poco distante da loro.

Lei gli sorrise, timida, mentre indagava su dove gli facesse più male. Una volta capito come agire, iniziò a massaggiare la gamba del ragazzo, sciogliendo il suo muscolo.

Vide Jorge fermarsi, stringendo I denti. "Muoviti Frello! I goal non si fanno da soli!" Braitò Tuchel, battendo le mani vigorosamente. Il biondo annuì, riprendendo a correre. Clare sospirò, era la terza volta che si fermava, sofferente, ma non diceva mai nulla.

Midnight | Jorginho frello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora