23:30
mi avvicinai a lui nonostante fossi sprovvista di ombrello, lasciando che la pioggia rovinasse il mio vestito preferito, la piega e tutto il resto.
"Mason?" dissi con aria incredula
"perché sei uscita con lui?" andò dritto al punto
"perché non avrei dovuto?" indagai
"ti avevo detto di non farlo" rispose seccato
"quello che faccio o non faccio non ti riguarda"
la pioggia che cadeva incessante rendeva tutto più misterioso, cupo, elettrizzante.
i suoi capelli zuppi ricadevano sulla sua fronte quasi a coprire del tutto i suoi bellissimi occhi color nocciola, impedendomi dunque di scrutare quello sguardo gelido cercando di capire cosa provasse in quel momento.
"sali in macchina" ordinò
"no, è tardi" dissi "ho da fare domani" continuai
"dobbiamo parlare, qui fuori è impossibile"
"non ho nulla da dirti"
"Taylor, sali e basta" ordinò ancora una volta
mi arresi e salì in macchina, seguita da lui che fece la stessa cosa.
mise in moto e partì, senza dirmi nulla.
mi portò a casa sua e mi invitò a togliermi il vestito bagnato, io rifiutai. Non cercavo il suo aiuto, non volevo nulla da lui, era una persona spregevole.
"prendi questa, non vorrei che ti venisse qualcosa" disse porgendomi una felpa grigia
"no" dissi infastidita dalla sua finta gentilezza "di cosa vuoi parlare?"
"devi ancora rispondere alla mia domanda"
"non lo farò, la cosa non ti riguarda"
"bene, staremo qui tutta la notte se necessario" disse avvicinandosi a me con sguardo malizioso
"non hai da fare con Chloe?"
"ho da fare con te al momento, Chloe può aspettare"
indietreggiai verso la porta d'ingresso, poggiando alla fine la schiena contro il metallo freddo di questa mentre lui non faceva altro che avanzare verso di me, andando poi a poggiare una mano contro lo stipite della porta.
i nostri corpi quasi si toccarono, lui mi guardava fisso negli occhi.
con la mano libera iniziò ad accarezzarmi la guancia destra per poi sfregare con delicatezza la punta del pollice contro il mio labbro inferiore.
cazzo se avevo voglia di fiondarmi sulle sue labbra.
"sei così bella"
arrossii.
lui lò noto e si mise a ridere.
"basta, io torno a casa" dissi spingendolo via da me
"non ho ancora finito con te"
"io sì, sono stanca dei tuoi giochetti" dissi infastidita
"non puoi tornare a casa da sola a quest'ora" cercò di convincermi "vestita così poi" continuò squadrandomi dalla testa ai piedi
"chiamo Jesse"
"è tardi, avrà anche spento il cellulare"
"fanculo" mormorai
"resta qui, domani mattina ti riporterò io a casa"
"ti odio" dissi andando al piano di sopra
subito mi seguii e mi indicò la camera degli ospiti dove avrei passato la notte.
il piano di sopra era enorme tanto quanto quello di sotto: quattro camere, tre bagni tutte con vetrate enormi dalle quali si intravedeva il centro della città illuminato dalle luci soffuse dei lampioni.
"vado a farmi una doccia, buonanotte" dissi mentre raggiungevo il bagno
"per qualsiasi cosa, sono nella stanza accanto"
sembrava quasi un gentiluomo, che novità.
mi limitai ad annuire.
si può dire che passai un bel po' di tempo sotto la doccia, l'acqua calda rilassò i miei muscoli tanto da accentuare la stanchezza che già sentivo da tempo.
avvolsi un asciugamano intorno al mio corpo nudo e tornai in camera.
"perché sei ancora qui?" dissi non appena lo trovai in camera
"sono venuto a portati questa" indicò la felpa grigia che mi aveva offerto prima ma che io avevo rifiutato
"oh..ok" mi limitai a dire
si avvicinò a me e avvolse un braccio intorno alla mia vita, lasciando poi un bacio umido sulla mia guancia, sussurrando un "buonanotte" al mio orecchio prima di andare via.
rabbrividì.
chiusi la porta non appena uscì e indossai la sua felpa grigia, la quale aveva ancora il suo profumo, infilandomi infine nel letto.
il mattino seguente
07:30
mi svegliai a causa del rumore scrosciante dell'acqua che proveniva dal bagno.
strofinai gli occhi come per riprendermi e mi alzai.
raggiunsi il bagno che si trovava accanto la mia stanza, seguito poi dalla stanza di Mason e bussai un paio di volte senza ricevere risposta.
mi arresi e scesi al piano di sotto dove trovai Mason intento a preparare il borsone per gli allenamenti.
"sei qui?" chiesi incredula "ma quindi chi c'è nel bagno?" aggiunsi
"nessuno, dobbiamo andare"
"devo vestirmi" precisai
"ho da fare, andiamo ora" disse alzando il tono della voce
"ho capito sai" dissi infastidita dal suo comportamento
"non hai capito un cazzo, invece" rispose a modo
"vaffanculo, accompagnami a casa, non voglio più vederti" dissi uscendo dalla porta d'ingresso
mi accompagnò a casa senza pronunciare parola durante il tragitto.
avrei dovuto aspettarmelo da lui, mi ero quasi illusa di potergli piacere ieri notte.
scesi dall'auto una volta arrivati e corsi subito in casa, sbattendo la portiera dell'auto con forza.
"che succede?" mi chiese Jesse
non gli risposi, andai in camera da letto e mi buttai sul letto.
ero incazzata, delusa, stanca.
volevo sprofondare in un sonno profondo così da dimenticare tutto.
mi addormentai e saltai anche le lezioni.
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EMPTY - Mason Mount
FanfictionÈ il ragazzo giusto o è solo un altro ragazzo da aggiungere alla lista dei miei fallimenti?