Parte 24 - Dubbi

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(canzone: heat waves - glass animals)

finiti gli allenamenti, mi alzai subito e raggiunsi il campo così che potessi salutare Mason prima di andare via.

i ragazzi, in fila indiana, si avviarono verso gli spogliatoi per cambiarsi e recuperare le borse, tranne uno: Kai.

aspettò che tutti lasciassero il campo per raggiungermi dall'altra parte.

oh no, dovevo raggiungere l'uscita il prima possibile.

mi voltai e mi incamminai frettolosamente verso di essa, ma Kai mi raggiunse in un batter d'occhio, d'altronde aveva delle gambe lunghissime.

riuscivo a sentire la sua presenza dietro di me, mi afferrò da un braccio, mi voltai verso di lui.

"Taylor, devo parlarti di una cosa"

sembrava disperato, almeno questa fu la mia impressione.

"stammi lontano, Kai" dissi portando una mano sul suo petto, spingendolo.

lui afferrò la mia mano e la allontanò dal suo petto.

"voglio proteggerti"

si avvicinò nuovamente a me.

"non ho bisogno della tua protezione" dissi infastidita dalla sua insistenza

"Mason ti sta usando"

alzò il tono della voce così che io potessi chiudere la bocca e finalmente ascoltarlo.

"l'unico che aveva intenzione di usarmi eri tu" dissi con le lacrime agli occhi

"tu mi piaci Taylor e mi dispiace per quello che ti ho fatto, sto cercando di rimediare, devi fidarti di me"

mi guardò negli occhi, la sua presa si allentò, il suo sguardo si addolcì.

"non mi fido di te" scossi più volte la testa e me ne andai

portai entrambe le mani al viso e strofinai gli occhi così da asciugare le lacrime, mi accorsi del mascara colare sulle mie guance e sprecai tutta la forza che avevo in corpo per togliere le tracce, tant'è che il mio viso si irritò parecchio.

Mason stava per uscire dagli spogliatoi, avanzò verso di me appena si accorse della mia presenza.

"tutto bene?" mi chiese, portando una mano sulla mia guancia destra

annuii più volte, sembrò non accorgersi del fatto che stavo mentendo, si limitò a sfregare la punta del pollice contro la mia pelle arrossata e mi rivolse un sorriso, mi sentii sollevata.

non credevo a ciò che diceva Kai, probabilmente si stava solo vendicando, voleva allontanarmi da Mason per far si che io mi avvicinassi nuovamente a lui.

non avevo la minima intenzione di perdonarlo.

una volta usciti dal centro, chiesi a Mason di darmi un passaggio a casa.

salimmo in macchina e lui sfrecciò verso casa come se fossimo su una pista di formula uno.

"io ti aspetto qui, non ho intenzione di vedere quella faccia di merda di mio fratello" sbottò lui

"augurami buona fortuna" dissi prima di scendere dall'auto

stranamente Jesse era a casa, lo trovai sdraiato sul divano intento nel fare zapping tra i canali.

aveva i capelli arruffati e la barba incolta, una tuta che probabilmente aveva addosso da un una settimana, piena di residui di cibo.

"Jesse?" richiamai la sua attenzione mentre mi avvicinavo a lui

EMPTY - Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora