Capitolo 11 -La sera

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- AXEL DEMUSIC . 

- Ancora non riesco a credere al fatto che tu ci abbia tradito . Stavamo per morire . - Affermò Leo per l'ennesima volta . 

Era tardo pomeriggio , il sole stava tramontando . Io e Leo stavamo cercando di chiarirci , senza grandi risultati . Alice stava tenendo acceso il falò mentre Stefano stava scrivendo qualcosa su un quadernino . Nike stava sistemando alcune cose , dandoci ogni tanto un occhiata ; anche se le nostre famiglie sono conoscenti , noi due non mai avuto un buon rapporto di fiducia e ha me dava sempre quel senso di inquietudine .

 Presi un respiro e guardai nuovamente Leo - Io non sono coraggioso come voi ... -   - Sono scappato e per questo adesso tu mi odi . Ma sono anche tornato indietro per cercarvi . - Lui sbuffo . Mi odiava per quello che avevo fatto ma nonostante tutto non mi avrebbe mai fatto del male . Non me lo aveva mai fatto prima e non lo fece neanche quella volta , sebbene me lo meritavo . - Stai bene attento a non scappare nuovamente o la prossima volta sei morto :   non ti ho ancora perdonato- Si girò e andò ad aiutare mia sorella . Erano molto legati tra di loro e sospettavo già da un po' che stesse nascendo qualcosa . 

Per questo invece di raggiungerli andai da Stefano . Era ancora rinchiuso in quella piccola cella nella montagna ma non sembrava darli troppe noie . Mi sedetti davanti a lui . - Come fai a non dire nulla in questo posto tanto stretto ? Non sei mica un nobile ? Di solito ... - Lui smise di scrive e mi rispose - Di solito noi nobili siamo abituati a grandi stanze ?  Be non io . Camera mia era la più piccola della casa .Mio padre ed io non andiamo d'accordo e mi a dato quella stanza : Lunga solo 12 piedi . Quindi non mi da tanto fastidio stare in uno spazio tanto angusto ( stretto )-

Nike si avvicinò mangiando una mela. - Tsk . A me sarebbe piaciuto avere una stanza piccola , se solo per me . - E perché ? Le grandi case ,con le stanze ampie ,piacciono a tutti - Le disse Stefano ricominciando a scrivere sul suo quaderno dalla copertina di cuoio nero . Lei lasciò andare il braccio e lo fissò - Io avevo una casa grande . - Guardai verso la casa alla nostra destra ma prima che potessi dire  quello che pensavo lei affermò - Quella non è casa mia Axel . è solo un abitazione ... - Si sedette più in alto , sulla collinetta . - Casa mia è al villaggio . Li avevo una casa grande ... ma dovevo condividere la stanza con altri 4 fratelli . 4 ! - Mi scappò una risata . - Allora il tuo lamentarti è più che lecito . - Affermai ridendo . 

Passò un po' di tempo . Mangiammo e poi ognuno tornò a fare quello che faceva sempre in questa settimana . Stefano era potuto uscire dalla cella per qualche minuto e allora , preso dalla curiosità , presi il quadernino e frugai tra le pagine . Erano tutti appunti su questo posto , sullo stile di vita che aveva Nike e altre informazioni su di lei . Quando ci siamo incontrati la prima volta aveva detto chiaramente che la stava cercando e noto che su ogni pagina ci sono pensieri che solitamente farebbe un soldato dell'esercito quando deve pensare a come arrestare un nemico imprevedibile e nuovo . Guardai un attimo verso gli altri . " Potrei avvisare gli altri ..." Il mio spirito da traditore aveva ricominciato a farsi sentire e a controllarmi nuovamente . " o potrei aiutare Stefano con questa cosa . " All'inizio del quaderno c'era scritto che il luogo di provenienza . " Regno di Craft-house .In dotazione agli esploratori del re Alexander Tigerblue . "

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