v/viii ━━ 𝘊'𝘮𝘰𝘯, 𝘓𝘦𝘷𝘪,𝘸𝘩𝘺 𝘥𝘰𝘯𝘤𝘩𝘢 𝘨𝘪𝘮𝘮𝘦 𝘢 𝘬𝘪𝘴𝘴?

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QUINTO PROMPT: Not losing to the rain

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QUINTO PROMPT:
Not losing to the rain

Chi e cosa: Manami si confronta con Moblit sui loro superiori.
Dove e quando: un mese dopo l'incoronazione di Historia, Trost, universo di KNI.
Avvertenze: nessuna!
Words count: 2700


Dal cielo si diffuse un boato in tutte le strade. Risuonò fra i palazzi, e le persone si radunarono come formiche sotto le tende dei negozi. Appena dopo, cadde un improvviso scroscio di acqua piovana, che batteva e persino rimbalzava sulle pietre della pavimentazione; il fragore riempì l'udito dei due soldati, che si strinsero alla gente sotto l'insegna di una bancarella.

Moblit alzò il capo verso la cupola di nuvole grigie e impenetrabili che li ricopriva.

«Ah, accidenti, ha iniziato a piovere.» disse, stringendo meglio tra le dita i manici delle borse pesanti che portava. Non poteva posarle a terra poiché contenevano dei delicati strumenti di laboratorio per la Caposquadra Hanji; Manami, d'altro canto, era uscita solo per fare visita alla madre di Jean e andare al cimitero militare a posare dei fiori sulle lapidi dei suoi compagni caduti durante la cinquantasettesima spedizione. Aveva incontrato l'altro vice per puro caso e stavano tornando insieme verso il Quartier Generale, quando quell'acquazzone li aveva colti alla sprovvista. La ragazza non indossava neppure un cappotto, siccome fino a poche ore prima c'era un sole battente, per quanto l'aria fosse gelida. Rabbrividì, si strinse nelle spalle coperte solo dalla camicia nivea. Il compagno continuò:
«Aspettiamo... almeno finché non diminuisce un po'. Così ci inzupperemmo, fino al quartier generale.»
Ella annuì distrattamente, gli occhi fissi sul carico di lui «Hai ragione... dammi, ti aiuto.»
«Aspetta, sono pesanti-!»
«Ma figurati.» ribatté, sfilandogli dalle mani buona parte dell'ingombro. Pensò che tutti quegli attrezzi dovessero servire per analizzare il siero di Kenny, o il sangue di Eren. Hanji era fuori di sé più del solito in quel periodo. A dire il vero, non era mai stata tanto normale, da quando la conosceva. Rivolse le iridi scure verso il giovane uomo che le stava a fianco. Erano pari di altezza, e notandolo ne fu compiaciuta. Era più anziano di lei all'interno dell'Armata, doveva aver fatto lo stesso Corpo d'addestramento di Petra, Oruo e Nifa, con tutte le probabilità. Gli aveva già parlato, in passato, ma mai abbastanza da conoscerlo meglio. Lo scrutò di soppiatto in volto, lo sguardo affilato. Sbuffò: Moblit aveva sempre quell'aria stanca e stressata.
«Io credo che solo tu sia tanto paziente da poter assistere la Caposquadra, dalla mattina alla sera. Chiunque altro impazzirebbe, dico sul serio.»
Pensò che lei non ce l'avrebbe mai fatta: al primo giorno, forse, avrebbe strangolato la Caposquadra, tanto questa era esaltata. Lo era fin troppo da starle sui nervi, per quanto ne ammirasse l'intelligenza. Su questo aspetto, si trovava d'accordo con Levi. Fino allo sfinimento.
Moblit guardò la rossa, colto di sorpresa dall'inattesa constatazione. Fece un sospiro e rilassò le spalle, che iniziavano a dolergli per via delle borse pesanti.
«Lo considero il mio lavoro...» disse soltanto.

komeroshi • waitingforaotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora