Agnese è la madre di Alexander, salirono in tribuna. Agnese si sedette accanto
all' imperatore, e al suo fianco c'era la madre di Alexander. L'imperatore riconobbe la donna, si sentiva terribilmente in colpa per la morte del marito, nonché suo carissimo amico, non disse nulla, e la lasciò rimanere seduta, lì accanto alla regina Agnese. Il conte Adam che era anche lui lì seduto, guardò la donna con disprezzo e rivolgendosi verso l'imperatore disse: "Imperatore permetterà a una plebea, di sedersi con noi?"
Imperatore: "Lavati la bocca quando parli di lei, è una donna eccezionale.''
Adam: "Sembra molto legato a lei?"
Imperatore: "Conte devo ricordarle la nostra differenza sociale? Le ordino di tacere."
L'imperatore era segretamente innamorato della madre di Alexander, ma per rispetto non si era mai fatto avanti.
Agnese che nel frattempo aveva ascoltato tutto il discorso disse: "Conte Adam per una volta, potrebbe tenere quella boccaccia chiusa?"
Adam: "Agnese... Invece di preoccuparti per quello che dico... Perché non ti preoccupi di tutte quelle ragazze che urlano il nome di Alexander."
Agnese: "Mio caro Conte, le lasci pure urlare il suo nome, Alexander ha solo occhi per me. Il resto non mi interessa."
Adam: "Però quanta convinzione, da quanto lo conosci, per fidarti tanto tre giorni?" Disse ridendo beffardo.
Agnese: "È vero, lo conosco da pochi giorni, ma è come se lo conoscessi, da una vita, lei conte la conosco da quando eravamo bambini, ma è come se non la conoscessi affatto."
Mamma Maria: "Agnese cara, perché questo conte Adam, ce l'ha con il mio Alexander?"
Agnese non sapeva, come rispondere allala madre di Alexander, e dopo qualche minuto di silenzio le disse: "Vede signora Maria il conte e io, siamo cresciuti insieme, lui ha una un'ossessione per me, ma a me non è mai interessato. Io sono innamorata di suo figlio Alexander."
Mamma Maria: "Oh!... Mia cara Agnese, anche il mio Alexander è innamorato di te, spero solo che questo conte non vi causi problemi.''
Le due donne si abbracciarono forte e nel frattempo iniziarono i giochi. Alexander raggiunse il centro del Colosseo, e anche il suo rivale lo raggiunse, un certo Timoteo, era più alto e più muscoloso di Alexander, aveva delle cicatrici in viso, mi faceva davvero tanta paura, e ne avevo tanta per il mio amato.
Alexander: "Timoteo, se pensi di battermi, sei un pazzo!" Disse e fece un sorriso ad Agnese.
Timoteo: "Alexander, vedremo chi sarà il pazzo alla fine, sono il doppio di te. Se credi di battermi, ti sbagli di grosso, nessuno è mai riuscito a battermi. Non ci riuscirai neanche tu." Disse ridendo a squarciagola.
Alexander: "Lo vedremo!"
Disse e si buttò contro di lui.
Timoteo rispose all'attacco di Alexander, Si diedero pugni e calci a non finire. Poi Alexander estrasse la spada e la puntò contro Timoteo, che estrasse la sua, e incominciarono un duello senza fine. Sugli spalti Agnese tremava dalla paura, odiava già di per sé gli incontri tra gladiatori, e assistere a uno scontro del suo amato gli si spezzava il cuore.
Mentre il conte Adam rideva e tifava per Timoteo, il quale prima dell'incontro aveva profumatamente pagato, per fare uccidere Alexander.
Alexander: "Agnese non temere, io non perderò!" Disse voltandosi verso di lei, per poi disarmare l'avversario. Gli puntò la spada alla gola e disse: "Ti arrendi?''
Timoteo: "Mai, non mi arrenderò mai."
Disse tirando un calcio ad Alexander, e alzandosi di colpo. Ma Alexander, fu più scaltro di lui, lo afferrò da un braccio, e lo gettò a terra di colpo, e con la spada gli ferì una spalla e disse: "O ti arrendi? O muori? Scegli tu?"
Timoteo: "Ti prego Alexander, risparmiami la vita, come ben sai ho famiglia." Disse quasi piangendo.
Alexander: "Io non ti ucciderò, non sono un assassino!" Alzo le braccia ed esclamò: "LA VITTORIA È MIA!!!!! Tirò un bacio alla sua Agnese, ignorando tutte le sue ammiratrici.
Agnese afferrò il bacio di Alexander, e lo strinse forte al cuore, per poi lanciargliene uno lei, ignorando lo sguardo pietrificato del Conte, e tutti gli occhi puntati addosso dagli altri ricchi.
Alexander: "Ho un annuncio!!! Lascerò le battaglie!! Lo farò per la donna che amo!!"
Agnese e la madre di Alexander, erano così felici, non riuscivano a credere, a quello che Alexander aveva appena detto.
L'imperatore rimase incredulo, non poteva accettare, che il suo miglior gladiatore abbandonasse le battaglie, così diede ordine, a un suo soldato, di portare Alexander al suo cospetto, subito dopo i giochi.
Il conte Adam invece, era pieno di rabbia, lo voleva morto a tutti i costi. Era talmente furioso, che ordinò a un suo sicario, di uccidere Timoteo, per aver fallito nell'incontro, e non aver ucciso Alexander.
Alexander: "Imperatore mi ha chiamato? Mi dica."
Imperatore: " Alexander, tu sei il mio miglior combattente non puoi lasciarmi così, ti prego."
Alexander: "Ormai ho deciso e non cambierò idea."
Imperatore: "Ti prego, solo per un altro anno e sarai libero."
Alexander: "Sei mesi! Ti concedo solo sei mesi, per l'affetto che ti legava a mio padre, ma non di più. Sono stato abbastanza chiaro! Disse e andò da Agnese.
Agnese corse verso di lui, e ignorando tutti i presenti, lo abbracciò, e gli disse: "Amore mio, sono molto orgogliosa di te, e credimi, sono molto felice, che tu voglia lasciare le battaglie, però ti prego in questi sei mesi, cerca di stare sempre e comunque attento, come hai sempre fatto, promettimelo Alexander."
Lui la strinse forte a sé, la baciò con passione e sulle labbra le sussurrò: ''Te lo prometto amore mio, ti amo Agnese.''
Agnese ricambiò il bacio, con altrettanta passione e gli rispose: "Ti amo anch'io Alexander." Ma il conte Adam, indignato di tutto ciò urló: "Vergogna.''
E aggiunse: ''Tu sei un plebeo!!! Come osi toccare la mia donna?"
Alexander si scagliò su di lui e gli tirò un pugno in faccia, e disse: "Come ti permetti!!! Agnese è la mia donna!! Devi stare lontano da lei, hai capito? Non mi importa se sei un nobile, io ti rovino!!! Disse e lo prese a pugni salendo sopra di lui.
Agnese incominciò a urlare: "Fermati Alexander, non ne vale la pena, sporcarsi le mani, con quell'essere senza scrupoli. Ti prego smettila, fallo per me amore mio."
Nel frattempo dal cortile, si udivano delle enormi urla, e un soldato entrò correndo dall'imperatore e disse: "Mio imperatore, qualcuno ha appena ucciso il gladiatore Timoteo, ed e scappato via, non siamo riusciti a prenderlo, ma ho inviato alcuni soldati ad inseguirlo."Alexander: "Sei stato tu? Dillo che lo hai fatto perché non mi ha ucciso? Assassino!!! Assassino!!! Lo colpì ancora, poi si alzò e abbracciò forte Agnese. Alexander: "Scusami amore mio, vieni ti porto via."
Agnese guardò con rabbia il conte, e disse: "Adam, come sei potuto diventare così? Non riconosco più l' amico con cui sono cresciuta, sei diventato un uomo totalmente malvagio." Scoppiò a piangere e abbracciata ad Alexander andò via con lui.Alexander: "Andiamo da mia madre, stasera resterai da noi, non accetto obiezioni." Chiamò sua madre, prese in braccio Agnese come una principessa e la portò via.
Agnese non proferì parola, fece cenno di sì con la testa, e volse lo sguardo verso la sua dama di compagnia, la contessa Lucrezia, che senza esitare un attimo, andò a raccogliere alcune cose di Agnese, in camera e andò con loro a casa di Alexander.I nostri ruoli di oggi:
Alexander: Rachele
Pezzo narrato di Alexander: Rachele Imperatore: Rachele
Conte Adam: RacheleNarratrice principale: Giusy
Agnese: Giusy
Mamma Maria: Giusy
Timoteo: Giusy
Regia di Rachele e GiusyGrazie a tutte e buona lettura a voi che leggete la nostra avventura. ♥️♥️♥️♥️
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Amore eterno oltre ogni tempo (Di Giusy e Rachele)
Roman d'amourSiamo nell'anno 400 d.C. Nella maremma Toscana, in cima a una collina, cresce una fanciulla dolce e divina, che un giorno sarà regina. A Roma città imperiale, in un borgo provinciale, cresce un fanciullo forte e coraggioso, sarà un gladiatore strepi...