Finalmente soli

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GIU AL BORGO A ROMA

Erano arrivati finalmente a casa di Alexander e della madre. La contessa sistemò le cose di Agnese, in camera di Alexander che nel frattempo, aveva preso alcune cose, per lui, avrebbe dormito con la madre quella sera. Mamma Maria invece, stava preparando la cena per tutti, con quel poco che aveva in casa, una volta pronta la cena mamma Maria, chiamò tutti: "Venite a tavola la cena è pronta."
Alexander: "Amore non abbiamo molto e la casa non è grande, ma qui troverai tanto amore." Disse stringendola forte a sé.
Agnese: "Non ti preoccupare amore mio, è tutto perfetto, mi basta avere te vicino e ho già tutto quello di cui ho bisogno." E lo baciò dolcemente.
Alexander: "Senti, ti va stasera di guardare le stelle con me dopo cena?"
Agnese: "Assolutamente sì amore mio, anzi non vedo l'ora, di guardare le stelle abbracciata a te."
Intanto mamma Maria continuava a chiamarli.
Mamma Maria: "Ragazzi venite, si raffredda tutto."
Alexander: "Arriviamoooo!!!
Disse facendo, poi una faccia buffa che fece ridere Agnese.
Alexander: "Andiamo amore mio, prima mangiamo e prima stiamo da soli."
Agnese: "Sì amore mio andiamo a cenare, perché non vedo l'ora di stare da sola con te, e non è neanche giusto far attendere tua madre." Disse accarezzando il viso del bel gladiatore.
Alexander: "Andiamo."
La prese è andarono a tavola.
Una volta arrivati a tavola Alexander sposto la sedia e fece accomodare Agnese, davvero gentiluomo, Agnese ringraziò sorridendo, arrivò anche la contessa Lucrezia, che si sedette accanto ad Agnese e i quattro, iniziarono a cenare, passarono un'allegra serata, tra chiacchiere e risate. Ma una volta finita la cena, Alexander prese la sua bellissima Agnese e corsero via. Corsero tanto è arrivarono in cima a una collina, Alexander appoggiò sull'erba una morbida coperta, si sedette sopra e con una mano prese il braccio di Agnese, è la tirò a sé e la fece accomodare al suo fianco, e i due distesi uno accanto all'altro iniziarono ad osservare il cielo stellato.
Alexander: "Vedi quella stella laggiù amore mio? È Venere, simboleggia la dea della bellezza e dell'amore, per me è la stella che ti rappresenta meglio, sei la mia luce il mio respiro la mia vita. Ti amo immensamente Agnese mia." Disse e le accarezzo dolcemente il viso, prima di baciarla con passione.
Dopo aver ricambiato il bacio passionale di Alexander, Agnese disse: "Amore mio, la conosci la sua storia? È molto bella sai."
Alexander: "No, me la vorresti raccontare?"
Agnese: "Certo amore mio, te la racconto volentieri." E Agnese incominciò a raccontare una bellissima storia.

"Si dice che nel fiume Eufrate cadde un uovo di straordinaria grandezza, che i pesci trasportarono a riva e sul quale si posarono delle colombe, e che, riscaldato, abbia fatto uscire Venere, la quale in seguito è stata chiamata dea Siria; visto che ella aveva superato gli altri in giustizia e rettitudine, concessa la facoltà di scegliere da Giove, dei pesci furono collocati fra gli astri, e per questo fatto coloro che si considerano degli dei non mangiano i pesci Siri e le colombe. -

Dea dell'amore, della sessualità, della fecondità e della bellezza, secondo Omero è figlia di Zeus e Dione. Esiodo invece racconta che Urano, mentre era in amplesso amoroso con Gea, fu scoperto da Crono che lo mutilò. Il membro precipitò nel mare presso Cipro e si trasformò in spuma bianca da cui nacque la Dea, quindi figlia del cielo e del mare. Quindi per molti.
"Nacque dal membro mutilato di Urano, ad opera di Crono, che cadde in mare e diventò spuma. "Le Ore dal diadema d'oro la coprirono di vesti immortali, il capo le cinsero del serio d'oro mirabilmente intrecciato. Nel forellino del lobo d'orecchio le misero fiori preziosi d'oro e ottone, quindi ornarono il delicato collo e il seno lucente di collane d'oro di cui esse stesse usavano, allorché, cerchi d'oro nei capelli, si recano all'amena danza degli dei e alla casa del padre. Compiuta l'opera, portarono Afrodite, tutta splendida com'era ornata, agli immortali. - Benvenuta - essi esclamarono, porsero la man destra e ognuno la desiderò quale sposa da condurre alla propria magione. Stupore così e meraviglia destò Citerea dalle ghirlande di violette."
E poi aggiunse potrei continuare per ore ci sono tante leggende diverse però questa è la più bella.
Alexander: " Wow, non la conoscevo, sei stupenda amore mio."
Agnese: " E una storia molto particolare, e bella, è mi ha sempre affascinato, un giorno ti racconterò altre storie così belle, ne conosco tantissime amore mio."

I due si abbracciarono stretti stretti, e coricati su una morbida coperta, distesa sull'erba, con la testa rivolta al cielo, osservarono le stelle, quando ad un tratto videro entrambi, una stella cadente, si voltarono uno verso l'altro, si guardarono dritti negli occhi e Alexander esclamò!"
Alexander: "Guarda! Esprimi un desiderio amore mio!" Disse sorridendo come un bambino, si con lei si sentiva felice e spensierato come non mai.
Agnese: "Già espresso, amore mio, esprimine uno anche tu." Gli disse accarezzandogli i capelli.
Alexander: "Se mai un giorno rinascerò, non importa dove o quando, voglio solo rincontrarti, in ogni vita, in ogni secolo io ti rivorrò, ti riameró... Questo è il mio pensiero." Disse guardandola negli occhi, per poi chiuderli e unire la sua fronte alla sua. Il mio desiderio.
Agnese: "È un bellissimo desiderio amore mio, ma non me lo dovevi dire, altrimenti e difficile possa avverarsi. Comunque condivido, ogni tuo pensiero, ma il mio desiderio lo tengo per me. Ti amo con tutta me stessa, mio dolce Alexander." E lo baciò, con tantissimo amore.
Alexander: " Si avvererà me lo sento, ti amo anch'io Agnese...Con ogni fibra del mio essere.. Col mio corpo...Il mio cuore e la mia anima." La baciò di nuovo stringendola a sé ancora di più.
I due si coccolarono a lungo, erano sempre più intimi, quando all'improvviso sentirono un rumore.
Alexander: "Agnese stai dietro di me."
Disse ed estrasse la spada di suo padre che usava per combattere.
Agnese: "Stai attento amore, può essere un animale pericoloso." E rimase dietro di lui.
Alexander: "Amore stai tranquilla, qui di pericoloso ci sono solo io, tranquilla, non permetterò mai che ti facciano del male."
Agnese: " D'accordo amore mio." Quando all'improvviso, da dietro a un cespuglio uscì una lepre, i due innamorati si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere. Alexander prese Agnese in braccio, e fece tre giri su stesso, per poi baciarla con passione.



I nostri ruoli di oggi:

Alexander: Rachele
Pezzo narrato di Alexander: Rachele

Narratrice principale: Giusy
Agnese: Giusy
Mamma Maria: Giusy

Regia di Giusy e Rachele

Grazie a tutte e buona lettura a voi che leggete la nostra avventura. ♥️♥️♥️♥️

Amore eterno oltre ogni tempo (Di Giusy e Rachele) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora