Capitolo 5

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Prendo il borsone con dentro tutte le mie cose,vado verso Damon per dirigermi nella sua camera,e mentre lo sorpasso faccio scontrare le nostre spalle.

Devo dire che ha una camera molto grande e bella;quando finisco di sistemare tutto mi sdraio sul suo letto e guardo il telefono,proprio dopo 5 minuti entra in camera.

"Devi studiare"Adesso me lo dice?

"No grazie"

"Green."A sentire quel soprannome sorrido,almeno con questo piccolo gesto so che mi vuole comunque bene anche se a volte me le cerco.Mi alzo dal letto e prendo i libri,vedendo questo Damon mi fa un sorrisetto ed esce dalla stanza,so che faremo "pace" molto presto,nno riusciamo ad essere arrabbiati l'uno con l'altro per molto tempo;prendo il libro di matematica e inizio a studiare,è la materia in cui ho più difficoltà,quindi per la prima volta in tutta la mia vita studierò,tanto non avrei nulla da fare comunque.

Sono ore che sono su questo dannato libro,non ce la faccio più,proprio quando sto per alzarmi dal letto vedo Damon appoggiato alla porta che mi fissa e i nostri sguardi si incrociano.

"Andiamo a prendere un gelato?"Ho bisgono di una pausa,quindi sorrido e annuisco.

"Dai andiamo"Mi incita.

"Aspetta,prima mi devo preparare"

"Okay ma sbrigati"

Lascia la camera,quindi mi dirigo verso il bagno,mi piastro i capelli e mi trucco un minimo,scelgo di mettermi dei jeans rigorasamente neri con una cintura sempre dello stesso colore e una maglietta bianca con sopra una giacchetta anche quella di jeans.Sto andando all'ingresso,ma Stefan dice qualcosa di inaspettato.

"Vengo anch'io!"Sinceramente non me lo aspettavo,però apprezzo molto il suo gesto,è da un po' che non esco con degli amici,quindi la cosa mi fa dimenticare tutto quello che sta succedendo.

Sono circa le 2:00 di notte e stiamo tornando a casa a piedi perchè il posto era abbastanza vicino quindi non c'era bisogno di usare la macchina,Damon è alla mia sinistra ed ho il suo braccio attorno alle mie spalle,invece Stefan è alla mia destra con le mani in tasca come suo solito.

Ora sono in bagno e ho appena finito di lavarmi i denti,ci è appena entrato anche Damon,sta mettendo il dentifricio nelle spatole dello spazzolino,ma noto che che se ne mette un po' anche nella punta dell'indice

"Ma che stai fa-"...L'ha fatto davvero.Mi ha messo davvero il dentifricio nella punta del naso,non ci credo.

"Damon Salvatore,considerati un uomo morto."Apro il rubinetto e gli schizzo l'acqua addosso,però lui la chiude quasi subito,con la sua forza mi prende in braccio,proprio come un sacco di patate,mi butta sul letto.inizia a farmi il solletico,tutta via allungo un braccio,riesco ad afferrare il cuscino e sbatterglielo in faccia con forza facendolo ribaltare a pancia in su nel mobile.

Siamo entrambi con la schiena appoggiata sul materasso e stiamo guardando il tetto della stanza,giriamo la testa ognuno nella direzione dell'altro e ci guardiamo scoppiando a ridere.Ad un certo punto divento seria e gli faccio una domanda

"Perchè?"

"Cosa Green?"

"Perchè non mi dite che succede...Qual è il motivo?"Forse ho rovinato il momento,ma se Damon è tranquillo è più facile che riesca a dire qualcosa.

"Te lo abbiamo già spiegato,non insistere perfavore"Dev'essere qualcosa di importante perchè lui non sa stare zitto.Mi alzo restando seduta sul bordo del letto.

"Il fatto della protezione è solo una scusa"Anche Damon si alza e si mette nella mia stessa posizione mentre ha il suo sguardo su di me facendo dilatare e rimpicciolire le sue pupille.

"Ti ho detto di non insistere,dormi"Mi ordina e ovviamente gli obbedisco .

"Non insisto e dormo."Mi sistemo inconsciamente nel letto e mi addormento.

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Mi sveglio e Damon non c'è,probabilmente si è già svegliato e sarà nella sala da pranzo con Stefan,quidni mi preparo,prendo lo zaino li raggiungo.Stefan ha in mano un bicchiere con un liquido rosso,vino presumo.

"Già bevi di prima mattina Stefan?"Chiedo

"Oh umh,sì..."Sembra preoccupato e Damon lo sta guardando con un'espressione arrabbiata,come per rimproverarlo ma senza usare le parole.

"Perchè sembrate preoccupati?"

"Noi preoccupati?No no,hai frainteso"Dice Damon mentre sta fulminando Stefan con lo sguardo.

"Posso un sorso?" Propongo riferendomi al bicchiere di vino rosso che sta bevendo il fratello Salvatore più piccolo

"Assolutamente no."Risponde il corvino mentre alzo gli occhi cielo.

"Io vado,ciao"

"Ciao"Mi salutano nello stesso tempo i due fratelli.


Sto attraversando i corridoi e vengo interotta dalla biondina o come la chiama Damon

"Buongiorno Madison"Sono sorpresa di vederla,è stata assente per un mese senza specificare il motivo e sembra diversa,molto diversa,ma per non metterla a disagio non glielo faccio notare.

"Hey Caroline,come stai?"Chiedo gentilmente

"Bene grazie"Appena finisce di parlare si allontana subito da me e si dirige nel bagno delle ragazze...Che cosa strana.

Entro nella classe di Alaric,appena mi vede entrare mi sorride,ma ovviamente non ricambio e mi siedo direttamente al mio banco;Elena,Bonnie,Matt e Jeremy sono assenti anche oggi,Stefan mi aveva detto che oggi non sarebbe venuto perchè voleva riposarsi.

"Signorina Gilbert,le andrebbe di farmi un riassunto su quello che dovevate studiare?"No,non mi va,però lo farò.

La giornata si è svolta normalmente,il professore mi ha interrogata e devo dire che è andata bene,infatti mi ha dato un buon voto,non ci credo nemmeno io.

Sto scarabocchiando il libro e di conseguenza non sto seguendo la lezione,però qualcosa attira la mia attenzione verso la finestra,dove vedo l'uomo in giacca e cravatta che mi osserva,mi alzo dal banco e senza dire nulla mi avvio verso l'uscita ed esco dalla classe,però proprio mentre sto per uscire dalla scuola qualcuno mi blocca afferrandomi il braccio

"Madison no!"E' Alaric,avrei dovuto aspettarmelo.

"Alaric mollami subito."

"Non posso e non voglio"

"Puoi benissimo,il fatto che non tu non voglia non mi interessa"

"Torna in classe."Mi ordina,come fanno tutti 

"Sennò che cosa fai?Chiamerai anche tu Damon?"

"Se sarà necessario lo farò"

"Smettetela,tu non sei mio padre perchè mio padre è morto e lui non è mio fratello,quindi lasciatemi stare"

"Dove vorresti andare?"

"Voglio andare dalla mia famiglia,al cimitero,sai,come tutte le persone che hanno subito una perdita"Ovviamente stavo mentendo e lo sapeva,non sono mai andata al cimitero da quando i miei genitori e lui lo sapeva.

"Va bene,vai"Come ha fatto a cascarci?Non mi faccio domande e mi dirigo verso dove ho visto l'uomo.



In love with the villain - Klaus Mikaelson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora