Dear Harry Styles

letter one

Non appena aprì la porta del segreto appartamento di Londra che era riuscito a nascondere perfino ai paparazzi e alle fan e non appena vide una lettera sullo zerbino, posata forse con fretta sulla faccia di Winnie The Pooh che sorrideva, Harry capì che il suo piano di rilassarsi al riparo da pettegolezzi era appena stato infranto. Si chinò a prendere la busta, accarezzando titubante la carta con le dita sensibili.
Era liscia, solo due parole erano state scritte in inchiostro nero sul bianco immacolato -e la ipsilon era un po' sbavata, come se chi l'avesse impressa lì poi ci avesse passato per distrazione la mano.
dear harry
Si rialzò, cercando di capire. Alzò lo sguardo verde dall'oggetto che aveva tra le mani e fissò corrucciato la strada, semivuota alle sei e mezza del mattino.
Scrollò le spalle e rientrò, chiudendosi la porta alle spalle.
Strappò con poca cura la busta, con il cuore a mille.
Dentro non c'era un foglio, solo un post-it blu. Aggrottò le sopracciglia, tirandolo fuori confuso.
Le lettere erano ancora nere, sembravano scritte di fretta.
Hi
Alzò gli occhi e fissò incerto la propria immagine riflessa dallo specchio sopra al cassettone del corridoio.
Chi diavolo era?