letter three

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La prima cosa che notò quando dispiegò la lettera furono delle macchie che avevano sfumato la carta. Il suo misterioso -o misteriosa- fan aveva pianto mentre scriveva.
Caro Harry
Mi dispiace. Vorrei solo poterti abbracciare una sola volta sai. Non sarebbe chissà che, con una persona normale. Ma con te... ah beh diventa impossibile. Quante e quanti vorranno farlo al mondo?
Milioni miliardi trilioni haha. Che cosa stupida. La cosa orribile è che tu ci vuoi bene anche se non sai nemmeno della nostra esistenza. È un po' una contraddizione, non credi? Comunque, ho appena preso un'insufficienza. È solo per questo probabilmente che ti sto scrivendo tutte queste cose depresse. È da svenarsi, oh.
Mi dispiace. Scusa.
Harry si morse il labbro, stuzzicandosi il labbro con l'indice.
Girò la testa e allungò il braccio fino a riuscire a prendere una penna. Rivoltò il foglio e cominciò a scrivere.
Non preoccuparti per matematica, tesoro. Tutti hanno dei problemi con qualche materia.
Non è affatto stupido volermi abbracciare. E non è stupido cercare di sfogarsi con qualcuno. Scrivimi tutto quello che vuoi.
Harry si alzò dal tavolo e percorse il corridoio, rimettendo il foglio nella busta. Aprì la porta e posò la busta sullo zerbino.
Non restava che aspettare e vedere se lei o lui avesse preso la lettera.

Dear Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora