letter fourteen

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Harry fissò stupito il pavimento davanti alla sua porta; era vuoto. Girò la testa e scrutò tutt'attorno, perplesso. Una piccola sfumatura di delusione intaccò la sua espressione ancora assonnata.
- Oh - mormorò - okay.

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Harry non si accorse di aver pestato qualcosa finché non vide una busta svolazzargli davanti alle gambe. Si chinò a prenderla, sorridendo. Eccola.
Sul retro c'era scarabocchiato un veloce scusa
Harry scosse divertito la testa e chiuse a chiave la porta, prima di infilare in tasca le chiavi e saltellare i gradini del vialetto. Uscì dal piccolo giardino e frugò nelle tasche per trovare le chiavi della macchina mentre camminava sul marciapiede ma... non c'erano.
- Hey! - si girò vedendo una ragazza che teneva al guinzaglio un bellissimo e scodinzolante labrador dal pelo chiaro camminare verso di lui. Aveva dei jeans neri, una felpa blu e i lunghissimi capelli neri legati in una treccia che le arrivava a metà busto. I suoi occhi erano sorprendentemente blu, e aveva un sacco di lentiggini. Era minuscola, non gli arrivava nemmeno al petto.
Aveva la mano tesa in avanti.
- Ti sono... cadute - mormorò, con le guance che si arrossavano in una manciata di secondi, rendendo più evidente ogni singola lentiggine.
Harry la guardò sopreso, spostando lo sguardo sulla sua mano... dove c'erano le chiavi.
Il labrador gli si avvicinò ma la ragazza tirò piano il guinzaglio, spaventata. Harry le sorrise ampiamente, inginocchiandosi per accarezzare il cane.
- Grazie mille - le prese le chiavi e la scrutò incuriosito. Lo fissava impietrita, cercando di restare calma. Harry apprezzò lo sforzo.
- P-Prego - balbettò lei, nervosamente. - Belle, andiamo.
Harry rimase deluso quando il cane obbedì e si allontanò, dopo un'ultima strofinata del naso sul suo braccio come saluto, mentre la ragazza cominciava a correre.
- Hey - le urlò Harry. Lei si girò, ma senza fermarsi. - Grazie.
Lei sorrise terrorizzata e si girò riprendendo a correre veloce, seguita da Belle.
- Che strana - mormorò Harry. Aprì la macchina e si infilò sul sedile del passeggero. Chiuse la portiera e aprì la busta.
Caro Harry
Ho rovesciato il frullato di fragole addosso allo scopamico di mia sorella. Sto ridendo come una cogliona da un'ora e oh cazzo stanno scopando nella stanza accanto alla mia che SCHIFO TOTALE
Mio cugino è fuori ovviamente, ti scrivo per questo -mi sono spostata, sono in giardino ora. Non che te ne freghi qualcosa, uhm. Oddio li sento anche da qui! Ma che hanno da urlare
Harry cercò di non ridere, mordendosi il labbro. Era troppo divertente.
Scavo una buca e mi sotterro in giardino, farei prima. No?
Va bene la smetto di lamentarmi. Haha anche il mio cane è infastidito, continua a ringhiare.
Come vanno le tue giornate? (Non rispondermi per iscritto) sai, ho recuperato matematica. Il tizio di ripetizioni è carino. Ha dei ricci più ricci dei tuoi. Ma hey io preferisco te ovviamente.
Ieri ho fatto una passeggiata e ho mal di schiena uffa. È terripilante. Non è carina questa parola?
Okay, no. Perché sto ascoltando happy christmas? Spiegamelo oddio.
Mia mamma mi ha detto di ordinare la mia camera, ma non ho la minima intenzione di farlo ups. Poi se metto in ordine non trovo più niente!
Mi sta venendo sonno cazzo.
Uffa okay smetto di scocciarti. Ti voglio tanto tanto tanto tanto tanto bene.
Anonima.
Harry sorrise e rimise il foglio nella busta, sporgendosi per infilarla momentaneamente nel cruscotto.
Era stranamente curioso di leggere la prossima lettera.

Dear Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora