Dear Harry Styles

letter eighteen

Harry rimase piuttosto sorpreso quando, aprendo la porta per una rimpatriata al pub con Niall, calpestò un angolino della solita, gradita lettera. Si chinò a prenderla con un sorriso, piacevolmente sorpreso, prima di chiudere la porta e saltellare sui gradini, superandoli e infilandosi in macchina.
Si rannicchiò sul sedile.
Caro Harry.
Mi sento terribilmente male.
Cioè... tu mi hai scritto. Io ... ho un foglio che è stato preso in mano da te, dove una biro ha scritto le tue parole con la tua meraviglia calligrafia e... oddio. Ora come ora mi sto facendo un male cane a scrivere mi fa ancora male tutto il palmo, ma capisci non potevo non rispondere. Io... boh.
Ti amo.
È patetico, continuo a ripetertelo, ma davvero ti voglio bene. Pensi che riuscirò mai ad abbracciarti?
Ti voglio bene.
I.
Harry sgranò gli occhi quando lesse quella piccola, quasi insignificante lettera. Poi un sorriso spuntò sul suo viso.
Prima o poi sarebbe riuscito a scoprire il suo nome.
Ripiegò la lettera.

Il prossimo è un capitolo speciale... voi come passerete il 25 aprile? Io oggi pomeriggio vado a Milano in manifestazione con la Fiom woohoo.