Birmingham, 1924.
Il giorno della vigilia di Natale la famiglia Shelby riceve una nuova minaccia.
Il suo nome è Luca Changretta.
Ma il re di Birmingham era già consapevole dentro al suo subconscio, ed è per questo che aveva già pianificato molto pr...
Rose sembrava esser entrata in coma, e Thomas non sapeva più cosa fare se non si fosse svegliata. Tutti i piani sarebbero andati in fumo ed i Changretta li avrebbero uccisi ad uno ad uno, assieme a Frank Leone, a cui avrebbe messo su una croce per certo.
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Mentre si stava quasi alzando per uscire di casa, sistemandosi il gemello sulla camicia a righe, sentì mormorare dall'altra stanza. Vide i suoi occhi color ambra guardare la luce accecante del mattino, quasi infastidita, mentre le colpì il viso attraverso le tende. Il suo viso era sciupato, stanco, disidratato derivante da una brutta esperienza. Il suo sguardo posò su Thomas quando vide che l'uomo, appoggiato allo spigolo della porta la guardava in silenzio quasi preoccupato.
«Buongiorno.» disse esso accennando un leggero cenno con la testa.
L'espressione di un uomo sempre serio, sempre preso dagli affari. Troppo triste per sorridere.
«Shelby.» replicò Rose con un saluto freddo.
Cercò di alzarsi dal letto con i gomiti, ma non riuscendo Thomas la aiutò prendendola dal braccio, spostandole delicatamente la manica della maglia bianca che indossava.
«Di chi è questa?». Chiese Rose guardando il capo addosso.
«Mia.» Rispose freddamente quest'ultimo, prende le afferrò la schiena aiutandola a poggiarsi sul letto seduta.
Rose sentì il forte profumo che emanava la maglia, una fragranza mistica, quasi esterrefatta da essa guardò l'uomo negli occhi.
«Sei stata 5 giorni in coma e di già vuoi alzarti.» Disse Thomas.
«Chi mi ha portato qui?.» Chiese Rose.
«Changretta. Ti ha rapita e poi ha deciso di riportarti qui pentito. Io, Rose. E chi sennò.» Rispose accendendosi una sigaretta.
«Mi hai spogliata tu?.» Chiese Rose infastidita.
«Non mi permetterei. È stata Mary, la mia domestica. E se non ci fossero state donne, avrei chiamato Polly a farlo.» Aggiunse Thomas.
«Sarai abituato già a toccare un corpo femminile.»
«Non mi conosci.» Disse Thomas, già alzato per andarsene infastidito dalla frase precedente.
«Per me 5 giorni sono più di un anno. Io non mi fermo mai. Devo trovare Luca, devo ucciderlo.»
Disse Rose facendolo tornare indietro, scatenando in lui l'intento di continuare a parlare ed in lei l'obbligo di non farlo uscire da quella porta.
«Luca è scappato. Ha paura di noi.» Rispose lui girato di spalle accendendosi una sigaretta.
«Io lo devo uccidere, ripeto. Cosa sono venuta a fare qui secondo te?.»
