La prima settimana e mezza di lavoro procede senza intoppi. Continuo a seguire le lezioni, a vedere Harry — anche se meno del solito — e divento sempre più sicuro nel mio ruolo al cinema. So fare quasi tutto senza dover chiedere aiuto a Mila e vedo dalla sua espressione che è felice del mio operato. Andiamo d'accordo noi quattro, siamo una bella squadra, e avere a che fare con il pubblico mi mette a mio agio.
Più o meno le cose vanno così: Lottie ha iniziato a comprare i libri per la facoltà di giurisprudenza, io ho passato un paio di esami che mi preoccupavano grazie alle sessioni di studio che io e Mila riusciamo a inserire tra un film e l'altro, Niall passa a trovarmi per rubare le caramelle che mangerà anche se starà male e Liam per fingere di non flirtare con Mila.
Le cose con Harry sembrano tornate per la maggior parte al loro posto. Ci vediamo a scuola, condividiamo un nuovo corso e un paio di volte si fa trovare sotto casa mia dopo i miei turni di lavoro.
Una mattina mi sveglio più indolenzito e infreddolito del solito dopo aver dormito su di lui sul divano in sala, un'altra mi porta un croissant a scuola e finisco per mangiarlo in ultima fila, con lui che distrae il professore facendo domande complicate e mettendolo in crisi quasi fino alle lacrime.
I pensieri fastidiosi non mi hanno abbandonato completamente, eppure non sono neanche così invadenti come prima. Lavorare mi tiene occupato anche mentalmente, impedendomi di concentrarmi sulle riflessioni che mi fanno stare peggio.
Almeno così è finché succede l'ultima cosa che mi aspettavo potesse succedere.
Sono seduto nella mia postazione dietro il computer, intento a selezionare due biglietti per i clienti che ho di fronte e pensando alla birra che mi berrò con Niall e Liam questa stessa sera, quando la porta del cinema si apre ed entrano altri spettatori.
Subito non ci faccio caso: concludo l'acquisto e auguro ai ragazzi una buona visione, girandomi verso i nuovi arrivati solo in seguito. Per un attimo mi sembra di essermi addormentato e di essere caduto di testa nel mondo dei sogni, perché la realtà non può essere questa. Rimango stordito, incredulo. Il fiato mi si blocca in gola, a metà strada tra i polmoni e la bocca.
"—non potete prendere sia i pop corn che le caramelle, dovete scegliere, sapete che poi si arrabbia", sta dicendo la ragazza più grande, sgridando le due più piccole.
"Ma ce l'avevi promesso!" protesta una, spalancando gli occhi azzurri e facendo il broncio. Riconoscerei quell'azzurro tra mille altri sguardi. Lo vedo ogni mattina quando mi alzo e mi fermo davanti allo specchio.
"Buongiorno, vorremmo— Louis?"
Cerco disperatamente di respirare quando incontro i suoi occhi verdi, gli unici diversi nella mia famiglia ora, uguali a quelli della mamma. Mi alzo senza neanche accorgermene, appoggiandomi al tavolo per non cadere. Le mie tre sorelle mi guardano come se avessero visto un fantasma, e so di essere nella stessa identica situazione.
"Fizzy", dico con le lacrime agli occhi.
Non so cosa aspettarmi, non vedo le mie sorelle da troppo tempo. Quando Andrew ha rinchiuso Lottie nell'Istituto io me ne sono andato di casa, ma non ho potuto portarle via con me in quanto minorenni e sotto la sua custodia. Mi sono sempre sentito un verme per averle lasciate indietro, anche se non avrei potuto vivere sotto lo stesso tetto di quell'uomo egoista ancora per molto.
Ho cercato così tante volte di tornare a vederle e lui non me l'ha mai permesso. Le ha iscritte a scuole fuori città per non farmele trovare, ha fatto cambiare loro i numeri di telefono, ha probabilmente anche mentito su cosa è successo: per quanto ne so potrebbe aver parlato male di me in modo da spaventarle.
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Cold Heart - WB Sequel || [larry]
FanfictionQuesta storia è un SEQUEL. Leggere prima Warm Blood per poter capire la trama. - "Ti ricordi cosa ti ho detto la prima volta che ci siamo baciati?" La domanda mi prende alla sprovvista. "Mi hai ch...