Epilogo, parte 2. Louis*

3.1K 245 525
                                    

Il dolore sembra infinito. È così intenso che ad un certo punto smetto di combatterlo. Diventa una parte di me, ed io di lui, e insieme impariamo ad esistere. Mi trovo a concentrarmi sulle persone che amo di più al mondo per restare vigile, le cose che rendono me Louis.

Harry, Shaol, mamma, Lottie, Fizzy, Daisy, Phoebe, Niall, Zayn, Liam, Anne, Robin, Gemma, Mila, Jane-Lee, la psicologia, i libri, i biscotti arancia e cioccolato, Harry, Shaol, mamma...

È come venire buttati in una fornace bollente. È come venire buttati in un lago ghiacciato. Accade tutto nello stesso istante, sensazioni opposte che non dovrebbero coesistere, dolori che si annullano ma che fanno male lo stesso. E, in mezzo, la luce della speranza per un futuro migliore.

Poter vedere Shaol crescere, passare la vita con Harry, cantare David Bowie insieme a Niall. Il soffocamento diminuisce quando penso a loro, per cui non mi permetto di smettere. Continuo imperterrito, come un naufrago contro la corrente, e non so se urlo, non so se piango, ma esisto. Di quello, ancora, ne sono certo.

Tutto finisce veloce com'è arrivato. Per qualche istante fluttuo nel nulla più assoluto, a metà tra l'esistenza che ho abbandonato e quella che ho scelto di iniziare. Sono circondato dal buio, alla disperata ricerca delle palpebre per poterle aprire.

Nell'oscurità, una voce risuona lontana, melodica. Ascolterò sempre quella voce.

"Io e papà torniamo a casa presto, Shy, te lo prometto. Gli zii ti stanno trattando bene vero? Vero? Ma certo che s—", la voce si interrompe e quando riprende è indignata, "Lo so che mi capisce a malapena, Niall, non c'è bisogno che me lo dica tu. Gli stavo solo trasmettendo un po' di amore."

Vorrei sorridere e non sono sicuro di riuscirci, ma piano piano sento la presenza degli arti, la superficie dura della vasca sotto di me, un odore strano di libri, mischiato a fiori e biscotti. Mi accorgo con un sussulto di poterli sentire dalla cucina e dalla biblioteca-serra.

Harry ha un profumo diverso. Di bacche di vaniglia e candela bruciata, un odore che mi avvolge come un abbraccio e mi aiuta a respirare meglio. Solo che non sto respirando. Non ne ho più bisogno. La gola mi fa male, ma non perché non sto inalando ossigeno.

"—bene, va bene. Ti assicuro che...oh." La voce bellissima si spegne. Una melodia a pianoforte interrotta sul più bello, che lascia solo l'eco di cosa c'è stato prima. "Devo andare, si sta svegliando."

Il primo battito di palpebre è involontario. Una volta che ho ricordato come si fa, lo rifaccio. Ancora e ancora, finché non vedo la stanza di fronte a me nella sua integrità. No, di meglio.
Vedo ogni minima particella che compone ogni pezzo di arredamento, vicina come se mi avessero dato un paio di occhiali con cui vedo troppo bene.

E poi...poi.

I miei occhi incontrano i suoi e riesco ad indicare con esattezza il momento in cui mi innamoro di nuovo di lui, da capo, come se non fosse mai successo prima.

"Lou?"

Espiro, un ricordo involontario di quando ancora i miei polmoni funzionavano. "Sei bellissimo."

Harry si scioglie in un sorriso meraviglioso, in grado di mettere in ombra il sole stesso. I suoi occhi hanno sfumature di verde foresta, ocra e acqua che non ho mai visto, i suoi capelli sembrano dipinti con onde sinuose, il suo volto scolpito direttamente in un blocco di marmo dallo scultore più capace. Devo distogliere lo sguardo, perché la sua sola vista fa male.

"Anche tu lo sei. Come ti senti?"

Mi guardo le mani, le braccia, le gambe. Il mio corpo non è più ricoperto di sangue, segno che Harry mi ha ripulito. Un cambio di vestiti mi aspetta sul bordo della vasca, così mi alzo e mi vesto in fretta. Non ho freddo, ma mi viene naturale farlo, e rimango sorpreso quando i miei arti rispondono in fretta, con movimenti rapidi.

Cold Heart - WB Sequel || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora