Capitolo 8.

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Jung Hoseok, l'uomo di Dio che fallì miseramente.

Hoseok si rimirava allo specchio, compiaciuto di come la sua nuova maglietta con un avocado gli stessa bene.

Canticchiò allegramente una hit estiva di molti anni prima, cercando di ignorare i rumori di trapano, moto-seghe e gatti urlanti che arrivavano da oltre la porta blu cipria del bagno.

Dovette ammettere che non era niente male. Era tutto molto elegante, dando un forte senso di calore e conforto a chiunque ci entrasse, anche se per pochi secondi. Certo, lo specchio rosa shocking di Hello Kitty stonava un po, soprattutto quando schiacciando un pulsante a forma di cuore partiva un canzoncina imbarazzante, ma quelle erano cose insignificanti secondo Hoseok.

Improvvisò un balletto, scuotendo i fianchi e il sedere in maniera provocante. La Bibbia era ormai da tempo dimenticata sul coperchio del water, la sua borsa posta a terra accanto alla porta.

Dovrei forse andare a controllare come stanno? Mi sembrano molto agguerriti.

Altre urla.

Nahhh, stanno sicuramente bene. Non hanno bisogno di me. Sono più richiesto in questo magnifico bagno.

Dopo circa 10 minuti però ci ripensò. Aveva fatto un patto con Jungkook e adesso aveva il dovere sacro di rispettarlo.

Quindi, quatto quatto, si avventurò fuori dal bagno, sempre più deciso a fermare i due pazzi nell'appartamento. Ma quando rimise piede in salotto fu sconvolto dalla vista che si trovò davanti.

Se prima nella stanza mancava la parte centrale di un muro, beh... adesso mancava proprio il muro.

Jungkook era tutto sudato, le guance rosse e i capelli ancora più scompigliati di prima. Nelle mani aveva ancora la sua mazza ma adesso c'era pure un martello, preso da chissà dove.

Taehyung aveva una bandana e stranamente i suoi capelli erano ancora perfetti e immacolati come quando Hoseok aveva suonato al campanello.

Entrambi erano bianchi per la polverina che aveva prodotto la rottura finale del muro e il salotto, oramai non più salotto, era pieno di pezzi di cemento.
Tutti i mobili erano stati rivoltati o erano rotti e scheggiati.

Ad essere rimasto intatto solo un orologio a cucú appeso a una delle tre restanti pareti.

Jungkook stava cercando freneticamente qualcosa tra i pezzi restanti di muro, il respiro ansante, mentre Taehyung stava appoggiato a una parete, un sorrisetto soddisfatto sul viso.

<<Ora sei convinto della mia innocenza?>> mormorò compiaciuto.

<<Oh no, no no no. Non può essere. Sono sicuro che ci fosse una telecamera o una cimice. Aish! Deve essersi persa... oppure devo averla rotta. Pensa Jungkook, pensa!>>

Taehyung sbuffò.

<<Non trovi nulla, perché non c'era e c'è nulla.>>

Jungkook lo ignorò, continuando a cercare, ispezionando i cumuli di polverina.

Dopo qualche minuto, in cui Hoseok si era messo a rileggere il libro dell'Apocalisse della Bibbia, tranquillamente seduto sul bancone della cucina, non volendosi sporcare troppo, Taehyung parlò di nuovo.

<<Facciamo così. Ti do una settimana, una settimana in cui il muro non verrà riparato. Se in questo periodo di tempo riesci a trovare una prova che io ti stia spiando, allora pagherò per il muro e ti lascerò stare. In caso contrario, toccherà a te pagare.>>

Jungkook fermò la sua pazza ricerca, sospirando stanco.

<<Va bene, accetto.>> mormorò sconfitto.

<<Ovviamente però tocca a te pulire il mio salotto.>>

<<Ugh. Lo farò, ma non ora. Ho cose decisamente più importanti da fare.>> disse tornando nel suo appartamento, arricciando il naso e esprimendo disgusto per tutta la faccenda.

All'ultimo si voltò infuriato verso Taehyung.

<<Non pensare che sia finita qui. Avrò la mia vendetta.>>

Poi guardò Hoseok, gli occhi lucidi.

<<Eh tu! Aish!>>

Qualsiasi cosa volesse dire Jungkook la contemplò a lungo.

<<Quella maglietta ti sta dannatamente bene!>>

Il sorriso di Hoseok inondò l'intera stanza.

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𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐞 𝐡𝐨𝐛𝐛𝐢𝐞𝐬 | 𝐓𝐀𝐄𝐊𝐎𝐎𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora