25.

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"Vuoi che ti accompagniamo?" mi aveva chiesto Ted vedendomi uscire dalla porta di casa, "No, no, c'è Rose dietro l'angolo, e poi ce la faccio da sola" e prima che qualcuno potesse dire qualcos'altro uscii come un fulmine dalla porta di casa, raggiunsi la macchina di Emmet, che mi caricò la valigia, e partimmo.

"Felice di trascorrere due settimane lontano dai cani?" mi chiese Emmet, mentre guidava, dopo una decina di minuti, "Ah, ah ,ah, davvero molto spiritoso, ma ti ricorda che tra un po' anche io sarò un 'cane', mia cara 'sanguisuga'" dissi sarcastica facendo le virgolette con le mani sulle due parole, ma dopo quella mia affermazione al moro arrivò una manata dietro la nuca, dalla bionda al suo fianco, cosa che fece ridere sotto i baffi sia me che la bionda stessa.

Dopo due ore e mezza arrivammo alla baita, o meglio, alla mini villa in cima alla montagna, voglio dire quando Rosalie mi ha detto che avevano anche una pista per sciare privata stavo per svenire, ma infondo me lo sarei dovuta aspettare, giusto?

Ad ogni modo, ad aspettarci all'entrata c'erano Carlisle ed Esme, che non appena mi vide mi abbracciò; era fatta così, era una seconda madre per tutti, era, come dire...nella sua natura, Bella mi aveva detto che era stato così anche per lei, si dal primo momento in cui l'aveva incontrata.

I giorni passarono sempre più veloci, tra sciate con Alice e Jasper, chiacchiere con Rosalie, Esme e Bella, e scherzi con Emmet, Edward e Renesmee, o Nessie come la chiamavo io, per scorciare il suo nome, avevo pure pure scoperto che quest'ultima aveva avuto l'imprinting con Seth, il fratello minore di Leah, cosa non molto accettata ne dai lupi, ne dai vampiri, ma questo le aveva salvato la vita non solo dal volerla morta di Sam, ma anche dai Volturi che la volevano morta, per ciò possiamo dire che hanno imparato a conviverci, a malincuore, ma hanno imparato, credo...ok sto divagando un po' troppo.

Poi siccome non posso avere due settimane senza problemi, arrivò la fatidica domanda di mia madre, anzi l'imposizione: "Invita i Cullen al tuo compleanno da parte mia, e digli che non accetto un no come risposta", mi aveva detto al telefono.

Ero sbiancata, non sapevo che dire, l'unica cosa che riuscii a pronunciare fu una frase confusionale e non molto logica, che come senso aveva : "non dirlo agli altri", devo ancora capire come mia madre lo abbia capito, ma ok; seguito, ovviamente, da un perché da parte della donna dall'altra parte del telefono e una mia scarsa, ma a quanto pare convincente, spiegazione sul fatto che dovesse essere un incontro a sorpresa, con risposta approvatori di mia madre e seguente assicurazione sul fatto che avrebbe tenuto la bocca chiusa.

Rientrai in casa e gli occhi di tutti si puntarono su di me, Alice ed Edward dovevano aver saputo tutto, la prima da una visione ed il secondo leggendo i miei pensieri, o in quelli della sorella, una cosa era certa, tutti in quella stanza sapevano, solo che, per qualche motivo, nessuno voleva iniziare il discorso.

Presi un respiro profondo e dissi: "E' inutile girarci intorno, anche perché presumo voi lo sappiate già, mia madre vi vuole, obbligatoriamente, al mio compleanno per presentarvi anche a mio fratello ed al resto del branco...Ma se non volete lo capisc..." provai a dire infine per smorzare la tensione, ma venni interrotta, "Dicci quand'è, ci saremo", era sto Emmet a parlare e tutti sembravano d'accordo.

"Ehm, sapete che ci saranno, non uno, ma ben due interi branchi di lupi? No, per essere sicura che ve lo ricordiate, sapete non amo molto i massacri prima di cena" dissi ironica, beh più o meno. "Tranquilla ci comporteremo bene" mi rispose Jasper con tono sarcastico, "E poi un branco non ci attaccherebbe in ogni caso, ricordi" mi rispose Bella indicandomi la figlia, consapevole che il branco di Seth non si sarebbe neanche azzardato a ringhiare, almeno finché la piccola fosse stata con loro; la mia risposta fu un semplice e banale 'Già'.

"Per quanto riguarda il tuo branco, dubito fortemente che inizierebbero una lotta, rischiando tra l'altro di rovinare il tuo compleanno" aggiunse in fine Rose buttandosi sul divano. Mi rilassai al sentire quelle parole, perché in fondo sapevo che erano vere, se c'era una cosa che i ragazzi non avrebbero mai e poi mai fatto era rovinarmi un giorno di festa, che si trattasse del mio compleanno o di ferragosto; passai il resto dei giorni rilassandomi e divertendomi con una delle mie migliori amiche, e la sua, particolare, famiglia.

Durante il viaggio di ritorno pensai ripetutamente alle parole dei Cullen, pur di passare il mio compleanno con me sarebbero venuti in mezzo a non uno, ma ben due branchi di lupi; non avevo mai creduto moltissimo alle parole di Esme quando mi diceva: 'Sei come una figlia per me', insomma io non ero sua figlia, non avrebbe mai fatto cose esagerate o irrazionali, come fa mia madre quando mi succede qualcosa, ma mi sbagliavo.

Lei non scherzava, non lo aveva, anzi non lo avevano mai fatto e lo avevo capito solo ora, sarebbero venuti tutti al mio compleanno, rischiando di innescare una miccia spenta da tempo, solo...solo perché a me faceva piacere che ci fossero anche loro.

Non pensavo che qualcun altro oltre al branco, o Jacob date le recenti scoperte, potesse farmi sentire protetta, a casa...in famiglia, voglio dire, neanche i miei amici, quelli in Italia, ci erano mai riusciti ed eravamo praticamente cresciuti insieme; invece i Cullen si, ci riuscivano come se fosse la cosa più facile del mondo, era come se una parte di me mi stesse dicendo che voleva appartenere a quel mondo...o forse vi apparteneva già?

D'un tratto, per qualche strano motivo |Chi sa perché vero?| *bho*, mi tornarono in mente le parole di mio fratello: 'Stai tranquilla, quando incontrerai un vampiro anche il tuo istinto scatterà', già scatterà...ma allora perché con me non aveva funzionato? Perché non ho capito che erano vampiri dal loro odore? E' nel mio istinto, e allora perché li trovo simpatici? Dovrei odiarli per natura, no?

Perché, perché, perché, troppe domande e nessuna risposta; perdendomi nei miei pensieri neanche mi ero resa conto che Carlisle avesse fermato la macchina poco distante da casa mia, così mi ripresi dai miei monologhi filosofici interiori, salutai i Cullen, chiedendogli di salutare anche i membri che erano nell'altra macchina, e dopo aver recuperato la mia valigia dalla bauliera, tornai a casa.

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Quante domande senza risposta, quanti pensieri ingarbugliati, riuscirà Anna a sbrogliare questa matassa di pensieri? Magari con l'aiuto di qualcuno?
Voi cosa ne pensate? Avete delle teorie su le possibili risposte?
(Più leggo lo spazio autrice di questo capitolo più mi sembra la fine di un episodio di qualche cartone animato, ma mi piace quindi chissene 🙃😂)

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora