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La frequenza cardiaca del suo cuore aumentò in modo esorbitante, tanto che per un momento la ragazza temette che il clorelle schizzasse fuori dal petto, ma la goccia che fece traboccare il vaso fu una scarica elettrica che la colpì violentemente nel basso ventre nell'esatto momento in cui Jacob ripeté lo stesso movimento con cui si stava divertendo a 'torturarla'. Quella scossa la risveglio, constatando che ne aveva abbastanza. Con la mano tremolante tirò lievemente la testa del ragazzo, ancora intento a lasciarle dolci baci sul ventre e sull'interno coscia, costringendolo ad alzare lo sguardo su di lei e, successivamente, a raggiungere l'altezza del suo viso. Lui lo fece senza esitazione.

Fece scendere le mani all'altezza del suo stomaco, senza smettere di baciarlo, riuscendo a percepire il petto di Jake gonfiansi non appena le sue dita lo toccarono. Scese ancora, fino a trovare il bottone dei pantaloni, che si affrettò a slacciare. Nel farlo, i palmi delle sue mani sfiorarono il membro nascosto dai pantaloni, Jacob sussultò lasciandosi scappare un gemito sulle sue labbra. Lei sorrise soddisfatta; ora toccata a lui 'patire' un po'. Nonostante il tremolio delle mani, abbassò la cerniera cercando di aiutarlo a liberarsi dall'indumento. Lo sguardo cadde sui boxer grigi, che erano piacevolmente gonfi.

I boxer del ragazzo finirono sul pavimento insieme al resto dei loro indumenti e, finalmente, Anna potè avere una visuale completa sul suo corpo; era ancora più perfetto di come avesse immaginato. La ragazza avvampò in un istante. Jacob dal canto suo si adagiò su di lei, stando attento a non farle male, e la baciò. Le loro lingue ripresero quella danza che avevano interrotto, a cercarsi e a muoversi perfettamente in sincronia con una frenesia che diventava minuto dopo minuto sempre più eccitante.

"Cazzo. Sei bellissima." ansimò il ragazzo tra un momento di respiro e l'altro. In risposta Anna si staccò dalle sue labbra ed iniziò a baciargli il collo. "Mio Dio, non hai idea di cosa mi provochi...", un altro bacio gli arrivò vicino all'orecchio prima di iniziare a risalire verso la bocca. "Non ho mai desiderato nessuno così tanto" aggiunse infine prima che la ragazza premesse le labbra sulla mascella a pochi centimetri dalle sue labbra.

Non era riuscito a fermarsi nemmeno per un istante. La voleva, voleva solo lei, lei e nessun'altra. La voleva così tanto che si stupì persino delle parole che le disse, del modo in cui la toccava desideroso e di come le assaporava la pelle. Le mani di Anna indugiarono sul suo torace, cercando il modo, o forse il coraggio, per scendere più giù. Ancora una volta Jacob la fermò; "Jake, porca puttana" piagnucolò lei.

"Farò finta di non averti sentito principessa" sogghignò divertito, ma lei in quel momento era tutt'altro che divertita. Jacob fece scontrare di nuovo le loro bocche, mantenendo i suoi polsi stretti sotto il suo tocco all'altezza dello stomaco.

Anna inarcò di nuovo la schiena, mentre il fuoco raggiunse finalmente la testa. Lui allontanò la testa di poco, guardandola dritto in quegli occhi che per mesi aveva sognato di rivedere. "Anna, devi dirmi cosa vuoi". La ragazza cercò di nuovo le sue labbra, ma Jake si scansò. "No, non ci provare. Non funziona così. Usa le paro-"

"Per l'amor del cielo. Voglio te" lo interruppe, stremata, quasi urlando. Una vampata di calore pervase entrambi non appena quelle parole lasciarono la bocca di lei.

"Non ce la faccio più, Jacob. Ti prego" piagnucolò ancora imitando la voce di una bambina, provocando una leggera risatina da parte del ragazzo.

Jake lasciò un umido bacio sulle sue labbra prima di allontanarsi del tutto da lei. La ragazza alzò il busto appoggiando i compiti sul materasso e lo guardò confusa, non capendo perché si fosse improvvisamente alzato. Una sensazione di gelo le riempì il suo corpo, arrivando quasi a credere di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma poi osservò con attenzione le azioni del ragazzo. Si era appena abbassato per riafferrare i suoi pantaloni, facendola formare sul suo volto un espressione confusa ed aumentando ancora di più la sua paranoia di aver sbagliato qualcosa, ma poi notò che lo aveva fatto solo per estrarre qualcosa dalla tasca dei pantaloni. A quel punto capì e sorrise divertita.

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora