15.

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Nessuno dei due osava parlare, il silenzio stava diventando sempre più imbarazzante, fin quando il moro non decise di spezzarlo, e concludere quella tortura.
"Ash era preoccupato, per questo mi ha chiamato..." si girò per guardarmi, trovandomi a fissarlo, per poi girarsi nuovamente e continuare, "Non avercela con lui, non aveva di certo intenzione di farsi gli affari tuoi."

Risi leggermente a quella sua affermazione, "Non ce l'ho affatto con mio fratello, se è questo quello che pensi" risposi sorridente.
Jake si girò nuovamente a guardarmi, stavolta con sguardo interrogativo; puntai lo sguardo sulla strada davanti a me e iniziai a spiegare.

"E' mio fratello, so che litighiamo e diamo l'impressione di odiarci alle volte, ma non potrei mai avercela veramente con lui... bhe almeno che non mi pugnali alle spalle" scherzai; ridemmo entrambi per qualche istante poi tornai seria.
"Ash è il padre che avrei sempre voluto, è presente nella mia vita, mi ascolta, e si preoccupa per me...ad essere del tutto sincera mi sarei meravigliata se non ti avesse chiamato"

Ed era vero, ogni singola parola che avevo detto la pensavo, eppure quella era la prima volta che le dicevo a voce alta e per di più ad una persona che conoscevo da così poco; non ero stata in grado di ammetterlo a me stessa, ma ammetterlo a lui era stato così semplice, così...naturale.

"Avete proprio un bel rapporto è?" Mossi leggermente la testa sorridendo in risposta alla domanda del moro, ma prima che uno dei due potesse aggiungere altro sentimmo un rumore metallico, come di un ingranaggio che si spezzava a metà, poi la macchina iniziò a rallentare e di colpo si fermò.

" Chee...che succede?" Domandai con la voce un po' tremolante, "Non ne ho idea, tu resta qui, guardo se riesco a capire cose c'è che non va. Ok?", "Va bene" risposi scuotendo, debolmente, su e giù la testa.
Guardai Jacob aprire il cofano e mettersi a lavoro, ma quando dopo qualche minuto lo sentii esclamare un 'merdaa', intuii all'istante che qualunque cosa fosse successa, l'unica cosa certa era che non saremmo andati al cinema quella sera.

Il ragazzo rientrò in macchina e non appena chiuse la portiera prontamente gli chiesi cosa fosse successo, "L'olio è finito, avrebbe dovuto cambiarlo Paul, ma se ne deve essere dimenticato" aggiunse sbuffando. "E quindi che si fa?" Chiesi un po' delusa dalla situazione, "Chiamiamo un carro attrezzi ed andiamo a casa".

Jake doveva aver notato la mia faccia delusa perché aggiunse subito, " Mi dispiace tanto, mi sarebbe piaciuto davvero molto andare a vedere quel film con te"

Era triste e deluso, si stava dando la colpa per l'incidente, e la cosa era abbastanza evidente, ma non aveva nessuna colpa. "Non ti preoccupare, non fa nulla davvero. Ci andremo un'altra volta. D'altronde non è colpa di nessuno se l'olio è finito...cioè in teoria è colpa di Paul che doveva cambiarlo ma..." dissi toccandomi il mento come se stessi pensando, e non feci in tempo a finire il mio 'ragionamento' che scoppiammo entrambi a ridere come due matti.

Jacob chiamò il carro attrezzi; arrivò abbastanza in fretta.
Mi disse di salire ed aspettarlo su mentre spiegava il problema, e le relative e conseguenze che si erano manifestate, al meccanico, e mentre lo ringraziava, dato che l'uomo, amico del padre di Jacob, si era proposto di portarci a casa.

Arrivammo a punto che il moro aveva indicato all'uomo, ma non era casa mia; dove diavolo eravamo?

Jacob's POV

A causa del nostro problemino con la macchina non eravamo potuti andare al cinema, ma decisi che in un modo o in un altro avremmo visto un film e passato una bella serata.

Mi ricordai che mio padre era fuori per qualche giorno, per andare a pesca con dei suoi amici della tribù, decisi di approfittare e chiesi a Jerry (meccanico) se poteva portarci a casa mia.

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora