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22:47

Eravamo arrivati all'aeroporto di Charles de Gaulle, Parigi, dopo il tramonto, avevamo recuperato i nostri bagagli, preso qualcosa da mangiare al bar dell'aeroporto, dato che praticamente nessuno di noi non aveva mangiato niente del cibo che ci era stato servito a bordo per cena; e se un branco di licantropi non ha mangiato praticamente niente, fidatevi che faceva veramente sboccare.

Recuperammo le valige e dopo dieci minuti di macchina circa ci ritrovammo nella hall dell'hotel nel quale avremmo alloggiato per quella notte. Inutile dire che non appena mia madre aprì la porta della camera mi fiondai di faccia sul letto, "Finalmente un letto, un letto vero. Quanto mi sei mancato materasso" esclamai allargandomi per occupare tutta la superficie del letto, "Anna è passata una giornata mica un mese, ti pare il caso di fare queste scenate?" mi rimproverò mio fratello entrando nella stanza, "Si ma una giornata in cui ho dormito poco e pure scomodissima. Quei dannati sedili sono duri" commentai io sedendomi a gambe incrociate e portandomi una mano dietro il collo. "Bhe non avresti dovuto dormire se questa notte avessi dormito anziché leggere i tuoi stupidi libri e poi..." comincio a farmi la ramanzina ma nostra madre mi salvò, "Ash piantala, sai che tua sorella è fatta così non puoi pensare che cambi se stessa per far piacere a te, e poi basta litigare per queste cavolate, andiamo siamo in vacanza e domani saremo a casa, finiscila" a quelle parole feci la linguaccia ad Ash come per dirgli che avevo vinto io, "Vale anche per te signorina" mi indicò mia madre. "E va bene" aggiunsi rassegnata, "Posso almeno andare a fare un giro per l'hotel? Giusto per fare due passi", "Va bene, ma non disturbare nessuno" mi rispose mia madre.

Mi chiusi la porta alle spalle ed inizia a girovagare per i corridoi dell'hotel, quadri, fiori, rifiniture in oro e dettagli disegnati sulle pareti mi circondavano, sembrava di essere in un film, con l'unica differenza che il mio principe azzurro, o quello che ormai era destinato a esserlo, si trovava ad un oceano di distanza da me. Vagai un po' a caso fin quando non mi ritrovai all'ingresso; giravo poggiando di tanto in tanto la mano sui divanetti in pelle bianca e continuando ad osservare il bellissimo soffitto dipinto, poi riportai lo sguardo davanti a me e lo vidi, Jacob lì in piedi che mi fissava.

|Come diavolo è possibile lui è a Forks, in America| pensai tra me e me, chiusi rapidamente gli occhi e scossi la testa, quando la riaprii lui non c'era, "Me lo devo essere immaginata..." sussurrai a me stessa, poi una mano mi si posò sulla spalla.

" Vous allez bien mademoiselle ?" mi girai di soprassalto, "Mi perdoni,non volevo spaventarla, volevo sapere se andasse tutto bene signorina" era solo un cameriere, "Non si preoccupi, stavo solo facendo due passi, ma penso che adesso tornerò in camera, con permesso" e detto questo mi allontanai per tornare nella mia camera.

"E' stato piacevole il tuo giro tesoro?" mi domandò mia madre non appena entrai nella stanza, "Si, molto, questo hotel è davvero bello, hanno persino una sala ping pong, ma..." non sapevo se dirglielo, insomma e se mi avesse presa per pazza, "Che succede? Puoi dirmelo lo sai..." aggiunse lei per tranquillizzarmi, sedendosi al mio fianco, è vero posso dire tutto a mia madre senza rischiare di essere giudicata, "Ecco, mentre ero nell'atrio ho visto Jacob, solo che un momento prima c'era e quello dopo no, ma ti giuro era così reale".

Mia madre sorrise, mi passò una mano sul volto e mi disse, "E' normale" "Davvero?" domandai scioccata, ma mi stava prendendo in giro o cosa? "Si, è normale, lui è il tuo imprinter, pensa che io una volta scambiai tuo nonno per tuo padre, puoi immaginare come l'ha presa" rise lei ripensando alla faccia del nonno, ed effettivamente l'immagine fece ridere anche me, il nonno convinto di essere l'unico uomo nella vita di mia madre, scambiato per colui che aveva catturato il cuore di sua figlia, chissà per quanto era stato arrabbiato.

"Non preoccuparti e stai tranquilla, sei tutto tranne che pazza" detto questo mi abbracciò, uno di quelli abbracci che solo le mamme sanno dare, uno di quelli che consola i figli, che li fa sentire protetti, insomma un abbraccio da mamma, un abbraccio che non ricevevo da tempo. "E ora fammi la cortesia di andare a chiamare tuo fratello, così puoi anche fare la buonanotte agli altri", "Agli ordini colonnello" risposi prontamente fendo il classico saluto militare. Diedi la buonanotte a tutti, giocai anche una partita a carte, dove stracciai Ale, e poi anche io ed Ash andammo a letto.

Nuovo giorno, nuovo volo e nuova destinazione; arrivammo all'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci, Roma, e da lì ci aspettavano tre ore e mezza di treno per arrivare alla meta. Circa a metà del viaggio andai in bagno, stavolta per d'avvero, ma il bagno più vicino era occupato e c'era fila, |Dico ma è possibile tutta questa sfiga?|.

Fortunatamente passò di lì un controllore che mi disse che potevo tranquillamente andare al bagno che stava più avanti, lo ringraziai e mi avviai, anche quello era occupato, ma almeno non c'era coda. Ero ferma davanti alla porta, quando sentii una voce famigliare, |No, non è possibile, Jake non è qui, me la sto immaginando| inizialmente pensai questo poi però sentii anche la voce di Quill, |Ok, va bene la voce di Jacob, ma Quill? Non è possibile|.

Proprio mentre cercavo di capire da dove provenissero le voci esse cessarono e la porta davanti a me si aprì, decisi di lasciar perdere, entrai nel bagno e dopo tornai al mio posto, mi misi le cuffie ed ascoltai la musica per il resto del tragitto, anche se a dire il vero continuavo a pensare solo a quelle strane 'coincidenze', non so neanche come definirle.

Arrivammo a Lucca verso le 13:40, pranzammo a Con Tanto Amore, quanto mi era mancato, e poi arrivò il momento migliore/peggiore della vacanza, farsi strapazzare da mia zia e mio zio. Appena ci videro arrivare mio zio saluto i ragazzi e mia madre, mentre mia zia si fiondò ad abbracciarmi e sballottolarmi a destra e a sinistra, "Quanto mi è mancata la mia nipotina adorata", "Si, zia mi sei mancata anche tu, ma così mi strangoli".

Finiti i primi saluti andammo a casa, dove, ovviamente, ci aspettavano: mia nonna, mio nonno, i miei tre cuginetti, Emma,Lucia e Mirco, ed ovviamente mia cugina Giada.

"Dov'è? Dov'è? Fatemi abbracciare la mia nipotina. Il nonno ha la precedenza" iniziò a strillare mio nonno quando mi vide, lo abbracciai forte, poi i miei cugini e mia nonna che come suo solito mi vedeva dimagrita, "Ma mangi laggiù? Sei deperita" |Ovvio cosa mai poteva dirmi m ia nonna|.

"Le cugine non si salutano più" mi 'rimproverò' Giada, scossi la testa ed andai ad abbracciarla,"Mi sei mancata", "Anche tu piccola peste, la casa non è la stessa senza te in giro" mi disse abbracciandomi ,"Come va con la facoltà di legge ?" chiesi curiosa, "Direi bene dato che stai parlando con una dottoressa appena laureata", "Congratulazioni". "Tesoro c'è una persona che ti aspetta da questa mattina" richiamò la mia attenzione mia nonna, per poi indicarmi la veranda...Sofia.

Corsi verso di lei e l'abbracciai con tutte le forze, e lei ricambiò. "Ho un sacco di cose da dirti e anche tu me ne devi raccontare parecchie, a partire da quel tale Jeka, Jaco..." "Jacob", "Si va bhe fa lo stesso... mi sei mancata", "Anche tu". "Sofia cara ti fermi per merenda?" "No grazie signora, ma devo proprio tornare a casa, anzi sono anche in ritardo. E per quanto riguarda te..." disse indicandomi "ci vediamo alle 17:30 al parco, solito posto. A domani" urlò salutandomi mentre lasciava il vialetto di casa.

Raggiunsi gli altri dentro e notai che mia madre e la zia stavano tirando fuori il servizio buono di piatti, *brutto segno*, "perché tirate fuori il servizio buono? Chi viene di importante?", "Solo tre persone, sono venute a farci " mi rispose mia madre vaga, "Ma le conosco?" domandai curiosa, "Perché non vai di sopra e non inizi a sistemare le tue cose, poi magari ti fai una doccia e ti fai carina per stasera no? Coraggio vai".

La risposta di mia zia era stata strana, stava cercando di sviare il discorso, perciò decisi di non insistere, risposi un 'ok' e mi avviai per prendere la mia valigia, prima che mi dicessero che Ash l'aveva già portata nella mia stanza, così mi avviai per le scale, quelle vecchie e nostalgiche scale...

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Visioni ed ospiti mai visti? Inizia proprio bene questa vacanza; non so perché ma ho uno strano presentimento 🤔

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora