Capitolo 5

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«Comunque sono entrata in macchina con questo ragazzo e ci siamo presentati solo con i nomi, quindi di lui sapevo solo questo e che era di Napoli. Quindi, mi sono sforzata a cercarlo di Instagram per sdebitarmi in qualche modo, ma non l'ho trovato»

«Per sdebitarti oppure perchè lo volevi conoscere?» chiede ridendo, divento di nuovo un pomodoro, ma vado avanti facendo finta di niente.

«Comunque, dopo tutto questo tempo, oggi in stazione mi sono scontrata con una persona, e indovina... Era lui.»

«Stai vivendo un film per caso?» ride e io la seguo

«Comunque, l'ho ricosciuto e anche lui mi ha riconosciuta, abbiamo parlato un pò e poi gli ho chiesto come potermi sdebitare per quel favore, e ha detto dall'inziare col dargli il numero.»

«Ma almeno è carino?» chiede alzando un sopracciglio.

«Si, vorrei farti vedere una foto, ma indovina. Non gli ho chiesto il suo nick di Insta.»

«Tesoro, avevi la testa fra le nuvole o l'hai bruciata mentre lo guardavi?» chiede ridendo, arrossisco per l'ennesima volta e gli urlo

«Mammaa, smettila» mentre vado in camera e lei continua a ridere.

*2 giorni dopo*

«Ma non mi ha ancora scritto, l'avrà chiesto per togliermi dai piedi, è inutile aspettare e sperare mi scriva» dico a Zoe che continua a dirmi di aspettare con pazienza. Peccato io e la pazienza siamo in mondi paralleli. Mi scoccia tutto ciò che non riesce a stimolare il mio interesse. Un libro, un telefono, una persona. Se non riesci a catturare la mia attenzione ti ignorerò perché mi annoi. Lo so, sono un pò strana, ma ognuno è fatto a modo suo. Questo è il mio modo.

«Sei una testa dura» dice battendomi un paio pugnetti sulla testa

«Andiamo in centro?» mi chiede quasi scongiurandomi dopo un pò di silenzio

«Ok, va bene, ma non farmi fare figuraccie, sai che non mi piace stare al centro dell'attenzione»dico raccomandamdomi

«Va bene, ci proverò» dice lei alzando gli occhi al cielo

«Anzi, andiamo solo se mi fai delle foto» dico cercando di contrattare

«Va bene, ora andiamo?» si avvia verso l'uscita del market in cui siamo entrate per prendere qualcosa da sgranocchiare.

«Magari prima paghiamo» dico ridendo e avvicinandomi alla cassa poggiando sul nastro i muffin e le caramelle dell'Haribo.

«Sono 4 euro» dice la cassiera, io le porgo la banconota da 5 e lei mi consegna il resto.

«Arrivederci, buon pomeriggio» dice sorridendoci

«Altrettanto» ricambiamo il saluto io e Zoe

Entriamo in macchina e prima che lei apra i muffin le dico

«Prendi solo le Haribo, andiamo a fare un aperitivo» lei annuisce e fà come ho detto

Guido fino in centro e dopo mezz'ora ci troviamo sedute in un bar aspettando che ci portino ciò che abbiamo ordinato

«Comunque, come và con Lore?» chiedo distogliendo l'attenzione della mia amica dai passanti

«Male, non lo sopporto più. È troppo polemico. Se le cose non migliorano entro una settimana lo lascio» dice giocando con le bustine di zucchero

«Se non sei felice è inutile continuare effettivamente.» dico guardando verso i camerieri per vedere se danno segni di vita

«Beh si, tanto come dice la Carrà "Ne trovi un altro più bello che problemi non ha"» ride ed io la seguo. Proprio in quel momento ci portano l'aperitivo. Fermo il cameriere e gli chiedo di portarmi anche un cappuccino. Lui annuisce e torna dentro la struttura.

«Ma perché si ostinano a mettere le olive negli aperitivi?» chiedo scartandole disgustata.

«Guarda che non è che perché a te non piacciono devono far schifo a tutta la popolazione» dice con un ghigno divertito

«Dovrebbero fare delle schede su come si preferiscono gli aperitivi, io farei una petizione per farle mettere.» a questo scoppia a ridere rumorosamente e l'attenzione di molte persone del bar si sposta su di noi. Io giro la testa dall'altro lato imbarazzata e proprio in quel momento Zoe smette di ridere

Continuo a volerti ancora || LDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora